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Come stiamo, veramente?

Lo stato della salute mentale in Italia e nel mondo

“Come stai?”, “Come stiamo?” sono le due domande fondamentali per una salute globale che supera la semplice assenza di malattia, ma coincide con un completo benessere, fisico, emotivo, cognitivo, sociale ed esistenziale. La salute mentale ne è parte integrante e fondamentale, in grado di orientare verso la piena realizzazione personale e comunitaria. I dati statistici testimoniano, tuttavia, una vasta crisi del benessere psicologico, accompagnata da una carente consapevolezza sulla sua importanza. Serve una rivoluzione del pensiero, che vinca lo stigma del disagio e recuperi la dignità legittima di chiedere e ricevere supporto e aiuto, potenziando le nostre risorse interiori e l’educazione a sani stili di vita, il terreno più fertile per la nostra salute.

Come sta l’Europa? Preoccupa la salute mentale

La Commissione Europea manifesta la sua preoccupazione in merito allo stato della salute mentale in Europa, commentando i Country Health Profiles del 2023 e l’Eurobarometer survey on mental health dello stesso anno. I cittadini europei soffrono di preoccupazioni, ansie e sintomi di depressione, a causa della policrisi innescata da pandemia, guerre, disoccupazione, aumento del costo della vita, ma anche cambiamento climatico, perdita di biodiversità e pressioni della sfera digitale e dei social media. Tutti questi fattori hanno contribuito ad esacerbare i già scarsi livelli di salute mentale, soprattutto tra i bambini e i giovani.

Il 46% degli europei ha sofferto di un problema emotivo o psicosociale come ansia o depressione negli ultimi dodici mesi, secondo l’Eurobarometer survey on mental health. Ciò nonostante, una persona su due che ha sofferto di queste problematiche non ha cercato aiuto e sostegno, testimoniando, da una parte, la gravità dello stigma che ancora colpisce il disagio psicologico e, dall’altra, la carente consapevolezza sull’importanza del benessere mentale per una salute globale. La depressione colpisce in particolar modo le fasce di popolazione con redditi e livelli di istruzione più bassi: un dato che fa riflettere sull’aspetto preventivo dell’educazione. I costi per la crisi di salute mentale in Europa sono ingenti: si stima che superino il 4% del PIL (oltre 600 miliardi di euro) nei paesi dell’Unione Europea e nel Regno Unito.

La salute mentale in Italia

La situazione nel nostro Paese non è migliore, con 16 milioni di italiani che soffrono di un disagio mentale medio/grave, secondo un’analisi dell’Università Unicusano dell’ottobre del 2024. Ne emerge una pericolosa incidenza di disturbi, tra cui sbalzi d’umore (60%), insonnia (59%), sintomi depressivi (58,9%) e crisi di panico (38%).

Il 60% degli italiani è sotto pressione e il 26% manifesta sintomi depressivi, ansia o stress in forma grave o molto grave, secondo i dati emersi in occasione della Giornata della Salute Mentale del 10 ottobre scorso, nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, dove Fondazione Patrizio Paoletti è stata invitata tenere l’incontro “L’importanza del benessere mentale, per una Salute Globale”.

Per rispondere al disagio psicologico, più del 44% decide di autogestire il malessere mentale e il 33% non richiede un consulto medico: dati che confermano una tendenza a una scarsa consapevolezza sull’impatto e l’importanza della salute psicologica. Forte è il ricorso ai farmaci: nel 2023, il 19,8% degli italiani ha assunto farmaci a supporto della salute mentale, come ansiolitici (85,1%), antidepressivi (51,2%), stabilizzatori dell’umore (40,5%) e antipsicotici (21,4%).

I dati dimostrano anche il grave impatto della pandemia sulla salute mentale nel Paese, con un aumento dell’ansia e della depressione rispettivamente del 26% e del 28%, a dodici mesi dal primo lockdown. Le donne, in particolare, hanno maggiormente sofferto le sue gravi conseguenze, a causa della precarietà lavorativa e dell’aumento della violenza domestica.

Com’è lo stato della salute mentale negli Stati Uniti?

Il report State of Mental Health in America misura la situazione del benessere mentale oltreoceano, nel precedente anno. L’indagine descrive una situazione altrettanto preoccupante, attestando che, in quel periodo di tempo:

  • il 23% degli adulti ha sofferto di una malattia mentale, per un totale di 60 milioni di americani
  • 1 adolescente su 5, tra i 12 e i 17 anni, ha avuto almeno un episodio di depressione maggiore
  • il 17,82% degli adulti e l’8,95% dei minorenni ha un disturbo da uso di sostanze
  • il 5% degli adulti e il 13% degli adolescenti ha pensato seriamente al suicidio.

Schroeder Stribling , presidente e CEO di Mental Health America commenta la gravità dei dati: Stiamo vivendo in un periodo di policrisi in cui le prove dimostrano che la necessità di assistenza sanitaria mentale è urgente. Un numero elevato di adulti e giovani sta avendo seri pensieri di suicidio, dopo un anno con un numero record di suicidi effettivamente commessi, l’uso di sostanze è in aumento e altri indicatori di disagio e disparità continuano ad aumentare. Tuttavia ostacoli come costi elevati o una carenza di operatori sanitari impediscono a tanti americani di accedere all’aiuto di cui hanno bisogno”.

Quanto incide il benessere lavorativo?

Nel nostro Paese, un forte disagio psicologico gravita attorno al mondo del lavoro. Il 76% dei lavoratori ha manifestato almeno una volta sintomi come stanchezza, disturbi del sonno, stress, disinteresse o ansia. Il 51% degli italiani risulta insoddisfatto dalle politiche aziendali per salvaguardare la salute mentale dei suoi dipendenti. Il carente benessere lavorativo si manifesta poi in disimpegno (62%), ricerca di un nuovo lavoro (44%) e assenze per malattia (16%).

Nel disagio lavorativo incide la precarietà occupazionale ma anche la rapida trasformazione tecnologica e sociale che, attraverso l’automazione e la digitalizzazione, sta cambiando profondamente il mercato del lavoro, richiedendo competenze in continua evoluzione e lo sviluppo di una forte resilienza lavorativa.

La preoccupazione per gli adolescenti

A destare la maggiore preoccupazione in Italia è la salute mentale degli adolescenti, che si fa sempre più fragile. Nel nostro Paese, 700mila giovani soffrono di disturbi psicologici, la cui gravità rischia di innescare anche un’ideazione suicidaria. La Generazione Z risulta soffrire maggiormente, con sbalzi d’umore, sintomi depressivi e crisi di panico.

Lo scorso 10 ottobre, Fondazione Patrizio Paoletti ha presentato nella Sala della Regina della Camera dei Deputati i risultati del suo Report Focus Adolescenza (scaricabile gratuitamente a questa pagina), evidenziando l’impatto della pandemia sul benessere degli adolescenti e l’urgenza di un’azione condivisa preventiva ed educativa, sui territori e su larga scala. Dai dati condivisi, emerge che le principali fonti di disagio per i più giovani sono:

  • il peso della pressione scolastica e sociale (nel 30% dei casi)
  • le dipendenze, compresa quella dalla tecnologia (28%)
  • ansia, depressione e bassa autostima (23%)
  • bullismo e cyberbullismo (19%).

 


  • FOCUS ADOLESCENZA

    Sfide e risorse positive nel post pandemia


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L’impegno di Fondazione Patrizio Paoletti

Fondazione Patrizio Paoletti è impegnata in prima linea per sostenere la salute mentale in tutto l’arco della vita: di bambini, adolescenti, adulti e anziani. La salute mentale è parte integrante e fondamentale di una salute globale,  al centro della mission dell’ente. Questa si realizza in progetti psicoeducativi nelle scuole, come Prefigurare il Futuro, volti alla fortificazione e potenziamento delle risorse interiori, in particolar modo la resilienza, per far fronte alle crescenti sfide del panorama geopolitico e sociale e favorire la migliore realizzazione e felicità. Con le campagne Mai più soli e Prima che sia troppo tardi è possibile sostenere la salute mentale di bambini e adolescenti, contribuendo a garantire loro il diritto al benessere emotivo e psicosociale.

Fondazione Patrizio Paoletti raggiunge anche i territori dove il tessuto sociale è più fragile e il rischio di disagio è maggiore, con interventi mirati e programmi come Oltre le Periferie, nelle città di Roma e Napoli, dedicati allo sviluppo delle competenze emotive quali strumenti di prevenzione e benessere.

La progettualità di Fondazione Patrizio Paoletti comprende anche programmi specifici per il supporto alla salute mentale degli anziani, colpiti da neurodegenerazione, al fine di prevenire il burnout dei caregiver e migliorare la qualità di vita. Per esempio, il progetto AIDA Alzheimer patients Interaction through Digital and Arts integra innovazione tecnologica e artistica, a supporto del benessere psicologico di anziani e familiari.

L’importanza della ricerca scientifica e della divulgazione

La base della mission di Fondazione Patrizio Paoletti è la ricerca scientifica neuropsicopedagogica, a servizio dell’umanità, portata avanti all’interno del suo Istituto RINED di Ricerca per le Neuroscienze, l’Educazione e la Didattica, in collaborazione con enti e università nazionali e internazionali. La ricerca neuroscientifica offre le più solide fondamenta, su cui poggiano tutte le linee progettuali di Fondazione Patrizio Paoletti, e la possibilità di una traduzione tempestiva e operativa delle più recenti scoperte in azioni concrete.

Fondazione Patrizio Paoletti investe parallelamente nella comunicazione e divulgazione scientifica, per diffondere i risultati della ricerca neuropsicopedagogica e offrire un’azione educativa e divulgativa gratuita e su ampia scala. Attraverso il nuovo progetto del suo portale web, l’ente è in grado di raggiungere e coinvolgere un bacino sempre più vasto di persone sull’importanza degli stili di vita per una salute globale, attraverso la condivisione di articoli, approfondimenti, webinar, videolezioni ed EduKit scaricabili. Anche la comunicazione di qualità è chiamata a partecipare alla prevenzione e all’autoeducazione, per proteggere e sostenere il benessere delle persone, famiglie, comunità e Pianeta.

    Non temere mai di chiedere aiuto!

    Tutti i contenuti di divulgazione scientifica di Fondazione Patrizio Paoletti sono elaborati dalla nostra équipe interdisciplinare e non sostituiscono in alcun modo un intervento medico specialistico. Se pensi che tu o qualcuno a te vicino abbia bisogno dell'aiuto di un professionista della salute mentale, non esitare a rivolgerti ai centri territoriali e agli specialisti.


  • GLI ADOLESCENTI VANNO AIUTATI.
    PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

Sitografia
  • https://health.ec.europa.eu/non-communicable-diseases/mental-health_en
  • https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/sanita/2024/10/07/in-italia-16-milioni-con-disagio-mentale-in-cima-i-giovani_9914c851-a379-4bb7-85fe-810964418aad.html
  • https://www.osservatoriomalattierare.it/news/attualita/21384-salute-mentale-il-60-degli-italiani-sotto-pressione-adolescenti-in-difficolta
  • https://www.ilsole24ore.com/art/salute-mentale-60percento-italiani-sotto-pressione-adolescenti-difficolta-AGhjADU
  • https://www.unicusano.it/blog/universita/salute-mentale-e-bonus-psicologo/https://mhanational.org/issues/state-mental-health-america
  • https://mhanational.org/sites/default/files/2024-State-of-Mental-Health-in-America-Report.pdf
  • https://www.prnewswire.com/news-releases/mha-releases-2024-state-of-mental-health-in-america-report-302208149.html
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