Skip to main content

Ricerca

Salute Globale

Qual è la definizione di salute proposta dall’OMS nel 1948? Perché può essere considerata una definizione rivoluzionaria?

Nel vasto e sfaccettato panorama della salute globale, la definizione di salute proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel lontano 1948 risuona ancora oggi come un faro guida per professionisti e ricercatori: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale e non meramente l’assenza di malattia o infermità”. Questa definizione, visionaria e all’avanguardia, pur essendo stata formulata oltre settant’anni fa conserva una rilevanza e una freschezza notevoli, poiché anticipa una comprensione della salute che va al di là della dimensione puramente fisica, includendo il benessere mentale e sociale. Il concetto di “completo benessere fisico, mentale e sociale” sottolinea l’importanza di un approccio olistico alla salute, dove ogni aspetto della vita di un individuo è considerato interconnesso e influente sullo stato di salute generale. Questa visione olistica implica che il benessere non può essere raggiunto se uno degli aspetti è trascurato o in disequilibrio, sottolineando l’importanza di un approccio integrato alla cura della persona.

Questa prospettiva è stata fondamentale per orientare le politiche sanitarie e le pratiche mediche verso un approccio più inclusivo e centrato sulla persona, che riconosce l’individuo nella sua interezza e complessità. La definizione dell’OMS ha anche aperto la strada alla considerazione di fattori ambientali, sociali ed economici che influenzano la salute, evidenziando come il benessere sia un fenomeno multilivello che interseca l’individuo con il suo contesto.

Inoltre, questa definizione ha contribuito ad un cambiamento di paradigma nella ricerca e nell’intervento sanitario, spostando l’attenzione dalla mera cura delle malattie alla promozione della salute e alla prevenzione. Questo ha implicato un allargamento delle strategie sanitarie, che ora includono l’educazione alla salute, la promozione di stili di vita salutari e l’implementazione di politiche pubbliche che favoriscano il benessere generale.

Infine, il concetto di salute definito dall’OMS nel 1948 è un richiamo costante all’importanza di un approccio inclusivo e universale alla salute, che consideri ogni persona nella sua totalità e unicità, promuovendo la salute globale come diritto fondamentale e obiettivo collettivo verso il quale tendere insieme.

 

Quante dimensioni dell’uomo considera il concetto di salute globale?

Ma che cosa intendiamo esattamente quando parliamo di “stato globale di salute”? Questo concetto si estende ben oltre la semplice dimensione fisica, abbracciando una visione integrata che considera l’individuo in tutte le sue dimensioni: fisica, psicologica, sociale e spirituale. È una visione che riconosce la complessità dell’essere umano e l’interdipendenza dei vari aspetti della sua vita, evidenziando come il benessere in una dimensione possa influenzare positivamente o negativamente le altre. Questo approccio multidimensionale ci spinge a considerare la salute non come un obiettivo statico ma come un processo dinamico, un viaggio continuo verso l’equilibrio e l’armonia tra le diverse componenti dell’essere.

Cosa s’intende per salute e benessere secondo l’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile?

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un piano d’azione globale adottato dalle Nazioni Unite nel 2015, che stabilisce 17 obiettivi (Sustainable Development Goals, SDGs) per promuovere la prosperità umana, proteggere l’ambiente e garantire la pace e la giustizia per tutti entro il 2030. Nell’ambito di questa Agenda, la salute e il benessere sono stati ulteriormente enfatizzati come pilastri fondamentali per un progresso equo e sostenibile. L’Agenda sottolinea l’importanza di garantire una vita sana e promuovere il benessere per tutti, a tutte le età, riconoscendo che la salute è un diritto umano fondamentale e un obiettivo essenziale per lo sviluppo sostenibile.

 

Quali responsabilità comporta accogliere questa concezione di salute globale?

Accogliere la concezione di salute globale che abbiamo descritto comporta un impegno su due fronti: personale e sociale. A livello personale, questo approccio richiede un’assunzione di responsabilità attiva verso la propria salute, incoraggiando ciascuno di noi a diventare custode del proprio benessere attraverso scelte consapevoli e stili di vita salutari. Questo significa non solo evitare comportamenti dannosi, ma anche adottare pratiche quotidiane che favoriscano il benessere fisico, mentale e sociale, riconoscendo come ogni aspetto della nostra vita influenzi direttamente il nostro stato di salute.

A livello sociale, l’accettazione di questa concezione di salute implica un impegno collettivo per ridurre le disuguaglianze sanitarie e garantire l’accesso universale alle cure e ai servizi di salute. Significa lavorare insieme per costruire sistemi sanitari più inclusivi ed equi, che non solo curano le malattie, ma promuovono attivamente la salute e il benessere di tutti i membri della società. Questa responsabilità collettiva include anche il sostegno a politiche pubbliche che favoriscono ambienti salubri, la promozione dell’educazione alla salute e il sostegno alla ricerca e all’innovazione nel campo della salute globale.

Inoltre, l’assunzione di responsabilità a livello sociale implica anche la promozione della salute globale come un obiettivo comune che trascende i confini nazionali. Riconoscendo che i problemi di salute di un paese possono influenzare il benessere globale, è essenziale collaborare a livello internazionale per affrontare le sfide sanitarie comuni, come le pandemie, la resistenza agli antibiotici e gli effetti del cambiamento climatico sulla salute.

In questo contesto, la Fondazione Patrizio Paoletti, con il suo impegno più che ventennale nella ricerca e promozione della salute globale, si pone come un attore chiave nella diffusione di questa visione olistica della salute, lavorando instancabilmente per un futuro in cui ogni individuo possa raggiungere il suo pieno potenziale di benessere.

 

 

Bibliografia
  • Bazzano, A. N., Martin, J., Hicks, E., Faughnan, M., & Murphy, L. (2017). Human-centred design in global health: a scoping review of applications and contexts. PloS one, 12(11), e0186744.
  • Huber, M., Knottnerus, J. A., Green, L., Van Der Horst, H., Jadad, A. R., Kromhout, D., … & Smid, H. (2011). How should we define health? Bmj, 343.
  • Jacobsen, K. H. (2022). Introduction to global health. Jones & Bartlett Learning
  • Kickbusch, I. (2012). 21st century determinants of health and wellbeing: a new challenge for health promotion. Global Health Promotion, 19(3), 5-7.
  • Kumar, S., & Preetha, G. S. (2012). Health promotion: an effective tool for global health. Indian Journal of Community Medicine, 37(1), 5-12.
  • Patel, V. (2014). Why mental health matters to global health. Transcultural psychiatry, 51(6), 777-789.

 

 

Immagini

Iscriviti alla newsletter

NEWSLETTER GEN

Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

Nome(Obbligatorio)
Email(Obbligatorio)
Privacy Policy(Obbligatorio)
Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.