L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), in occasione della Giornata mondiale della salute del 2017 dedicata al tema della depressione, l’ha definita:
“un disturbo caratterizzato da una tristezza persistente e dalla perdita di interesse nelle attività solitamente piacevoli, accompagnata da difficoltà nello svolgere le attività quotidiane, che perdura per almeno due settimane. Le persone con depressione generalmente presentano anche molti dei seguenti sintomi: perdita di energia, mutamento nell’appetito, aumento o riduzione del sonno, ansia, diminuzione della concentrazione, indecisione, irrequietezza, sensazione di inutilità, sensi di colpa, disperazione, pensieri di autolesionismo o di suicidio”.
Più precisamente, la denominazione della patologia psichiatrica o disturbo dell’umore, da distinguersi da stati d’animo di minore durata, è disturbo depressivo maggiore, chiamato anche depressione clinica, o depressione maggiore.
Sintomatici del disturbo depressivo sono episodi di umore depresso, solitamente accompagnati da bassa autostima e perdita di interesse o piacere nelle attività prima considerate piacevoli. Tali sintomi influiscono negativamente sulla vita familiare e lavorativa, sullo studio, sulle abitudini alimentari e sul sonno, nonché sulla salute fisica, incidendo negativamente sulla qualità della vita. Il disturbo depressivo viene diagnosticato sulla base di quanto riportato dal paziente, da parenti o amici e da un esame dello stato mentale. Ricerche recenti hanno ipotizzato che il disturbo depressivo possa essere dovuto del tutto o in parte alla disregolazione delle facoltà interocettive, ovvero una mancata capacità di valutazione da parte del cervello dei segnali interni ricevuti dal corpo.
Secondo dati Istat riferiti agli anni 2015-2017, la depressione è il disturbo mentale più diffuso nel nostro paese. Si stima che in Italia coloro che ne hanno sofferto nel corso del 2015 superino i 2,8 milioni (5,4% delle persone di 15 anni e più) e siano 1,3 milioni (2,5%) coloro che hanno presentato i sintomi della depressione maggiore nelle due settimane precedenti l’intervista.
Il disturbo depressivo è spesso accompagnato da ansia cronica grave e si stima che il 7% della popolazione oltre i 14 anni (3,7 milioni di persone) abbia sofferto nell’anno di disturbi ansioso-depressivi.
I disturbi ansioso-depressivi si associano a condizioni di svantaggio sociale ed economico: rispetto ai coetanei più istruiti, raddoppiano negli adulti con basso livello di istruzione e triplicano (16,6% rispetto a 6,3%) tra gli anziani.
In Italia nell’anno scolastico 2016/2017 i due terzi degli alunni con disabilità nelle scuole di ogni ordine e grado presenta una disabilità di tipo intellettivo (oltre 170.000 individui).
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