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Salute mentale

Suicidio

⚠️ Attenzione! Le voci del Glossario di Fondazione Patrizio Paoletti sono elaborate dalla nostra équipe di ricerca interdisciplinare, e non sostituiscono in alcun modo un intervento medico specialistico. Se pensi che tu o qualcuno a te vicino abbia bisogno dell’aiuto di un professionista della salute mentale, non esitare a rivolgerti ai centri territoriali e agli specialisti. Non temere mai di chiedere aiuto!

Il suicidio è un argomento delicato e costituisce un fenomeno complesso che ha attirato l’attenzione di filosofi, psicologi, medici e sociologi nel corso dei secoli. È un grave problema di salute pubblica che richiede la nostra attenzione, anche se prevenirlo e gestirlo non è affatto semplice. Questo tema è uno dei più approfonditi nella sociologia della devianza, rappresentando un evento drammatico la cui spiegazione è complicata, dato che coinvolge una complessa interazione tra fattori psicologici, biologici, genetici, sociali ed ambientali. Per capire bene la portata mondiale del fenomeno, leggiamo questi dati forniti dal SUPRE, un organismo dell’OMS dedicato alla prevenzione dei suicidi: “Ogni anno 800.000 persone in media si suicidano e circa 20 milioni tentano il suicidio. Nel 2000 sono morte suicide circa un milione di persone: si calcola che il tasso globale di mortalità sia di 16 per 100 mila, con una morte ogni circa 40 secondi. Negli ultimi 45 anni il tasso di suicidio è cresciuto del 65% in tutto il mondo. Oggi il suicidio è considerato una delle tre principali cause di morte fra gli individui di età compresa tra i 15 e i 44 anni, in entrambi i sessi. Senza contare i tentati suicidi, fino a 20 volte più frequenti.” La prevenzione del suicidio è possibile attraverso la sensibilizzazione, l’accesso a servizi di salute mentale di qualità, il sostegno sociale e la ricerca continua. Conoscendo meglio il fenomeno e lavorando insieme, possiamo ridurre il numero di persone che si suicidano, attraverso una più efficace opera di prevenzione.

Definizione e caratteristiche del suicidio

Il suicidio può essere definito come ‘l’atto deliberato di mettere fine alla propria vita’. È importante notare che il suicidio non è semplicemente un atto impulsivo, ma spesso è il risultato di un processo complesso di sofferenza mentale, sociale ed emotiva. Il suicidio è un problema sociale e di salute pubblica che desta preoccupazione a livello globale. Questo comportamento estremo ha effetti devastanti sulla vita delle persone colpite direttamente o indirettamente e richiede un approccio scientifico e comprensivo per prevenirlo e affrontarlo adeguatamente. Anche se le cifre globali indicano che il suicidio è una delle principali cause di morte nel mondo, va sottolineato che il suicidio è evitabile, e la sua comprensione scientifica è essenziale per prevenirlo.

Quali sono i fattori di rischio del suicidio?

La comprensione dei fattori di rischio è fondamentale per prevenire il suicidio. Alcuni dei fattori di rischio più comuni includono:Problemi di salute mentale. La depressione, il disturbo bipolare, l’ansia e altri disturbi mentali sono spesso associati a un aumentato rischio di suicidio.Problemi sociali. L’isolamento sociale, la disoccupazione, la discriminazione e il bullismo possono aumentare il rischio di suicidio.Storia familiare. Chi ha avuto familiari o amici che hanno tentato o completato il suicidio può essere a rischio maggiore.Abuso di sostanze. L’uso eccessivo di alcol o droghe può influenzare negativamente il giudizio e aumentare il rischio di suicidio.

Il disagio giovanile è un fattore di rischio del suicidio?

Sì, il disagio giovanile rappresenta un importante fattore di rischio per il suicidio, suscitando preoccupazioni tra genitori, educatori e professionisti della salute mentale. Questo disagio può manifestarsi in varie forme, tra cui ansia, depressione, isolamento sociale, abuso di sostanze e problemi di autostima. Gli adolescenti affrontano una fase critica di transizione, in cui devono far fronte a molte sfide emotive, sociali e psicologiche. La pressione per adattarsi alle aspettative sociali, il confronto con i propri coetanei e le difficoltà legate all’identità personale possono portare a sentimenti di inadeguatezza e disperazione. Inoltre, l’accesso ai mezzi di comunicazione digitale e sociali può esporre i giovani a cyberbullismo e al confronto costante con una realtà idealizzata, contribuendo così al loro disagio. È essenziale riconoscere i segni del disagio giovanile in modo tempestivo e offrire un sostegno adeguato. Gli interventi precoci, l’ascolto attento e l’accesso a servizi di salute mentale possono contribuire a mitigare il rischio di suicidio tra i giovani. Inoltre, promuovere la consapevolezza e la comprensione del disagio giovanile nella società può aiutare a ridurre lo stigma associato alla ricerca di aiuto e incoraggiare i giovani a parlare dei propri sentimenti. La prevenzione del suicidio tra i giovani richiede un impegno collettivo per creare un ambiente di sostegno e comprensione in cui i giovani possano sentirsi accettati, valorizzati e ascoltati.

Quali sono i possibili processi di prevenzione?

La prevenzione del suicidio richiede un approccio multidimensionale che coinvolge diversi settori della società, compresi il sistema sanitario, l’istruzione e la comunità. Alcune strategie chiave includono:-Sensibilizzazione: creare consapevolezza sui segni di pericolo e sui modi per ottenere aiuto è fondamentale. La promozione di campagne di sensibilizzazione può contribuire a rimuovere il tabù che circonda il suicidio.-Assistenza sanitaria mentale: garantire l’accesso a servizi di salute mentale di alta qualità è essenziale per chi sta lottando con problemi emotivi.-Supporto sociale: fornire un sistema di supporto sociale, inclusi amici e familiari, può aiutare le persone a sentirsi meno isolate e più inclini a cercare aiuto.-Interventi basati sulla ricerca: gli studi scientifici sui fattori di rischio e sui migliori metodi di prevenzione sono essenziali per sviluppare interventi efficaci. 

Il ruolo cruciale della comunicazione nella prevenzione del suicidio

La comunicazione svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione del suicidio, poiché può influenzare la percezione del suicidio stesso, la consapevolezza dei segni di pericolo e l’accesso alle risorse di aiuto. Ecco come una comunicazione in questa direzione si può dettagliatamente suddividere in varie componenti:-Sensibilizzazione e de-stigmatizzazione: la comunicazione efficace è il primo passo per superare lo stigma sociale connesso al suicidio e alle malattie mentali associate. Questo implica la creazione di un ambiente in cui le persone si sentano a loro agio nel parlare dei loro problemi mentali senza paura di essere giudicate. Campagne di sensibilizzazione mediatiche, pubblicità e iniziative educative possono contribuire a ridurre il tabù intorno al suicidio e all’accesso alla salute mentale.-Riconoscimento dei segnali di pericolo: un altro aspetto chiave della comunicazione è l’educazione del pubblico sui segni di pericolo del suicidio. Questi segni includono cambiamenti nel comportamento, nell’umore o nelle relazioni sociali. Gli sforzi di comunicazione dovrebbero insegnare al pubblico come identificare questi segnali e come rispondere in modo appropriato.-Promozione dell’accesso alle risorse: la comunicazione deve anche informare il pubblico sulle risorse disponibili per chi è in difficoltà. Queste risorse possono includere linee telefoniche di crisi, servizi di chat online, terapisti, gruppi di supporto e centri di salute mentale. È essenziale che le persone siano consapevoli di dove possono trovare aiuto quando ne hanno bisogno.-Messaggi responsabili nei media: i media svolgono un ruolo significativo nella rappresentazione del suicidio. È fondamentale che i giornalisti e gli operatori dei media evitino di sensazionalizzare il suicidio o di fornire dettagli sensazionali sugli incidenti. Invece, dovrebbero seguire le linee guida etiche e riportare il suicidio in modo responsabile, evitando di fornire dettagli specifici o di glorificare il comportamento suicida. Questo aiuta a prevenire il cosiddetto “effetto Werther” in cui la rappresentazione sensazionalistica del suicidio può ispirare imitazioni.-Storie di speranza e guarigione: la comunicazione dovrebbe anche promuovere storie di speranza e guarigione. Mostrare le storie di persone che hanno superato la crisi e hanno trovato il sostegno necessario può essere estremamente motivante per coloro che stanno lottando. Queste storie possono anche contribuire a ridurre il senso di isolamento che molte persone provano.-Coinvolgimento delle comunità: la comunicazione non riguarda solo i media di massa, ma anche il coinvolgimento delle comunità. Le organizzazioni locali, le scuole e i gruppi di volontariato possono svolgere un ruolo fondamentale nell’educare la comunità sui problemi legati al suicidio e nel fornire sostegno alle persone in difficoltà.

💚 Promuoviamo insieme il benessere! L’attuale crisi nella salute mentale ci mostra che c’è ancora un forte stigma sociale al riguardo. Fondazione Patrizio Paoletti si occupa di prevenzione e benessere, se senti il bisogno di un consulto specialistico riguardo ad una possibile problematica, non esitare a contattare un centro territoriale o uno specialista della salute mentale. Educarsi per educare al benessere è il primo passo per un mondo di pace dentro e fuori ognuno di noi.

 

Bibliografia
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