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Stress da trasloco e il potere del cambiamento

Stress da trasloco e il potere del cambiamento

7 passi per traslocare serenamente

Quante volte diciamo di voler cambiare qualcosa nella nostra vita e poi non lo facciamo? Abitudini, città, lavoro, stili di vita: cambiare ci attrae e al contempo ci fa paura. E quando ci troviamo a cambiare casa, per scelta o necessità, il potere del cambiamento si fa sentire in tutta la sua forza. Traslocare è un momento di grande rinnovamento, spesso caratterizzato da un mix complesso di emozioni, pensieri e sensazioni, che possono comprendere anche ansia, smarrimento, malinconia e paura del futuro.  Sentirsi stressati durante un trasferimento è diffuso, comprensibile e naturale. Con piccole strategie, però, possiamo affrontarlo al meglio e distillare tutto il buono che c’è da questa speciale stagione di cambiamento.

Il potere del cambiamento

Ogni cambiamento rilevante è un dialogo tra ciò che siamo stati e ciò che possiamo diventare. Tra il passato e il futuro. Tra vecchie e nuove versioni di noi, potenzialmente sempre migliori. Ogni cambiamento è una scelta e, al contempo, una sorta di rinuncia a qualcosa. Richiede coraggio, ma è l’esperienza più naturale del mondo: cambiare è l’essenza della vita. Spesso ci piace l’idea del cambiamento, può darci eccitazione, euforia, può spingere il cuore a sognare in grande. Ma al contempo ci spaventa, perché può significare rinunciare alle piccole abitudini che ci fanno sentire al sicuro. Ai piccoli punti di riferimento sui quali edifichiamo una zona di comfort, più o meno funzionale.

Il trasloco è un grande cambiamento, che spalanca le possibilità del nuovo, con inedite vie per crescere, personalmente e spesso professionalmente. Ma porta con sé tutte le ansie e lo stress di una piccola rivoluzione, di una metamorfosi e un cambio di pelle. Perché lungi da essere un luogo neutrale, la casa è una scatola di sogni, ricordi, identità, intimità, narrazioni di sé. Uno specchio e un luogo vivo, abitato da emozioni e pensieri, una dimensione del cuore.

Di fronte a un trasloco dovremmo tuttavia sempre ricordare che l’essere umano per natura si adatta. Le nostre straordinarie capacità di adattamento sono alla base della nostra evoluzione. E, se amiamo le piccole abitudini che dettano il ritmo alle nostre giornate, proprio la nostra capacità di adattamento potrà crearne di nuove, anche più funzionali, per portare ordine, equilibrio e bellezza nella nostra vita, nella nostra nuova casa.

Stress da trasloco: cosa dice la scienza

Per alcune persone traslocare fa parte del normale ritmo di vita e lavoro. Per alcune professioni è usuale cambiare residenza ogni 2-5 anni, per esempio in ambito militare o umanitario. Tuttavia, per la maggioranza delle persone traslocare è un evento abbastanza straordinario, che può caratterizzarsi da stanchezza, senso di perdita, alienazione e paura dell’ignoto. Al contempo, il passaggio del trasloco può essere reso più piacevole dall’attesa di un’occupazione professionale più gratificante o dallo stimolo di relazionarsi con un nuovo ambiente.

Nella celebre tabella degli eventi stressanti di Holmes e Rahe, il trasloco è responsabile di “20 punti stress”. Per comprenderne la misura, lo si può paragonare ai problemi col proprio responsabile al lavoro (23 punti), cambiamenti nell’orario e condizioni lavorative (20) o ancora modifiche nell’alimentazione (15) o nel sonno (16).

Soprattutto quando il trasloco coinvolge persone anziane o malate, seguite da cure a lungo termine, cambiare residenza può diventare una fonte di stress importante, fino a divenire un disturbo di interesse clinico: la Relocation Stress Syndrome. Questa può causare significative complicazioni per la salute mentale e fisica. Nei casi più gravi, il trasloco può facilitare un indebolimento psicofisico della persona e un senso di disorientamento esistenziale. I sintomi più comuni includono ansia, confusione, sensazione di vuoto, nostalgia, tristezza, agitazione e, nei casi più gravi, attacchi di panico e accelerazione del declino cognitivo.


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Perché il trasloco è così stressante?

Oltre agli aspetti puramente organizzativi, burocratici, logistici e spesso anche finanziari correlati al trasloco, ci sono anche diverse dinamiche psicologiche coinvolte nel cambiare casa:

  • Perdita dell’identità spaziale: la casa non è solo un contenitore fisico, ma rappresenta la nostra identità, i nostri ricordi e il nostro senso di sicurezza. Abbandonarla significa perdere, in un certo senso, una parte di noi stessi.
  • Rottura delle routine: ogni ambiente ha le sue abitudini consolidate. Il trasloco interrompe bruscamente questi automatismi, come anche la semplice frequentazione di una determinata bottega o supermercato, creando una sensazione di disorientamento.
  • Ansia per l’ignoto: il nuovo ambiente rappresenta sempre una dose d’incertezza. Non sappiamo come sarà la vita quotidiana, quali saranno le nuove dinamiche sociali e quanto riusciremo ad adattarci.
  • Sovraccarico decisionale: un trasloco comporta centinaia di piccole e grandi decisioni in poco tempo, dal disallestimento della vecchia casa all’organizzazione della nuova, creando un vero e proprio sovraccarico cognitivo ed emotivo.
  • Una certa elaborazione del lutto: paradossalmente, il trasloco richiede di elaborare una perdita – quella della casa precedente – mentre contemporaneamente si deve investire energia nell’adattamento al nuovo.

Naturalmente, desiderare un trasloco (al netto di tutte le naturali preoccupazioni) è un fattore protettivo per un eccesso di stress correlato. Quando invece il trasloco è vissuto come un’imposizione esterna, lo stress tende ad avere un impatto maggiore.

Quali sono i sintomi dello stress da trasloco?

I possibili segnali dello stress da trasloco sono equiparabili a quelli di altri eventi stressogeni, come:

  • Sintomi fisici come disturbi del sonno, mal di testa, problemi gastrointestinali, tensione muscolare, affaticamento cronico
  • Sintomi emotivi come ansia, tristezza, irritabilità, senso di vuoto, eccessiva nostalgia, sbalzi d’umore
  • Sintomi cognitivi come difficoltà di concentrazione, confusione, problemi di memoria, indecisione
  • Sintomi comportamentali come ritiro ed evitamento delle attività sociali, procrastinazione nell’allestimento della nuova casa, attaccamento eccessivo agli oggetti della casa precedente.

Come affrontare il trasloco serenamente?

Quando lo stress da trasloco inizia a farsi sentire, possiamo mettere in pratica piccole strategie per favorire la resilienza e rispondere al meglio a questo momento di cambiamento, vivendolo nel modo più sereno possibile. Possiamo per esempio puntare su:

  1. Pianificazione graduale ma costante: se possibile, prepariamoci per tempo al trasloco, creando liste di attività e un cronoprogramma flessibile ma ragionato per la distribuzione delle cose da fare. Scriverlo, soprattutto a mano, ci aiuterà a sentire la padronanza della situazione e aumentare il senso di autoefficacia.
  2. Rito di saluto della vecchia casa: parallelamente alle varie attività pratiche, dedichiamo del tempo per salutare con gratitudine la nostra vecchia casa, soprattutto se particolarmente amata. Potremmo avere piacere di scattare delle foto, fare una festa con gli amici o goderci in modo speciale gli ultimi giorni insieme a questo luogo del cuore. Piccoli gesti di affetto verso il “nido” o di condivisione possono aiutare nell’elaborazione di questo importante passaggio.
  3. Coinvolgimento e apertura al nuovo: al contempo dedichiamoci a pianificare i piccoli piaceri del nuovo, come dettagli di arredamento o raccogliere informazioni e curiosità sul luogo che diventerà la nostra nuova casa. Conoscere i servizi o le opportunità del luogo ridurrà anche la paura dell’ignoto, mentre allenare la prefigurazione, immaginandoci nel nuovo contesto, ci preparerà ad accogliere al meglio le sue opportunità uniche.
  4. Rito di benvenuto della nuova casa: esattamente come abbiamo riservato del tempo a salutare pienamente la vecchia casa, prendiamoci momenti speciali per conoscere la nuova. Sistemando quel particolare quadro a cui siamo affezionati, una bella pianta o i nostri libri, creeremo una prima dimensione di intimità, da affiancare alla necessaria funzionalità degli spazi. Invitare qualche persona cara per una cena di benvenuto o fare una festa può aiutarci a esorcizzare le paure e creare il “senso di casa”.
  5. Stili di vita sani: anche nel bel mezzo del vortice degli scatoloni, cerchiamo di mantenere sani stili di vita, come una regolarità nei pasti e nelle ore di sonno. Anche questo ci aiuterà a vivere con maggiore serenità ed energia il momento di passaggio.
  6. Aiuto e condivisione: non è necessario fare tutto da soli in un trasloco, anzi. Ogni aiuto gradito da amici e familiari è prezioso. Ma anche un supporto professionale logistico può esserci utile per vivere serenamente questa esperienza, distribuendo le energie al meglio.
  7. Pratiche di gestione dello stress: soprattutto in un momento sfidante come un trasloco, pratichiamo tecniche di meditazione, rilassamento e mindfulness, che ci aiutano a conservare consapevolezza e contenere i pensieri negativi. Importantissimo è anche l’esercizio fisico, che è un antidoto naturale allo stress e contrasta la depressione: anche una semplice corsetta o passeggiata all’aria aperta nel nuovo quartiere allinea corpo, mente ed emozioni verso il benessere.

Vivere il trasloco come un’opportunità

Nonostante le sfide e le paure, il trasloco può diventare un’importante opportunità di crescita personale, un’occasione per reinventarci in un nuovo contesto, sviluppare capacità di adattamento, resilienza e flessibilità, creare nuove reti sociali e scoprire il mondo.

In questa fase di transizione, è importante ricordarci che lo stress è naturale e che possiamo sempre provare a sentirci protagonisti del cambiamento, abbracciando quest’avventura di crescita e mantenendo il locus of control interno.

Se i sintomi dello stress ci sembrano invece troppo pesanti o invalidanti, se persistono a lungo, magari affiancandosi ad attacchi di panico, pensieri depressivi o comportamenti compulsivi nell’organizzazione della nuova casa, non temiamo di chiedere un aiuto a un professionista della salute mentale. Uno psicologo o psicoterapeuta sarà in grado di consigliarci specifiche strategie di coping e offrirci il giusto supporto e visione a questo speciale momento della nostra vita. Un buon sostegno psicologico può aiutarci a trasformare una sfida in un’opportunità meravigliosa, facendoci riscoprire la dimensione di piacere, apertura e curiosità al nuovo che viene e porta con sé sorprese, vie di gioia e possibilità che neanche avremmo immaginato. Trasformeremo allora la percezione di non sapere ancora cosa aspettarsi nella creatività fertile e generativa di prefigurare, immaginare e creare il possibile e desiderabile, per la nostra realizzazione e felicità.

    Non temere mai di chiedere aiuto!

    Tutti i contenuti di divulgazione scientifica di Fondazione Patrizio Paoletti sono elaborati dalla nostra équipe interdisciplinare e non sostituiscono in alcun modo un intervento medico specialistico. Se pensi che tu o qualcuno a te vicino abbia bisogno dell'aiuto di un professionista della salute mentale, non esitare a rivolgerti ai centri territoriali e agli specialisti.



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Bibliografia
  • Costlow, K., & Parmelee, P. A. (2020). The impact of relocation stress on cognitively impaired and cognitively unimpaired long-term care residents. Aging & mental health24(10), 1589-1595.
  • McKinney, A. A., & Melby, V. (2002). Relocation stress in critical care: A review of the literature. Journal of Clinical Nursing, 11(2), 149-157.
  • Sandoval, J. (2013). The Stress of Moving. In Crisis Counseling, Intervention and Prevention in the Schools (pp. 198-211). Routledge.
Sitografia
  • https://extension.sdstate.edu/relocation-stress-syndrome
  • https://airvanmoving.com/psychology-of-moving/
  • https://airvanmoving.com/psychology-of-moving/
  • https://www.stress.org/self-assessments/holmes-rahe-life-stress-inventory/
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