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Intelligenza emotiva

Tristezza

Una definizione neuroscientifica  psicopedagogica

La tristezza è un’emozione fondamentale caratterizzata da sentimenti di perdita, disperazione, o dispiacere. Dal punto di vista neuroscientifico, la tristezza coinvolge aree del cervello come l’amigdala, la corteccia prefrontale e il sistema limbico, cruciali per l’elaborazione emotiva e la regolazione. Quest’emozione gioca un ruolo chiave nell’adattamento agli eventi stressanti o negativi, influenzando la motivazione e i processi decisionali.

Microespressioni facciali associate

  • Angoli della bocca abbassati, indicativi di dispiacere.
  • Sopracciglia sollevate e aggrottate verso il centro, che riflettono preoccupazione o dolore.
  • Riduzione dell’apertura degli occhi, a volte accompagnata da lacrimazione.
  • Rilassamento generale dei muscoli del viso, che può trasmettere un senso di sottomissione o rinuncia.
Micro-modificazioni facciali associate alla tristezza – immagine illustrativa generata con l’IA
Micro-modificazioni facciali associate alla tristezza – immagine illustrativa generata con l’IA

 

 

Bibliografia
  • Mayberg, H.S. (1997). Limbic-cortical dysregulation: A proposed model of depression. Journal of Neuropsychiatry and Clinical Neurosciences, 9(3), 471-481.
  • 2. Levenson, R.W. (1999). The intrapersonal functions of emotion. Cognition & Emotion, 13(5), 481-504.
  • 3. Disner, S.G., Beevers, C.G., Haigh, E.A.P., & Beck, A.T. (2011). Neural mechanisms of the cognitive model of depression. Nature Reviews Neuroscience, 12(8), 467-477.
  • 4. Ekman, P., & Davidson, R.J. (1994). The nature of emotion: Fundamental questions. Oxford University Press.

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