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La salute mentale come risorsa e bene comune

I dati, i costi, gli orizzonti per una salute mentale di tutta la famiglia

La crisi di salute mentale è un’emergenza a livello globale, che tocca anche il nostro Paese. I nuovi dati Ipsos testimoniano che lo stress colpisce il 60% degli italiani. In particolare, risulta molto fragile il benessere psicologico dei giovani, specialmente quello della Generazione Z e dei Millennials. D’altra parte, il disagio psicosociale influisce negativamente anche sulla neurodegenerazione, la cui incidenza e relativi costi preoccupano a livello internazionale. È fondamentale occuparci della salute mentale di tutta la famiglia, dall’infanzia all’anzianità, per migliorare il benessere della persona e della comunità, in un’ottica di sostenibilità sociale e ambientale.

I dati sulla salute mentale in Italia

I dati Ipsos sono stati comunicati nella Sala della Regina della Camera dei Deputati, dove Fondazione Patrizio Paoletti è stata invitata a tenere un incontro dal titolo “L’importanza del benessere mentale, per una Salute Globale”, sostenuto dal vicepresidente della Camera Giorgio Mulé. Nell’occasione, Ipsos ha presentato i risultati della V edizione dell’indagine Ipsos World Mental Health Day 2024.

Dai dati emerge che in Italia la salute mentale è un crescente motivo di preoccupazione, seconda solo alle patologie oncologiche. Il 77% degli italiani ritiene che salute mentale e fisica abbiano la stessa importanza, tuttavia il 46% crede che il sistema sanitario si concentri principalmente sulla salute fisica.

Il 60% degli italiani afferma di aver affrontato episodi di forte stress almeno una volta durante l’ultimo anno, al punto da pensare di non farcela e non essere in grado di affrontare e gestire le sfide della vita. Ad una persona su 3 è accaduto diverse volte durante l’ultimo anno.

Maggiori fragilità fra le donne e i giovani

Dai dati emerge che lo stress colpisce soprattutto le donne e le generazioni più giovani, con circa il 30% delle donne della Generazione Z che afferma di essersi sentita depressa, al punto da provare tristezza o disperazione quasi ogni giorno, diverse volte e per almeno un paio di settimane. Il 52% della Generazione Z e il 47% dei Millennials affermano di essersi sentiti stressati al punto da non poter andare a lavorare durante l’ultimo anno.

La salute mentale dei ragazzi preoccupa, a livello internazionale: in Europa, si stima che circa 9 milioni di adolescenti (tra i 10 e i 19 anni) convivano con problemi di salute mentale, soprattutto depressione e ansia. La pandemia da COVID-19 ha aggravato la situazione, comportando un maggiore isolamento, tensioni familiari e sociali. Il suicidio risulta addirittura la seconda causa di morte fra i giovani europei tra i 15 e i 19 anni, superata solo dagli incidenti stradali.

L’impegno per la salute mentale

Di fronte a questi dati, che testimoniano l’emergenza sulla salute mentale, risulta necessario:

  • diffondere conoscenza e familiarità con i problemi psicologici
  • investire nella sensibilizzazione ed educazione sull’importanza di rivolgersi a professionisti per la diagnosi e la cura degli stessi
  • aumentare e ottimizzare la disponibilità e accessibilità dei servizi di salute mentale
  • diffondere sani stili di vita, quali fattori protettivi del benessere psicosociale.

Le istituzioni, la politica e tutta la cittadinanza devono occuparsi di salute mentale, per proteggere l’equilibrio psicoemotivo proprio, delle famiglie e delle comunità, imparando a essere presenti e nel modo più opportuno accanto a tutte le persone che vivono un disagio e combattendo lo stigma ad esso correlato. Occuparsi di salute mentale ha inoltre importanti ripercussioni a livello sociale, sanitario, economico e lavorativo.

 


  • FOCUS ADOLESCENZA

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I costi della salute mentale

Nei Paesi dell’Unione Europa e nel Regno Unito, si stima che il costo totale delle patologie mentali sia superiore al 4% del PIL, per oltre 600 miliardi di euro all’anno. La salute mentale impatta anche sul mondo del lavoro. Secondo il Mind Health Report di Ipsos, in Italia, il 76% dei lavoratori manifesta almeno un disturbo correlato alla sfera professionale, come alterazioni del sonno, stress, ansia o stanchezza. Il disagio psicologico influisce anche sul rendimento lavorativo. A livello mondiale, addirittura il 23% dei lavoratori ha preso un congedo nell’ultimo anno, a causa di problematiche di benessere mentale, e la percentuale sale al 38% tra i giovani, che risultano quelli che soffrono maggiormente, tra preoccupazioni per il futuro e dipendenze.

Neurodegenerazione e benessere psicosociale

Anche la salute mentale dei nostri anziani deve essere particolarmente attenzionata. Secondo i dati ISTAT, il 24% degli italiani ha superato i 65 anni. Nel nostro Paese, circa 1 milione e mezzo di persone soffre di una forma di demenza e il numero sembra destinato a triplicare entro il 2050. La Lancet Commission ha individuato 14 fattori di rischio per la demenza, che comprendono l’inattività fisica, l’obesità, l’isolamento sociale e il basso livello di istruzione. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, a livello globale, entro il 2030 spenderemo 2mila miliardi di dollari all’anno, per la cura delle persone affette da demenza.

Il ruolo della prevenzione primaria è fondamentale. Risulta fondamentale agire sugli stili di vita e sulla prevenzione per contrastare neurodegenerazione, neuroinfiammazione e depressione, che sono tra loro correlate, e sostenere il benessere della psiche, del cervello e la salute globale. Uno studio condotto da ricercatori cinesi e britannici, pubblicato di recente sulla rivista BMJ Evidence Based Medicine, suggerisce che uno stile di vita sano può anche aiutare a compensare di oltre il 60% gli effetti dei geni che accorciano la nostra vita, migliorandone durata e qualità.

Salute mentale, valorizzazione e realizzazione personale

L’impatto della salute mentale sull’economia, in termini di costi diretti e indiretti, per le cure sanitarie e la perdita di giorni lavorativi e produttività, è enorme. Ma la perdita in termini di realizzazione personale mancata e in termini di dolore individuale e familiare è incalcolabile. Progetti, idee e azioni concrete sono essenziali per realizzare un approccio non solo terapeutico ma preventivo al disagio psicologico, sostenendo la possibilità di realizzarsi e autodeterminarsi, seguendo le proprie aspirazioni e scommettendo su un futuro di benessere, prosperità e salute, per le famiglie e per tutta la comunità.

La salute globale come bene comune

La salute globale, che comprende la salute mentale, è un valore imprescindibile e un bene comune, attraverso il quale è possibile edificare una società sana, produttiva, propositiva, dove ognuno possa percepire di avere un senso, un posto, un compito, per il benessere proprio e di tutti. Dal giovane all’anziano, è necessario un impegno per una migliore salute mentale a tutte le età, senza la paura di riconoscere che una parte fondamentale del benessere e della realizzazione delle nostre vite, come ricorda anche l’OMS, è la felicità. Verso questa è possibile lavorare, con progetti di welfare concreti, razionali, attuativi, rispettosi dell’unicità dell’individuo.

La salute mentale di tutta la famiglia

Fondazione Patrizio Paoletti è impegnata in iniziative psicopedagogiche e didattiche, che abbracciano le più innovative frontiere educative, ad Assisi International School, che coniuga metodologia montessoriana, l’insegnamento bilingue e i contenuti della Pedagogia per il Terzo Millennio. L’Ente è attivo anche nelle periferie, nei territori colpiti dalle emergenze e dove il tessuto economico e sociale necessita di un maggiore sostegno. La progettualità di Fondazione Patrizio Paoletti è rivolta alla promozione del benessere di tutta la famiglia: infanzia, adolescenti, genitori e anche anziani, con iniziative per il miglioramento della qualità della vita delle persone affette da neurodegenerazione e dei caregiver familiari. Diffondere sani stili di vita, con interventi educativi capillari, permette di ottimizzare le risorse, umane e ambientali, per una salute dell’essere umano e del Pianeta.

Sostenere l’impegno della Fondazione e dei suoi dipartimenti di ricerca scientifica è oggi possibile anche aderendo alla campagna solidale “Prima che sia troppo tardi”, dedicata al benessere dei più giovani. Il gesto di ognuno di noi fa la differenza, dalle piccole scelte quotidiane all’impegno nella società. E facciamo la differenza anche col nostro esempio, perché ognuno di noi è un educatore, con le proprie parole e soprattutto gesti e azioni.

 

    Non temere mai di chiedere aiuto!

    Tutti i contenuti di divulgazione scientifica di Fondazione Patrizio Paoletti sono elaborati dalla nostra équipe interdisciplinare e non sostituiscono in alcun modo un intervento medico specialistico. Se pensi che tu o qualcuno a te vicino abbia bisogno dell'aiuto di un professionista della salute mentale, non esitare a rivolgerti ai centri territoriali e agli specialisti.

 


  • GLI ADOLESCENTI VANNO AIUTATI.
    PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

 

 

Sitografia
  • https://www.ipsos.com/it-it/10-ottobre-giornata-mondiale-salute-mentale-2024-stress-donne-giovani
  • https://www.ansa.it/canale_saluteebenessere/notizie/stili_di_vita/2024/03/05/9-milioni-di-adolescenti-soffre-di-disturbi-mentali-in-ue_70185726-cf43-4f67-9e7f-218e7c236803.html
  • https://www.bva-doxa.com/osservatorio-annuale-sul-benessere-psicologico-nelle-aziende-italiane/#:~:text=Dai%20risultati%20emerge%20un%20dato,14%25%20rispetto%20allo%20scorso%20anno.
  • https://health.ec.europa.eu/state-health-eu/health-glance-europe/health-glance-europe-2018_en?prefLang=it
  • https://www.osservatoriosullasalute.it/wp-content/uploads/2019/02/Focus-1-Osservasalute-La-cronicit%C3%A0-in-Italia-feb-2019.pdf
  • https://www.i-com.it/2024/03/22/pubblicato-il-decreto-anziani-un-passo-in-avanti-per-la-garanzia-dell-invecchiamento-attivo-in-italia/
  • https://www.who.int/publications/i/item/global-action-plan-on-the-public-health-response-to-dementia-2017—2025
  • https://iris.who.int/bitstream/handle/10665/259615/9789241513487-eng.pdf?sequence=1
  • https://www.who.int/publications/i/item/9789290224228https://www.who.int/campaigns/world-mental-health-day/2024 
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