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Salute mentale

Benessere psicosociale

“La salute non è un sentirsi, ma un esserci, un essere nel mondo, un essere insieme ad altri uomini ed essere occupati attivamente e positivamente dai compiti particolari della vita” (H.G. Gadamer)

Il concetto di benessere è centrale nella vita di ognuno di noi, ma spesso può risultare sfuggente o difficile da definire con precisione. Il benessere non è semplicemente l’assenza di malattia, ma è un concetto complesso che coinvolge diversi aspetti della nostra vita, tra cui la salute fisica e mentale, le relazioni sociali e la nostra percezione di felicità e soddisfazione. In questa voce di glossario esploreremo il concetto di benessere psico-sociale da una prospettiva scientifica, analizzando l’interpretazione medicalistica del benessere, la definizione di salute dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il modello bio-psico-sociale e cosa significa “stare bene” nel corso della vita. Il benessere psico-sociale è un obiettivo importante per ognuno di noi e comprendere la sua complessità può aiutarci a migliorare la nostra qualità di vita e il nostro benessere complessivo.

 

Cosa significa ‘benessere’?

Per comprendere appieno il concetto di benessere psico-sociale, è importante iniziare con una visione generale del termine “benessere” e dei suoi molteplici significati. In generale, il benessere si riferisce a una condizione di salute e prosperità, ma il modo in cui questa condizione viene interpretata e misurata può variare notevolmente da persona a persona e da cultura a cultura. Per alcune persone, il benessere può essere strettamente associato alla salute fisica. Per esempio, molte persone potrebbero considerarsi in uno stato di benessere quando sono libere da malattie o dolori fisici. Altre persone valutano invece il loro benessere in base ai successi professionali, alla ricchezza materiale o al grado di soddisfazione nelle loro relazioni interpersonali. Tuttavia, il benessere è molto più complesso di questi singoli punti di vista. Coinvolge aspetti psicologici, sociali ed emotivi della vita di una persona e spesso è influenzato da fattori culturali, socioeconomici e ambientali. Questo è il motivo per cui il tema del benessere risulta di grande interesse per gli studiosi delle scienze sociali e della salute mentale.

 

Cos’è l’interpretazione medicalistica del benessere?

Un approccio comune al benessere è quello della “interpretazione medicalistica”, che si concentra principalmente sulla salute fisica come indicatore del benessere complessivo. Secondo questa prospettiva, il benessere viene misurato in termini di assenza di malattia o disabilità: se una persona non ha sintomi fisici o condizioni mediche diagnosticabili, si presume che goda di un buon benessere. Tuttavia, questa visione limitata del benessere trascura molti altri aspetti importanti della vita umana. Ad esempio, una persona potrebbe non avere problemi di salute fisica, ma potrebbe essere afflitta da gravi problemi psicologici, come la depressione o l’ansia. In questo caso, la sua condizione di benessere complessivo sarebbe compromessa nonostante la sua buona salute fisica. Pertanto, l’interpretazione medicalistica del benessere è limitata nel suo potenziale e non riesce a catturare la complessità della vita umana e il suo impatto sulla salute mentale e sociale.

 

La definizione di salute dell’OMS

Per ottenere una visione più completa del benessere, è utile considerare la definizione di salute proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’OMS definisce la salute come “uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente come l’assenza di malattia o infermità.” Questa definizione allarga notevolmente il concetto di benessere, includendo non solo la dimensione fisica, ma anche quella mentale e sociale. Essa sottolinea l’importanza di considerare il benessere come un concetto globale che coinvolge l’equilibrio tra questi tre aspetti fondamentali della vita umana. La crisi nel paradigma biomedico ha portato all’emergere del modello bio-psico-sociale, che rappresenta un nuovo modo di affrontare la salute e il concetto stesso di individuo, considerandolo in una prospettiva dinamica in costante interazione con l’ambiente circostante. In linea con questi principi, è nata anche la Psicologia della Salute, una nuova branca della psicologia il cui scopo è promuovere, prevenire e preservare la salute, tenendo in considerazione le dimensioni psicosociali. La Psicologia della Salute ha messo in discussione la suddivisione tra mente e corpo, attribuendo alla mente un ruolo rilevante sia nella genesi che nella gestione delle malattie.  Essa afferma l’esistenza di un costante processo di interazione tra mente e corpo. La visione della salute e della malattia deve essere concepita come un continuum, in cui si osserva un graduale passaggio dalla condizione di salute a quella di malattia e viceversa.

 

L’idea di benessere globale e il modello bio-psico-sociale

Per comprendere appieno il benessere psico-sociale, è importante adottare un approccio olistico. Questo significa considerare l’interazione complessa tra fattori biologici, psicologici e sociali nella determinazione del benessere di una persona.  Il modello bio-psico-sociale è un approccio teorico che integra questi tre aspetti. Esso suggerisce che la salute e il benessere sono il risultato di una complessa interazione tra fattori biologici (come la genetica e la salute fisica), fattori psicologici (come le emozioni e il pensiero) e fattori sociali (come le relazioni interpersonali e l’ambiente sociale). Ad esempio, consideriamo il caso di una persona che soffre di depressione. Secondo il modello bio-psico-sociale, la depressione potrebbe essere causata da una combinazione di predisposizione genetica, eventi stressanti nella vita (fattori sociali) e schemi di pensiero negativi (fattori psicologici). Pertanto, per affrontare efficacemente la depressione, è necessario considerare tutti questi aspetti e non solo la componente biologica.

 

Cosa significa ‘stare bene’ nel corso della vita?

Il significato del benessere può variare notevolmente nel corso della vita di una persona. Ciò che fa stare bene un individuo in giovane età potrebbe non essere la stessa cosa che fa stare bene in età adulta o anziana. Questa variazione è influenzata da una serie di fattori, tra cui lo sviluppo biologico, psicologico e sociale.

-Infanzia e adolescenza: In questa fase della vita, il benessere spesso è associato alla crescita e allo sviluppo. I bambini e gli adolescenti cercano di acquisire abilità e competenze, costruire relazioni con i coetanei e sviluppare un senso di identità personale. Il benessere può essere influenzato positivamente da un ambiente familiare stabile e dal supporto degli adulti.

-Età adulta: Durante l’età adulta, il benessere può essere influenzato da una serie di fattori, tra cui il successo professionale, la stabilità finanziaria, la soddisfazione nelle relazioni e la capacità di gestire lo stress. Molte persone cercano anche di trovare un equilibrio tra lavoro e vita personale per migliorare il loro benessere complessivo. La salute fisica diventa spesso una preoccupazione più grande in questa fase della vita, con molte persone che adottano abitudini più salutari per garantire un invecchiamento sano.

-Età anziana: Nel corso degli anni, il significato del benessere può cambiare ulteriormente. Le persone anziane possono concentrarsi sulla qualità della loro vita, sulla salute fisica e sulla preservazione delle relazioni significative. L’isolamento sociale e la salute fisica possono diventare sfide significative in questa fase della vita, ma con il sostegno adeguato molte persone anziane riescono a mantenere un buon livello di benessere.

In generale, è importante notare che il benessere non è una condizione statica, ma piuttosto un processo dinamico che cambia nel corso della vita. È influenzato da fattori individuali, culturali e situazionali, ed è quindi soggetto a variazioni significative.

 

 

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