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Tesori del Cervello: La regolazione delle emozioni

Attacchi di ansia, scatti di rabbia, crisi di pianto: a tutti noi capita qualche volta di essere travolti da emozioni in maniera incontrollabile. Non dovrebbe sorprendere: le emozioni  sono il sistema che l’evoluzione ha architettato per associare determinate situazioni alle nostre risposte comportamentali, rinforzandone alcune e scoraggiandone altre. Le emozioni forti coinvolgono numerosi circuiti del nostro sistema nervoso e la loro intensità è a volte paragonabile a un’alterazione degli stati di coscienza. Non solo può essere imbarazzante perdere il controllo in una situazione sociale ma gli effetti collaterali indesiderati per la nostra salute non vanno ignorati.

Anche se l’incapacità cronica di controllare le proprie emozioni può essere sintomo di condizioni latenti come per esempio il deficit d’attenzione, i cosiddetti “scoppi emotivi” possono colpire chiunque. Le cause possono essere le più disparate: mancanza di sonno, stress, ipoglicemia, effetti collaterali di farmaci o droghe… Nel corso del tempo, possono insorgere problematiche come ripetuti attacchi di rabbia, considerata una delle emozioni più difficili da tenere a bada, che aumentano ad esempio l’ipertensione, l’ansia e le emicranie.

Per evitare di diventare vittime delle nostre stesse emozioni, può venirci in aiuto la regolazione emotiva. Si tratta della capacità di monitorare le proprie risposte emotive, riconoscere i segni di uno scatto d’ira o un attacco d’ansia, e ridurre le sensazioni più negative per gestire meglio la situazione. La regolazione emotiva ci può permettere, ad esempio, di placare e modulare segni evidenti di rabbia o tristezza, o di rivalutare una situazione per evidenziare gli aspetti positivi. Non si tratta di “imbottigliare” le emozioni dentro di sé, bensì di gestirle in maniera più consapevole: chi pratica regolazione emotiva, in un certo senso, è più conscio dei propri “trigger” e limiti, e recupera la calma più facilmente.

Dal punto di vista psicologico, le emozioni si generano secondo una sequenza specifica:

1) ci troviamo in una situazione in grado di scatenare un’emozione;

2) dirigiamo la nostra attenzione verso la situazione;

3) la valutiamo e interpretiamo;

4) generiamo una risposta emotiva che ci coinvolge dal punto di vista fisiologico e comportamentale.

Secondo la teoria della regolazione emotiva, siamo in realtà in grado di intervenire e esercitare il nostro controllo su ognuno di questi passaggi, tramite tecniche apposite. Eccone alcune:

  • Prendersi un attimo: le emozioni avvengono in fretta, prima che ne acquisiamo consapevolezza. Mettere tutto in pausa con un respiro profondo aiuta a rivalutare la situazione e ritardare il tempo tra trigger e reazione emotiva.
  • Focalizzarsi sulle sensazioni. Come ci sentiamo fisicamente? Abbiamo le farfalle nello stomaco, il cuore in fibrillazione? Concentrarsi sulla risposta del nostro corpo aiuta a riconoscere cosa stiamo sperimentando.
  • Dare un nome alle emozioni. A volte una risposta di rabbia nasconde una sensazione di paura. Riflettere a fondo su cosa esattamente stiamo sperimentando aiuta a identificare le cause della nostra reazione.
  • Accettare le nostre emozioni. Piuttosto che provare vergogna per come ci sentiamo, ammettiamo che sia successo. Le emozioni in sé non sono nulla di male e sono una normale risposta che ognuno di noi sperimenta.
  • Usare la mindfulness. Pratiche di meditazione mindfulness ci permettono di vivere i momenti con più consapevolezza, e sono associate a una riduzione dello stress e un maggiore autocontrollo. 

Anche se associamo l’incapacità di gestire le proprie emozioni con l’infanzia, imparare a gestirle è cruciale proprio durante la crescita. I bambini con scoppi emotivi, infatti, sono statisticamente più soggetti a essere bullizzati o diventare bulli a loro volta. Questo crea un circolo vizioso nel quale il bambino rischia di essere percepito come “immaturo”, escluso socialmente per questo motivo, e di conseguenza più propenso a nuovi scatti emotivi. Fondamentale in questo caso è l’esempio dei genitori, che possono trasmettere, e praticare su loro stessi, gli stratagemmi elencati. Ed è sempre bene, quando possibile, consultare un terapeuta: molto spesso gli scatti emotivi sono un sintomo di questioni latenti non affrontate, che vanno analizzate con cura sotto la guida di esperti. 

 

Bibliografia
  • Gross, J. J. & Thompson, R. A. (2007). Emotion regulation: Conceptual foundations. In J. J. Gross (Ed.), Handbook of Emotion Regulation (pp. 3-24). New York: Guilford Press.
  • Markham, 5 Steps To Help Kids Learn To Control Their Emotions, Psychology Today, 2013
  • Bethany Klynn, Emotional regulation: Skills, exercises, and strategies, BetterUp, 2021
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