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Come impattano il cambiamento climatico e l’inquinamento sulla nostra salute mentale e cognitiva?

Sviluppare consapevolezza e resilienza, per proteggere il Pianeta e la nostra salute globale

La salute del Pianeta e quella dell’essere umano sono intrinsecamente collegate. Molti studi scientifici indagano gli effetti del cambiamento climatico sulla nostra salute fisica, ma anche l’impatto sulla psiche e sul nostro cervello è alto. L’esperienza delle calamità naturali può causare stress, ansia e depressione, colpendo in particolar modo la popolazione più vulnerabile per età, patologie pregresse o precarie situazioni sociosanitarie.

L’impatto del cambiamento climatico sulla salute mentale

L’Osservatorio Europeo del Clima e della Salute sottolinea come le perdite e i danni da eventi meteorologici estremi impattino gravemente sulla salute mentale, che risente anche in modo diretto dell’innalzamento della temperatura. Questo può favorire bruschi cambi d’umore, disturbi del comportamento, aggressività, criminalità, dipendenze e addirittura un maggiore rischio di suicidio, in particolar modo sulle persone che soffrono di patologie psichiatriche.

La crescente preoccupazione per il futuro del nostro Pianeta favorisce la diffusione di ansia e solastalgia, ossia l’angoscia che il cambiamento ambientale possa colpire i luoghi amati, con conseguente perdita del conforto ad essi correlato. I disastri naturali possono minare il senso di appartenenza comunitario, danneggiando o distruggendo il patrimonio naturalistico, artistico e culturale, che è specchio e culla dei popoli.

Inquinamento e neurosviluppo

Cambiamento climatico e salute mentaleUna sfida particolarmente impattante è quella correlata all’inquinamento atmosferico, che rappresenta un fattore di rischio significativo per diverse patologie, compreso lo sviluppo e l’aggravamento dell’asma. Le particelle inquinanti come il particolato fine, gli ossidi di azoto e l’ozono possono infatti irritare le vie respiratorie, provocando infiammazione e iperreattività bronchiale nei soggetti predisposti. Numerosi studi epidemiologici hanno evidenziato una correlazione diretta tra i picchi di inquinamento urbano e l’aumento degli accessi al pronto soccorso per crisi asmatiche.

L’esposizione cronica all’aria inquinata, specialmente nelle aree urbane o industrializzate, può addirittura contribuire all’insorgenza della patologia nei bambini, il cui apparato respiratorio è particolarmente vulnerabile. Un recente studio pubblicato su JAMA Network Open mette in guardia dai possibili effetti dell’asma sul neurosviluppo, in particolare sulla memoria e sulle funzioni esecutive. Lo studio longitudinale ha dimostrato che lo sviluppo della memoria episodica è più lento nei bambini che soffrono di asma a esordio precoce.

Contrastare l’inquinamento climatico risulta quindi un’azione preventiva che può contribuire alla salute dei bambini, da un punto di vista fisico e anche cognitivo.

Proteggere il Pianeta e la salute globale

Per proteggere il Pianeta e la nostra salute globale, dobbiamo vincere la tentazione dell’indifferenza e cogliere l’opportunità di agire attivamente, per il benessere nostro e della Terra, aumentando e migliorando la sorveglianza e la comunicazione sul cambiamento ambientale, sostenendo l’adattamento, la resilienza e la prevenzione per il benessere psicosociale.

È opportuno coinvolgere anche i bambini nei progetti sui temi ambientali, per coltivare speranza, solidarietà, impegno, autoefficacia ed eco-resilienza. Lavorare sulle strategie di coping, ossia le modalità in cui affrontiamo le sfide, ci permette di rispondere più efficacemente alle emergenze ambientali: uno studio svedese dimostra che un coping centrato sulla risoluzione dei problemi favorisce comportamenti proattivi, ma è anche associato ad ansia e depressione. Viceversa, un coping orientato al significato, con una riflessione complessiva sulla minaccia e sul disagio, ma anche sulle opportunità e sulla ricerca di un senso positivo e di uno scopo, è foriero di maggiore benessere e soddisfazione e favorisce un impegno più ottimistico nelle questioni ambientali.

Potenziare la resilienza con Fondazione Patrizio Paoletti

Per coltivare la nostra resilienza, Fondazione Patrizio Paoletti propone strumenti basati sulla Pedagogia per il Terzo Millennio come webinar, videolezioni e incontri in presenza, che ci aiutano a potenziare le nostre risorse interioriallenarci ad affrontare gli imprevisti con resilienza e antifragilità, trasformando la difficoltà in forza, crescita e determinazione. L’équipe interdisciplinare di Fondazione Patrizio Paoletti mette per esempio a disposizione gratuitamente le 10 Chiavi della Resilienza, un decalogo per allenarci a essere più resilienti, migliorando la nostra vita.

Nessun posto è bello come casa mia” sono le parole magiche per tornare a casa, ci ricorda “Il mago di Oz“. Il vero ritorno passa dal riconoscerne la bellezza e la preziosa unicità. E la nostra casa da abitare, amare e dove ritornare, è la Terra.

 

Bibliografia
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Sitografia
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