Skip to main content

Salute mentale nelle carceri d’Europa

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato un report sulla salute dei detenuti in Europa, rilevando l’alta prevalenza dei disturbi mentali all’interno delle carceri, dove non è ancora garantita l’equità delle cure e la prima causa di morte resta quella per suicidio.

La salute mentale in carcere è messa a dura prova a causa di stress, isolamento, disagio e stigma sociale. Il 32,8% delle persone detenute soffre di disturbi mentali, esacerbati anche dalla difficoltà di accedere a un adeguato supporto psicologico e psichiatrico, essenziale non solo per assicurare una corretta terapia nella malattia, ma anche per prevenire disagio, autolesionismo, suicidio, abuso di droghe, violenza e comportamenti a rischio sanitario, promuovendo il benessere psicosociale.

Secondo il report, i protocolli per la prevenzione del suicidio, dichiarati dal 90% degli Stati Membri, risultano insufficienti e solo l’80% dei detenuti con patologie mentali ha accesso a un’adeguata terapia farmacologica. Sebbene il 72,2% delle carceri garantisca l’accesso a servizi di counseling, il numero totale dei professionisti della salute psichica resta eccessivamente basso, rispetto a quello dei detenuti e alla maggiore incidenza di disturbi. L’OMS riporta che per 100mila persone sono disponibili solo 13 psichiatri, sottolineando l’assoluta necessità di opportuni screening diagnostici e investimenti per il benessere mentale nelle case circondariali.

Il carcere risponde a una essenziale vocazione riabilitativa, all’interno di quello che è pensato per essere un ambiente educante in grado di ottimizzare risorse, sostenere l’equità e il valore della vita. La Fondazione Patrizio Paoletti è in prima linea per favorire il benessere psichico dei detenuti, con particolare attenzione ad adolescenti e minori inseriti nell’iter penale.

Il progetto Prefigurare il Futuro è ideato per fornire strumenti pedagogici agli operatori e favorire la flessibilità, la speranza e l’autoefficacia della persona, con particolare attenzione allo sviluppo della Resilienza Sferica, secondo il Modello Sferico della Coscienza di Patrizio Paoletti, che coinvolge tutte le dimensioni dell’esistenza. Le pratiche meditative risultano preziose in un’azione preventiva che valorizzi fattori protettivi e risorse. In questa direzione, la Fondazione diffonde il Dispositivo della Pratica del Silenzio (DPS), che ha dimostrato positive ripercussioni sulle capacità di coping, gestione delle emozioni e pianificazione del futuro. È una priorità essenziale e interesse di tutti che entri maggiore salute nelle carceri comunitarie: ne uscirà maggiore salute per tutta la comunità, equilibrio, evoluzione.

Bibliografia
  • Paoletti, P., Perasso, G., Lillo, C., Serantoni, G., Maculan, A., Vianello, F., & Di Giuseppe, T. (2023). Practice of silence to promote coping, emotion regulation, and future planning of imprisoned individuals during the COVID-19 pandemic: a qualitative study. Journal of Offender Rehabilitation62(7), 444-462.
  • Maculan, A., Vianello, F., Perasso, G., Paoletti, P., & Di Giuseppe, T. (2023). Prison community, relationships and resilience. Experiences and reflections from the” Envisioning the Future” programme in the Padua prison. RASSEGNA ITALIANA DI CRIMINOLOGIA, (2), 096-104.
Sitografia
  • World Health Organization. (2023). Status report on prison health in the WHO European Region 2022 https://www.who.int/europe/publications/i/item/9789289058674

Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità

Potrebbe interessarti

La neuroscienza del lutto

La neuroscienza del lutto

Il lutto è un’esperienza universale. Tutti noi abbiamo sperimentato, in un modo o nell’altro, que…

    Iscriviti alla newsletter

    NEWSLETTER GEN

    Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

    Nome(Obbligatorio)
    Email(Obbligatorio)
    Privacy Policy(Obbligatorio)
    Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.