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La salute è anche digitale

Prima che sia troppo tardi: la salute è anche digitale

Proteggere il benessere degli adolescenti online

L’adolescenza rappresenta una fase cruciale dello sviluppo umano, caratterizzata da profondi cambiamenti neurobiologici e dalla ricerca dell’identità personale. In questo delicato periodo di transizione, l’utilizzo del web, social media e dei dispositivi digitali può influenzare significativamente il benessere psicofisico dei giovani. Partecipando alla Campagna Prima che sia troppo tardi di Fondazione Patrizio Paoletti, contribuisci a diffondere consapevolezza nei più giovani, promuovendo un uso moderato e funzionale della tecnologia, come una priorità educativa e di salute globale.

Il cervello adolescente sul web

L’impatto dei dispositivi digitali sulla salute dei giovani è correlato alla speciale fase evolutiva del loro cervello, che nell’adolescenza è ancora in fase di maturazione. La corteccia prefrontale, responsabile delle funzioni esecutive, controllo degli impulsi e pianificazione, completa il suo sviluppo attorno ai 25 anni circa. Il sistema limbico, invece, sede delle emozioni e della ricerca di gratificazioni immediate, è già pienamente attivo.

Questa asimmetria neurologica rende gli adolescenti particolarmente vulnerabili ai meccanismi di ricompensa dei social media e delle piattaforme digitali. Il rilascio di dopamina associato a “like”, notifiche e contenuti coinvolgenti può favorire un utilizzo compulsivo dei social, interferendo con i naturali processi di apprendimento e regolazione emotiva.

Il cervello adolescenziale è caratterizzato anche da una maggiore neuroplasticità, il che significa che le esperienze digitali possono letteralmente modellare le connessioni neurali in formazione. Un utilizzo eccessivo o disfunzionale può allora compromettere lo sviluppo di competenze fondamentali, come l’attenzione sostenuta, la capacità di concentrazione profonda e l’autoregolazione emotiva.

I rischi della navigazione online

Quando la navigazione sul web diventa disfunzionale o problematica, possono manifestarsi diversi segnali e sintomi, come:

  • diminuzione delle ore di sonno, anche perché l’esposizione continua agli schermi può alterare i ritmi circadiani,
  • isolamento sociale
  • calo del rendimento scolastico e della capacità di apprendimento
  • problemi di memoria
  • irritabilità quando si è offline
  • perdita di interesse per attività che precedentemente procuravano piacere.

Il multitasking digitale

Una specifica criticità è rappresentata dal fenomeno del “multitasking digitale”: spesso i giovani si percepiscono abili nel gestire più stimoli contemporaneamente, ma le ricerche neuroscientifiche dimostrano che il cervello umano non è progettato per un multitasking prolungato ed efficace. Il continuo passaggio da un’attività digitale all’altra riduce la produttività e aumenta i livelli di stress, compromettendo le capacità di apprendimento profondo.

Fake news e disinformazione

Un ulteriore aspetto critico sono le fake news, che tendono ad allargarsi a macchia d’olio sui social media, che sono spesso carenti di filtri efficaci, per distinguere notizie vere da un’infodemia di dubbia affidabilità.

In particolare, un’indagine su The Guardian solleva particolari preoccupazioni per la diffusione di veloci consigli di salute mentale che circolano su TikTok, che sono stati valutati da un gruppo di psicologi e psichiatri. L’esito è allarmante: più della metà delle informazioni condivise sono state ritenute false dai professionisti di salute mentale. Quando si espande nel mondo della salute e del benessere psicologico, la disinformazione diventa oltremodo pericolosa, rischiando di diffondere contenuti approssimativi, privi di fondamenti scientifici o addirittura potenzialmente dannosi.

Confronto sociale e autostima

Un rischio significativo della navigazione online è legato al costante confronto sociale che facilitano i social media, che spesso tendono anche a mostrarci le vite altrui dietro i filtri di una perfezione irraggiungibile. L’esposizione continua a immagini idealizzate può innescare meccanismi di comparazione sociale che, specialmente durante l’adolescenza, già caratterizzata da naturali insicurezze, possono compromettere l’autostima o favorire l’insorgenza di disturbi dell’immagine corporea e dismorfismo corporeo. Durante lo sviluppo adolescenziale, le aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione dell’immagine di sé risultano particolarmente sensibili a questi stimoli e confronti.


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Violenza e cyberbullismo

La vita online rischia di esporre i più giovani anche a contenuti violenti e aumentare il rischio di cyberbullismo, che sfrutta la natura pervasiva, spesso invasiva e persistente degli ambienti digitali. A differenza del bullismo tradizionale, il cyberbullismo può seguire l’adolescente ovunque e in qualsiasi momento, amplificando l’impatto traumatico attraverso la condivisione virale di contenuti umilianti. Dal punto di vista neurobiologico, l’esposizione cronica a stress digitale può alterare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, compromettendo la risposta allo stress e aumentando il rischio di ansia, depressione e disturbi del sonno.

Strategie pedagogiche ed educative

Da un punto di vista educativo e pedagogico, la proibizione totale dell’uso dei dispositivi digitali non sembra la soluzione più efficace, anche perché le nuove tecnologie offrono anche notevoli opportunità per favorire l’apprendimento, la conoscenza e la connessione sociale. È preferibile, invece, educare gli adolescenti a un uso consapevole di questi strumenti, orientato al benessere proprio e condiviso, diffondendo una “saggezza digitale”.

La tecnologia può essere trasformata in una palestra efficace di crescita, attraverso lo sviluppo delle risorse interiori, come:

  • la metacognizione e la consapevolezza, attraverso una riflessione sui nostri comportamenti digitali, per imparare a riconoscere autonomamente quando l’utilizzo del web diventa automatico o compulsivo. La metacognizione può essere allenata anche con strumenti come i diari digitali o le app di monitoraggio del tempo trascorso online.
  • l’autoregolazione, per imparare a gestire l’impulso di controllare costantemente dispositivi e notifiche. Pratiche come la mindfulness e la meditazione possono allenare la nostra corteccia prefrontale nel controllo degli impulsi.
  • lo spirito critico, per osservare in modo consapevole i contenuti, comprendere eventuali meccanismi di manipolazione dell’attenzione e riconoscere fake news e informazioni potenzialmente dannose.
  • la responsabilità, per divenire consapevoli che le nostre azioni online, seppure possano sembrarci intangibili, possono avere ripercussioni pratiche e anche gravi nella vita nostra e in quella degli altri. La responsabilità significa etimologicamente saper rispondere e, possiamo aggiungere, conoscere il potere di una risposta, anche con un semplice commento sui social.
  • l’equilibrio, che è fondamentale per la nostra salute cognitiva, fisica e psicologica. Possiamo coltivarlo alternando momenti di connessione a tempi di riposo e relazione col mondo fisico, con il coinvolgimento del movimento del corpo, essenziale per la nostra salute.

L’impegno di Fondazione Patrizio Paoletti per una salute anche digitale

La mission principale di Fondazione Patrizio Paoletti è la costruzione di una salute globale, ossia uno stato di completo benessere, da un punto di vista fisico, mentale, cognitivo, sociale ed esistenziale. Anche la vita trascorsa online partecipa naturalmente alla salute globale e necessita dello sviluppo di adeguate risorse cognitive ed emotive per essere vissuta al meglio.

Il potenziamento delle risorse interiori degli adolescenti è al centro dei programmi psicoeducativi di Fondazione Patrizio Paoletti, per esempio di Prefigurare il Futuro, diffuso nelle scuole superiori italiane, e di Oltre le Periferie, ideato per territori a maggiore rischio psicosociale.

Partecipando alla Campagna Prima che sia troppo tardi di Fondazione Patrizio Paoletti, contribuisci al potenziamento di adeguati strumenti cognitivi, emotivi e relazionali per navigare consapevolmente i social media e la vita stessa, coltivando benessere per adolescenti, adulti e famiglie anche online.

    Non temere mai di chiedere aiuto!
    Tutti i contenuti di divulgazione scientifica di Fondazione Patrizio Paoletti sono elaborati dalla nostra équipe interdisciplinare e non sostituiscono in alcun modo un intervento medico specialistico. Se pensi che tu o qualcuno a te vicino abbia bisogno dell'aiuto di un professionista della salute mentale, non esitare a rivolgerti ai centri territoriali e agli specialisti.



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Bibliografia
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