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Praticare la meditazione: un ponte per la salute mentale

Meditare per il benessere emotivo e psicologico

La connessione tra salute mentale e pratiche di meditazione ha affascinato ricercatori e praticanti per decenni, poiché sempre più studi dimostrano il loro stretto legame. La meditazione, da millenni considerata una pratica spirituale, oggi emerge anche come una potente tecnica per migliorare il benessere psicologico ed emotivo.

Meditazione, attenzione e osservazione

La meditazione, originaria dell’India, pone al centro i pensieri, le emozioni e le sensazioni dell’individuo che la pratica. Il suo obiettivo principale è quello di favorire un ritorno verso se stessi e di ottenere un maggiore controllo delle proprie emozioni. La meditazione induce calma mentale e aumenta la consapevolezza interiore. Meditando, è possibile apprendere l’arte di dirigere l’attenzione su un concetto specifico, sull’ambiente circostante o un oggetto predeterminato. Questa pratica allena la mente a concentrarsi su un singolo pensiero, lasciando da parte tutte le altre stimolazioni esterne. Prolungando l’attenzione su stimoli sensoriali e cognitivi, alleniamo anche la mente all’osservazione.

Meditazione, emozioni e cervello

Meditare permette di immergerci consapevolmente nell’esperienza interna, includendo sensazioni anche spiacevoli, come quelle legate all’ansia o alla paura. È importante imparare a riconoscere un’emozione ogni volta che si palesa, indipendentemente dal luogo in cui ci si trova. Praticare la meditazione permette di accogliere anche le proprie debolezze, senza la necessità di reprimerle. Avere fiducia piuttosto che cercare di reprimere le emozioni “scomode” permette di sviluppare maggiore consapevolezza e ridurre la sensazione di paura ad esse correlata. Uno studio condotto dall’Università di Harvard ha dimostrato che la meditazione può effettivamente modificare la struttura del cervello. Potenzia l’area associata alla regolazione delle emozioni, riducendo quella associata allo stress. L’analisi ha evidenziato, in particolare, un incremento di materia grigia in diverse aree cerebrali: ippocampo, giunzione temporoparietale, corteccia cingolata posteriore e cervelletto.

 


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Meditazione per ridurre stress, ansia e depressione

Numerosi studi scientifici hanno esplorato la connessione tra meditazione e salute mentale. Una ricerca sulla rivista JAMA Internal Medicine testimonia come la meditazione può ridurre i sintomi di ansia, depressione e dolore, migliorando la qualità della vita. Ulteriori studi scientifici dimostrano come la meditazione possa abbassare i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, portando a una maggiore sensazione di calma e tranquillità. Diverse ricerche hanno suggerito che la meditazione può essere un complemento efficace alla terapia tradizionale per la depressione. La meditazione favorisce, infatti, una prospettiva mentale più positiva. Favorendo lo sviluppo della consapevolezza delle proprie emozioni, aiuta a gestire i sintomi depressivi in modo più efficace.

La ricerca neuroscientifica ha individuato specifiche regioni e reti neurali coinvolte nella depressione, tra cui le reti esecutive, ovvero il centro di comando del cervello. L’alterazione di questi circuiti neurali contribuisce ai disturbi dell’umore e alle sfide cognitive tipiche della depressione. Alcuni stili di meditazione, come le pratiche open-heart, sono in grado di influenzare l’attività neurale in tali regioni cerebrali, contrastando le disfunzioni. Questi stili di meditazione mirano a coltivare stati emotivi positivi come la gioia, la compassione, l’amorevolezza e la gratitudine.

La meditazione: una risorsa multifunzionale

Alcune forme di meditazione, tra cui la meditazione concentrativa, possono accrescere le capacità cognitive come la concentrazione e la memoria. È un potenziamento prezioso per coloro che lottano con disturbi dell’attenzione o con la perdita di memoria legata all’età. La meditazione guidata è stata utilizzata con successo come metodo complementare anche per gestire il dolore cronico. Attraverso la pratica della consapevolezza, le persone imparano a osservare il dolore senza reagire in modo automatico, riducendo così la percezione della sofferenza. Tra gli aspetti, spesso, più “fastidiosi” del quotidiano, troviamo anche l’assenza di sonno, o le difficoltà ad essa collegate. La meditazione e le pratiche di rilassamento possono aiutare a dormire meglio, riducendo l’insonnia e promuovendo un riposo più profondo e ristoratore.

Inoltre, la meditazione può migliorare la resilienza e stimolare l’attività cerebrale nelle aree associate alla creatività, consentendoci di affrontare meglio sfide e difficoltà della vita. Studi in questo ambito hanno mostrato come il Quadrato Motor Training, una forma di meditazione in movimento, ideato da Patrizio Paoletti, ha dimostrato di aumentare la flessibilità cognitiva, la creatività e la cognizione spaziale.

Meditazione e mindfulness: benefici alla portata di tutti

È possibile integrare quotidianamente alcune tra le diverse pratiche di meditazione e mindfulness senza eccessivi sforzi e trarne numerosi benefici:

  • La meditazione guidata coinvolge l’ascolto di istruzioni mirate che aiutano a concentrarsi sul respiro, sul corpo o su pensieri positivi. Uno studio condotto dalla Stanford University ha dimostrato che la meditazione guidata può ridurre i sintomi di depressione e ansia.
  • Carpe diem”: essere consapevoli del momento presente è un pilastro della meditazione mindfulness. Un articolo pubblicato sulla rivista Psychological Science ha evidenziato che la mindfulness può migliorare la capacità di regolare le emozioni e ridurre il livello di stress.
  • Lo Yoga: anche se spesso associato alla pratica fisica, incorpora elementi di meditazione e permette di sviluppare consapevolezza e coscienza di sé. Lo yoga è una pratica completa che armonizza le varie dimensioni del benessere interiore: fisico, mentale, spirituale ed energetico. Questo equilibrio è raggiunto tramite esercizi di respirazione, meditazione, mantra e, naturalmente, attraverso il controllo della postura.

In un mondo in cui il “tempo extra” sembra sempre più prezioso e i ritmi frenetici ci travolgono, trovare spazio per se stessi è una sfida quotidiana. Lo stress e l’affaticamento rappresentano, ormai, un denominatore comune a tutti. Eppure, in mezzo a questo vortice, la meditazione rappresenta un’alleata contro tensione e sovraffaticamento. Non solo lenisce lo sforzo mentale, ma nutre anche il corpo, offrendo un rifugio su misura dove rigenerarsi secondo il proprio desiderio.

 


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Bibliografia
  • Dotan Ben-Soussan, T., Glicksohn, J., Goldstein, A., Berkovich-Ohana, A., & Donchin, O. (2013). Into the square and out of the box: the effects of Quadrato Motor Training on creativity and alpha coherence. PLoS One8(1), e55023.
  • Goyal, M., Singh, S., Sibinga, E. M., Gould, N. F., Rowland-Seymour, A., Sharma, R., … & Haythornthwaite, J. A. (2014). Meditation programs for psychological stress and well-being: a systematic review and meta-analysis. JAMA internal medicine174(3), 357-368.
  • Jamil, A., Gutlapalli, S. D., Ali, M., Oble, M. J., Sonia, S. N., George, S., … & Ali Sr, Z. (2023). Meditation and its mental and physical health benefits in 2023. Cureus15(6).
  • Venditti, S., Verdone, L., Pesce, C., Tocci, N., Caserta, M., & Ben-Soussan, T. D. (2015). Creating well-being: increased creativity and proNGF decrease following Quadrato Motor Training. BioMed Research International2015.
Sitografia
  • https://www.harvard.edu/in-focus/mindfulness-meditation/
  • https://www.hunimed.eu/it/news/12-benefici-della-meditazione-testati-scientificamente/
  • https://www.psychologytoday.com/us/blog/choosing-your-meditation-style/202404/the-power-of-open-heart-neuromeditation-to-combat.
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