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Intelligenza emotiva

Fiducia

La fiducia, un’emozione cruciale nel tessuto delle relazioni umane, può riflettersi anche attraverso micro-modificazioni facciali che indicano la percezione di sicurezza e affidabilità nell’interazione sociale. Nell’ambito delle neuroscienze emotive, l’osservazione delle espressioni facciali fornisce un importante mezzo di comprensione della fiducia.

Micro-espressioni facciali associate alla fiducia spesso coinvolgono regioni del volto come gli occhi e la bocca. Uno sguardo diretto e rilassato può indicare apertura e fiducia nell’interlocutore, mentre un sorriso sincero può trasmettere un senso di conforto e positività. Queste espressioni possono essere accompagnate da una postura corporea aperta e rilassata, che comunica accettazione e fiducia reciproca.

Micro-espressioni facciali associate alla fiducia – immagine a scopo illustrativo generata con l’IA

La fiducia, quindi, non è solo un’emozione soggettiva, ma ha anche una manifestazione visibile attraverso le espressioni facciali. La comprensione di queste micro-espressioni fornisce preziose informazioni sulla dinamica delle relazioni sociali e sulle percezioni reciproche tra individui. Gli studi in questo ambito continuano a contribuire alla nostra comprensione della fiducia e dei suoi effetti sul comportamento e sulla salute mentale.

Aspetti neuroscientifici

L’insula, una regione del cervello associata alla coscienza corporea e all’intero stato emotivo, è coinvolta nella valutazione delle informazioni sociali rilevanti per la fiducia. L’amigdala, parte del sistema limbico, gioca un ruolo chiave nella percezione e nella risposta agli stimoli sociali, contribuendo alla valutazione dell’affidabilità degli altri e all’emergere della fiducia. Neurotrasmettitori come l’ossitocina e la vasopressina, spesso associati ai legami sociali e alla fiducia reciproca, modulano l’attività di queste regioni cerebrali. Studi evidenziano che livelli più alti di ossitocina possono aumentare la predisposizione alla fiducia, mentre un’alterazione nella regolazione di tali neurotrasmettitori può influenzare negativamente la formazione e il mantenimento della fiducia.

Inoltre, la corteccia prefrontale, in particolare la regione mediale, è coinvolta nella valutazione delle informazioni e nella presa di decisioni basate sulla fiducia. Quest’area cerebrale integra le informazioni sociali con le esperienze passate per guidare il comportamento fiducioso.

La comprensione neuroscientifica della fiducia fornisce preziose informazioni sulla natura della fiducia umana e sulle sue implicazioni per il comportamento sociale e decisionale. La ricerca continua a indagare sui meccanismi neurali sottostanti alla fiducia, con l’obiettivo di sviluppare una comprensione più approfondita delle dinamiche sociali e della salute mentale.

Bibliografia
  • Ekman, P. (2009). “Lie catching and microexpressions,” in The Philosophy Of Deception, ed. C. W. Martin (Oxford: Oxford Press), 118–133.
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  • Jones, S. L., and Shah, P. P. (2016). Diagnosing the locus of trust: a temporal perspective for trustor, trustee, and dyadic influences on perceived trustworthiness. J. Appl. Psychol. 101, 392–414. doi: 10.1037/apl0000041

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