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Baby blues, paragoni e ansia da prestazione. Come stanno le nuove mamme?

Sfide e risorse della maternità

Diminuiscono le nascite in Italia, mentre nel mondo molti pericoli sono ancora collegati al parto e alla gravidanza. Tra baby blues, paragoni e ansia da prestazione, come stanno le nuove mamme? Una chiave per la salute è l’autostima: ecco come migliorarla.

Uno sguardo alle mamme nel mondo, tra pericoli e denatalità

A livello mondiale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ricorda che, negli ultimi vent’anni, le morti per complicazioni della gravidanza sono diminuite del 38%. Eppure, nel 2020, ben 287mila donne hanno perso la vita durante la gravidanza o a causa del parto. L’OMS sottolinea l’urgenza di difendere i diritti umani e garantire la copertura sanitaria, per la priorità della salute delle mamme. In Italia, i dati Istat segnalano un continuo calo delle nascite, che ha raggiunto il nuovo minimo storico nel 2023. Il numero medio di figli per donna scende a 1,20. Durante lo scorso anno, sono nati 379mila bambini, con un calo del 3,6%, rispetto all’anno precedente, e addirittura 34,2% in meno rispetto al 2008. Se diventare mamma nel mondo può essere un pericolo, esserlo in Italia è sempre più raro. Mentre il numero di figli tende a diminuire, aumentano i dubbi col bambino in braccio: io sono una buona mamma?

Baby blues, depressione e autostima

Diventare madre significa sempre una grande rivoluzione nella vita della donna, con infinite gioie, ma anche un forte stress fisico e psicologico. Il cervello della mamma cambia profondamente durante la gravidanza e il post-partum, dando la precedenza all’intelligenza emotiva. Una certa malinconia di assestamento è fisiologica e diffusa nei primi tempi: il cosiddetto baby blues. A volte, tuttavia, la neomamma può soffrire di una vera e propria depressione post-partum, che colpisce fino al 15% delle neomamme. L’intensità della sofferenza psicologica sembra correlata, non solo allo stress per l’accudimento del neonato, ma anche ai livelli di autostima della mamma. Questa può essere messa a dura prova dalle aspettative e pressioni sociali o dal giudizio di amici e famigliari.

Anche i social network o le chat possono non essere sempre d’aiuto, proponendo un continuo confronto, paragoni e commenti, spesso superficiali. È proprio sull’autostima che possono concentrarsi importanti progetti di prevenzione per la salute mentale delle neomamme e anche dei loro figli. Una buona autostima materna, infatti, favorisce l’attaccamento sicuro e la capacità di rispondere con efficacia ai bisogni del bambino. L’autostima materna permette alla donna di rispondere al meglio alle situazioni imprevedibili o sfidanti, permettendosi anche il diritto di sbagliare, con la gioia di migliorarsi.

 


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Migliorare l’autostima della mamma

Fondazione Patrizio Paoletti mette a disposizione un allenamento gratuito per allenare l’autostima, che ogni mamma può usare, per il benessere proprio e del suo bambino.  Inoltre, possiamo ricordare che:

  • Una buona mamma non è perfetta: si accetta e si migliora. Accettarsi amorevolmente e migliorarsi sono componenti essenziali per essere felici e rendere felice chi si ama.
  • Accettarsi e migliorarsi è possibile, trattandosi con gentilezza. Accogliersi con tolleranza e comprensione, moderando l’autocritica, permette di ridurre lo stress, l’ansia e la depressione.
  • Al senso di colpa, preferiamo il senso di responsabilità. Il senso di colpa è un’emozione negativa che ha a che fare col rimorso ed è spesso irrazionale o eccessivo. Il senso di responsabilità, invece, è una consapevolezza che ci permette di riflettere razionalmente e serenamente sull’importanza delle nostre azioni. Passare dall’uno all’altro necessita il riconoscimento delle emozioni, l’analisi delle circostanze e la focalizzazione sul presente e il futuro.
  • Ogni mamma ha bisogno di un aiuto. Che sia un partner, un parente, un’amica o un aiuto professionale, ogni mamma ha bisogno di un supporto. È importante imparare a delegare, per trovare il tempo di fare una passeggiata, una doccia, sorseggiare una tisana o godersi un giardino, in silenzio.
  • Prendersi cura degli altri passa per la cura di sé. Ogni mamma è chiamata a prendersi cura di se stessa e dei propri bisogni, fisiologici e psicologici. Il sonno, una sana alimentazione, un tempo per rilassarsi e, semplicemente, godere del momento sono fondamentali.

La Fondazione Patrizio Paoletti mette a disposizione un Edukit della Mamma Consapevole, per imparare una routine quotidiana per promuovere il benessere proprio e della famiglia. È fondamentale che ogni mamma sia consapevole che coltivare la propria felicità semina quella dei propri figli. La cura di sé è un atto di profonda responsabilità per la madre, che insegna, col suo esempio, una via di salute ai figli. La mamma è il simbolo dell’amore per eccellenza, donato e ricevuto, e l’amore più grande si impara, amando gli altri e noi stessi insieme.

 

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Bibliografia
  • M’baïlara, K., Swendsen, J., Glatigny-Dallay, E., Dallay, D., Roux, D., Sutter, A. L., … & Henry, C. (2005). Baby blues: characterization and influence of psycho-social factors. L’encephale31(3), 331-336.
  • Pearlstein, T., Howard, M., Salisbury, A., & Zlotnick, C. (2009). Postpartum depression. American journal of obstetrics and gynecology200(4), 357-364.
Sitografia
  • Indicatori demografici 2023 https://www.istat.it/it/archivio/295586
  • WHO Maternal Health https://www.who.int/health-topics/maternal-health#tab=tab_1.
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