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Dentro la mente degli adolescenti: i benefici di sport e meditazione

Attività fisica e consapevolezza nell’età dei cambiamenti cerebrali ed emotivi

L’adolescenza è un’età complessa, che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Durante questo periodo, i cambiamenti cerebrali influenzano quelli comportamentali. I giovanissimi possono apparire talvolta emotivi, talvolta ribelli: la scienza spiega che il cervello dei ragazzi funziona diversamente rispetto a quello degli adulti. In una fase caratterizzata da emozioni dirompenti, è importante definire gli elementi a supporto del benessere psicofisico. Risulta prezioso sostenere i ragazzi nello sviluppo della propria intelligenza emotiva, al fine di identificare e accogliere le proprie emozioni. A questo fine, gli studi hanno evidenziato i benefici della meditazione e dell’attività fisica.

Cosa caratterizza il cervello adolescente?

L’adolescenza, collocata tra i 10 e 18 anni, è per eccellenza un periodo di transizione. “Che stagione l’adolescenza. Senti di poter esser tutto e ancora non sei nulla…” affermava lo scrittore e giornalista Eugenio Scalfari. Questa fase si contraddistingue per il desiderio di autodeterminazione e la voglia di fare esperienze nuove. I cambiamenti nei processi cognitivi e affettivi contribuiscono al tipico comportamento che si concretizza nel rincorrere il rischio. Il motivo è dovuto a una diversa modulazione del sistema di incentivazione rispetto a quello degli adulti. In altre parole, i giovanissimi necessitano di maggiori “esperienze forti” affinché entri in gioco il rilascio di dopamina, neurotrasmettitore legato ai meccanismi di ricompensa. Le neuroscienze evidenziano le differenze strutturali della mente adolescente.

Durante l’età della giovinezza, il cervello subisce una riorganizzazione attraverso la cosiddetta potatura sinaptica. Questa rimuove la metà delle strutture che consentono la comunicazione fra le cellule del sistema nervoso nell’infanzia, riorganizzando in modo più funzionale l’altra metà. Inoltre, si riscontra una notevole attivazione delle aree del sistema limbico, costituito da strutture cerebrali implicate nella regolazione emotiva. Questo è il motivo per cui gli adolescenti si sentono spesso sopraffatti da emozioni improvvise.

 


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Il valore delle emozioni secondo Pedagogia per il Terzo Millennio

Il ruolo delle emozioni durante l’età dell’adolescenza è centrale. In Pedagogia per il Terzo Millennio, metodo ideato da Patrizio Paoletti e la sua équipe, si sostiene che “l’emozione è un flusso di energia che può essere disciplinato e orientato verso i nostri scopi”. Durante il processo di riorganizzazione mentale, è fondamentale ascoltare ciò che le emozioni comunicano, anche se ciò può spaventare. Per farlo, è importante accompagnare gli adolescenti nello sviluppo dell’intelligenza emotiva, riuscendo a osservare le proprie emozioni, per poterle identificare in futuro. A tal proposito, Patrizio Paoletti ha scritto il testo di narrativa pedagogica “Alla scoperta delle emozioni. Gli occhi di un adolescente incontrano il mondo”.

Lo scopo è guidare gli adolescenti nel riconoscimento delle proprie emozioni attraverso esempi semplici e concreti. La Fondazione ha creato anche il progetto formativo accreditato presso il MIUR Prefigurare il Futuro. Questo offre strumenti educativi a genitori, insegnanti e personale scolastico, per comunicare in modo ottimale con i giovanissimi. Il percorso si pone l’obiettivo di predisporre i ragazzi ad affrontare le sfide quotidiane durante la delicata età dell’adolescenza, con consapevolezza.

Il disagio psicologico dei giovani post lockdown: il rapporto con i social

La VI indagine HBSC (Health Behaviour in School-aged children), coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) mette in luce lo stile di vita dei ragazzi. Si riscontra che quasi tutti fanno uso di social network per interfacciarsi tra loro. In particolare, una quindicenne su cinque ha un rapporto problematico coi social. Si evidenzia, inoltre, un alto rischio di abuso di alcool e tabacco. Meno del 10% degli adolescenti svolge almeno un’ora quotidiana di attività motoria. Dal report dedicato al benessere giovanile, redatto tra il 2022 e il 2023 dal RINED, istituto di ricerca della Fondazione Patrizio Paoletti, emerge che la maggior parte degli adolescenti (58%) ha provato in modo preponderante emozioni negative durante il lockdown, tra cui la più diffusa è la noia (29%). Dai questionari del 2023 concernenti le problematiche dell’età dell’adolescenza, si evince che il 30% ha sperimentato pressione sociale a scuola, nel gruppo dei pari e in famiglia.

I social sono, tuttavia, anche strumenti per parlare di salute mentale. Il tema è particolarmente caro alla Gen Z. Rispetto alle precedenti generazioni, i giovanissimi non hanno problemi a mostrare le proprie vulnerabilità. I ragazzi condividono contenuti tematici con l’hashtag #SaluteMentale, da cui si evincono testimonianze di resilienza e appelli nel chiedere aiuto, senza imbarazzo.

I benefici di meditazione e sport sugli adolescenti

La meditazione è sicuramente un valido alleato nel promuovere il benessere psicofisico. La forma di meditazione più attenzionata dalle neuroscienze è quella improntata sulla promozione dell’autoconsapevolezza: la mindfulness. Da quest’ultima si possono trarre numerosi vantaggi. Tra i più significativi, troviamo  una minore incidenza di ansia e depressione e un aumento dei livelli di concentrazione e autostima. I vantaggi della meditazione sui giovani sono confermati anche da una ricerca su Journal of Adolescent Health. Le funzioni cognitive di un gruppo di studenti di una scuola media statunitense sono state monitorate dopo la pratica di mindfulness. Si è dimostrato un incremento della working memory capacity, responsabile del mantenimento dell’attenzione su un compito, anche in presenza di interferenze o distrazioni. Se, dunque, la mindfulness è uno strumento efficace per il benessere mentale, quali strumenti per un equilibrio mente-corpo? L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia vivamente attività sportiva regolare durante l’età dell’adolescenza.

L’attività sportiva apporta importanti vantaggi anche sull’umore, attraverso il rilascio di endorfine, gli “ormoni del buonumore”. Uno studio su International Journal of Behavioral nutrition and physical activity ha rimarcato l’interconnessione tra attività fisica e felicità. Una sperimentazione con 1.484 adolescenti ha osservato un effetto ciclico e virtuoso tra sport e felicità. L’attività fisica renderebbe gli adolescenti più felici e, di conseguenza, più inclini a praticare sport. Numerose sono le evidenze scientifiche che mostrano come gli atleti che praticano la meditazione manifestino una diminuzione importante di cortisolo, l’ormone dello stress. Praticare la mindfulness permette al corpo di imparare a rilassarsi e gestire in modo più equilibrato i momenti stressanti. La meditazione, se praticata con costanza, aiuta a creare un approccio mentale più propositivo di fronte alle difficoltà e ai problemi, migliorando le performance sportive.

 


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Bibliografia
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  • Paoletti P. e Selvaggio A. (2013) Normalizzazione. Quaderni di Pedagogia per il Terzo Millennio. Perugia: Edizioni 3P.
  • Quach, D., Mano, K. E. J., & Alexander, K. (2016). A randomized controlled trial examining the effect of mindfulness meditation on working memory capacity in adolescents. Journal of Adolescent Health, 58(5), 489-496.
  • Van Woudenberg, T. J., Bevelander, K. E., Burk, W. J., & Buijzen, M. (2020). The reciprocal effects of physical activity and happiness in adolescents. International Journal of Behavioral nutrition and physical activity, 17, 1-10.
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