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Salute del cervello e della psiche

Contrastare neuroinfiammazione, stress e depressione

Preservare le funzioni cognitive risulta un obiettivo fondamentale della salute globale, in particolare in merito alla prevenzione e ricerca sulle patologie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson. Parallelamente, è essenziale proteggere la salute psicologica, messa alla prova da sfide e complessità sociali, sanitarie e geopolitiche. Eppure, la ricerca dimostra sempre di più che preservare la salute del cervello e proteggere quella della psiche è un’unica grande missione, a due facce correlate, da coltivare attraverso la consapevolezza e sani stili di vita. Prenderci cura oggi del nostro benessere emotivo e psicosociale può aiutarci a preservare anche la salute del nostro cervello, per il bene nostro e di chi amiamo.

Stress psicologico e stress ossidativo

Sentiamo spesso parlare di stress ossidativo, che a volte possiamo confondere con lo stress psicologico. Si tratta, però, di due processi distinti, seppur correlati. Lo stress ossidativo indica il meccanismo di danno cellulare dovuto all’accumulo di radicali liberi. È causato da fattori quali l’inquinamento, una dieta squilibrata, il tabagismo, l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti. Lo stress ossidativo gioca un ruolo nello sviluppo di patologie neurodegenerative, come l’Alzheimer e il Parkinson. Una revisione scientifica del 2009 ha indagato la relazione tra stress ossidativo e stress emotivo, incentrandosi soprattutto sul ruolo causale dello stress ossidativo sull’ansia. Dall’altra parte, anche l’ansia e la depressione possono influire negativamente sullo stress ossidativo, attraverso un prolungato disagio psicofisico e favorendo comportamenti a rischio, quali fumo, alcolismo o un’alimentazione scorretta.

Stress e neuroinfiammazione

Le patologie neurodegenerative sono caratterizzate anche da neuroinfiammazione, collegata allo stress ossidativo, tramite processi che si influenzano a vicenda. Particolarmente promettente per la prevenzione della neurodegenerazione è lo studio della relazione tra stress psicologico e neuroinfiammazione. In questo senso, la ricerca si concentra sulle microglia, cellule con funzione immunitaria del Sistema Nervoso Centrale, la cui attivazione è studiata come indice di neuroinfiammazione. Una revisione del 2016 dimostra il ruolo dello stress psicologico nella neuroinfiammazione del cervello, indagando l’effetto dello stress sull’attività microgliale. I risultati confermano che una serie di fattori di stress psicosociale porta a un’attività microgliale elevata nell’ippocampo e, con ogni probabilità, anche in altre regioni del cervello.

 


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Depressione e neuroinfiammazione

Una revisione del 2020 indaga l’influenza dell’infiammazione cerebrale sulla depressione maggiore, con attivazione delle microglia. Lo studio suggerisce che contrastare l’infiammazione cerebrale potrebbe essere un obiettivo terapeutico per il trattamento della depressione. Questa, d’altra parte, è già stata studiata quale possibile fattore causale o sintomo prodromico molto precoce di demenza, Parkinson e Alzheimer, che presentano neuroinfiammazione. Uno studio dell’Università di Siena sottolinea l’effetto bidirezionale, tra depressione e neuroinfiammazione. Le due condizioni sono strettamente collegate e possono alimentarsi a vicenda: la risposta infiammatoria può portare alla depressione e la depressione può contribuire all’infiammazione.

L’importanza degli stili di vita

La scienza scopre sempre meglio le correlazioni, relazioni causali e probabilmente reciproche tra stress psicologico, neuroinfiammazione e neurodegenerazione. Dagli studi emerge la connessione profonda, anche biochimica, tra salute del cervello e della psiche, tra funzioni cognitive e benessere emotivo. Proteggere il cervello e la salute psicologica è un obiettivo possibile e che apporta benefici a tutto l’organismo e, per estensione e connessione, alla famiglia e alla comunità. Possiamo prevenire la neuroinfiammazione e rallentare l’orologio epigenetico, agendo responsabilmente sui nostri stili di vita.

Un fattore fondamentale è l’alimentazione. Studi scientifici si concentrano sull’asse microbiota-intestino-cervello, dimostrando il ruolo del microbiota gastrointestinale nel regolare la neuroinfiammazione. Questa, d’altro canto, può favorire l’insorgere di disturbi correlati allo stress che, a sua volta, può influire sul microbiota, in un circolo vizioso o virtuoso di salute intestinale, mentale e cerebrale. L’attività fisica è fondamentale per contrastare la neuroinfiammazione e neurodegenerazione, ancor meglio se integrata con pratiche meditative e contemplative. Fondazione Patrizio Paoletti sviluppa e studia queste forme di mindful movement, per esempio il Quadrato Motor Training, la cui pratica ha dimostrato importanti benefici sulle funzioni cognitive e plasticità neurale.

Prendersi cura di sé: un atto di responsabilità

Centrale resta la cura di sé, del proprio corpo e del nostro mondo interiore. È fondamentale imparare a preservare le energie e rigenerarle, mettendo la salute globale, che è anche emotiva, al primo posto. Prendersi cura di sé, proteggendosi da stress e depressione, senza relegarsi alla fine della nostra scala delle priorità, è un atto di consapevolezza e responsabilità, anche nei confronti di famigliari, colleghi e amici. Su tutti loro si ripercuote positivamente, infatti, la coltivazione della nostra salute.

Se l’avventura del comprendere i precisi meccanismi biochimici che tessono la relazione tra salute del cervello e della mente, del corpo e della psiche è ancora agli albori, risulta evidente l’interazione e integrazione dei sistemi, che ci ricorda la profonda connessione e interdipendenza che caratterizza la vita. Riconoscere e onorare questa interdipendenza ci permette di prenderci cura di sistemi sempre più grandi, che partono dal corpo, per passare all’equilibrio della famiglia, della comunità e del Pianeta.


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