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Combattere la neurodegenerazione con l’arte e il movimento

Il ruolo protettivo dell’attività fisica e della creatività

Nel rapporto 2016 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la demenza è stata definitauna priorità di salute pubblica globale“. L’OMS stima che nel mondo oltre 55 milioni di persone ne soffrano. Il 50-60% di queste è affetto dalla malattia di Alzheimer. La Fondazione Patrizio Paoletti è attiva con diversi progetti di ricerca, per migliorare la salute e il benessere di pazienti e famigliari.

Cosa si intende per demenza

L’Istituto Superiore di Sanità definisce la demenza “una condizione di disfunzione cronica e progressiva delle funzioni cerebrali che porta a un declino delle facoltà cognitive della persona”. In genere, si tratta dell’effetto di una neurodegenerazione, che compromette sinapsi ed assoni in molte aree cerebrali, tra cui la corteccia prefrontale e l’ippocampo. Tutto ciò va ad impattare negativamente il benessere percepito delle persone affette, familiari e accompagnatori.

La ricerca sulla creatività nell’Alzheimer

Accedere ad un nuovo paradigma di salute globale è uno dei valori centrali per Fondazione Patrizio Paoletti. Al fine di combattere o alleviare gli effetti negativi della neurodegenerazione sono stati attivati diversi progetti. Uno di questi è Alzheimer patients Interaction through Digital and Arts (AIDA), finanziato dal programma Erasmus+ dell’Unione Europea. Il progetto ha vinto il Premio Inclusione 3.0 dell’Università di Macerata. AIDA si inserisce nell’obiettivo generale di creare un nuovo approccio per le persone con Alzheimer. Nello specifico, intende migliorare la qualità di vita di pazienti e caregiver, le relazioni sociali, l’ambiente e i servizi, attraverso l’arte e la creatività.

AIDA ha coinvolto diversi settori di ricerca e pratica: l’ambito clinico, il museale/artistico e il digitale/tecnologico. Il progetto ha creato una metodologia e delle procedure innovative, partendo dalla letteratura scientifica disponibile nei tre campi. Si sono testate le proprietà delle procedure con partecipanti affetti da Alzheimer e caregiver, in diversi Paesi (Bulgaria, Danimarca, Grecia, Irlanda, Italia e Slovenia). I risultati hanno dimostrato che le attività di AIDA migliorano in misura significativa la felicità, l’ottimismo e il benessere percepito delle persone affette da Alzheimer.

 


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La ricerca sul movimento nel Parkinson

L’Alzheimer non è l’unica malattia neurodegenerativa che colpisce la popolazione. Un’altra molto diffusa è il Parkinson, una sindrome neurodegenerativa caratterizzata da rigidità muscolare con tremore, che provoca difficoltà a iniziare e terminare i movimenti. I sintomi possono evolversi in disturbi dell’equilibrio, andatura impacciata, postura curva, depressione e lentezza nel parlare. Il Parkinson è una sindrome caratterizzata da sintomi prevalentemente motori. Il RINED, Istituto di Ricerca di Fondazione Patrizio Paoletti, ha avviato uno studio per investigare gli effetti del Quadrato Motor Training su partecipanti affetti dalla malattia. Il progetto, attualmente in corso, si svolge in collaborazione con l’Università di Trento. Il suo scopo, come AIDA, è quello di dare supporto alle persone affette da malattie degenerative e aumentare il benessere percepito e la resilienza.

Creatività e movimento contro il fattore di rischio dell’ansia

Un recente studio pubblicato sul British Journal of General Practice ha indagato l’incidenza del Parkinson in persone over 50. Dai dati emerge che i soggetti ansiosi hanno un rischio doppio di sviluppare il Parkinson. L’Alzheimer’s Society conferma un collegamento anche tra l’insorgenza dell’Alzheimer e l’ansia. Questa colpisce il sistema immunitario, che ha un ruolo centrale nello sviluppo delle demenze. Studi scientifici riconoscono la possibilità di contrastare l’ansia con la creatività e il movimento. In questo senso, creatività e movimento possono essere introdotti come preziosi approcci complementari nella prevenzione delle demenze. Inoltre, essi sono elementi di un sano stile di vita per la salute globale, che comprende quella cognitiva e fisica, incluse le dimensioni del piacere, divertimento e soddisfazione.

 


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Bibliografia
  • Bazo-Alvarez, J. C., Nimmons, D., Walters, K., Petersen, I., & Schrag, A. (2024). Risk of Parkinson’s disease in people with New Onset Anxiety over 50 years-Incidence and Associated Features. British Journal of General Practice.
  • De Fano, A., Leshem, R., & Ben-Soussan, T. D. (2019). Creating an Internal Environment of Cognitive and Psycho-Emotional Well-Being through an External Movement-Based Environment: An Overview of Quadrato Motor Training. International journal of environmental research and public health16(12), 2160.
    https://www.mdpi.com/1660-4601/16/12/2160
  • Kandola, A., Vancampfort, D., Herring, M., Rebar, A., Hallgren, M., Firth, J., & Stubbs, B. (2018). Moving to beat anxiety: epidemiology and therapeutic issues with physical activity for anxiety. Current psychiatry reports20, 1-9.
  • Sandmire, D. A., Gorham, S. R., Rankin, N. E., & Grimm, D. R. (2012). The influence of art making on anxiety: A pilot study. Art Therapy29(2), 68-73.
Sitografia
  • https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/dementia
  • https://www.epicentro.iss.it/demenza/
  • https://www.epicentro.iss.it/parkinson
  • https://www.alzheimers.org.uk/blog/can-stress-cause-dementia
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