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“Per crescere insieme”: la campagna di Fondazione Patrizio Paoletti

Contrastare l’analfabetismo emotivo

La mancanza di competenze emotive a livello sociale è un fenomeno sempre meglio dettagliato dalla ricerca, oggi spesso indicata come causa nascosta di gravi problematiche. Si ritiene sia alla base di problematiche come la crisi nella salute mentale degli adolescenti, come anche la violenza di genere. I drastici cambiamenti nelle interazioni sociali vissuti negli ultimi anni hanno trovato impreparati educatori e policy maker, a discapito dei più giovani. Le nuove generazioni che vivono il tempo del prevalere della tecnologia nella comunicazione quotidiana, si trovano sprovvisti di strumenti interiori adatti. Questo problema ha ripercussioni significative in diversi ambiti della vita sociale e lavorativa, con impatti notevoli sulla salute mentale e sul benessere generale degli individui.

Il declino dell’intelligenza emotiva tra i giovani

Una recente metanalisi condotta su 70 studi recenti che coinvolgevano circa 17.000 partecipanti, indica un declino nelle competenze emotive tra i giovani e adulti occidentali, specialmente in termini di benessere, autocontrollo ed emotività. Questi cambiamenti sono stati collegati all’uso crescente dei social media, che spesso sostituiscono le interazioni faccia a faccia con quelle online, riducendo le opportunità di vicinanza emotiva e legame sociale. Per questo urge operare su questa radice non sempre visibile, rinnovando i metodi educativi su base scientifica e in vista di una salute globale, del corpo, delle emozioni e della mente.

I costi sociali nascosti della scarsa competenza emotiva

La Crisi nella Salute Mentale degli Adolescenti: Aumento di Ansia e Depressione

La riduzione dell’intelligenza emotiva è stata associata nella ricerca a un aumento dei sintomi di ansia e depressione, nonché a un incremento nei disturbi dell’umore, ideazioni suicidarie e tentativi di suicidio. Secondo il report Generazione Post Pandemia dell’Agenzia Nazionale Giovani, di fronte al futuro, nei ragazzi italiani prevale un senso di incertezza (49%) e ansia (30,5%), che in alcuni casi si trasforma in paura (14,6%) e pessimismo (13,5%). Questi problemi sono correlati, ancora una volta, anche alle sfide legate alla gestione delle emozioni in un mondo sempre più digitalizzato.

Problemi di Relazioni Interpersonali

La scarsa competenza emotiva limita la capacità degli individui di stabilire e mantenere relazioni soddisfacenti. Le difficoltà nell’esprimere emozioni in modo appropriato e nel comprendere quelle altrui possono portare a incomprensioni e conflitti, compromettendo sia relazioni personali che professionali. Si tratta di una problematica ben conosciuta in ambito psicopedagogico e legata al concetto di “nominalizzazione”. Una fase cruciale nello sviluppo della competenza emotiva sta proprio nella capacità di nominalizzare ciò che si prova e ciò che provano gli altri. Sviluppare questa competenza richiede uno specifico allenamento, con specifici mezzi.

In Italia di recente la scarsa competenza emotiva è stata invocata nell’ambito dei dibattiti sollevati in seguito ad episodi di violenza di genere, incluso il femminicidio. Diversi osservatori hanno rilevato come l’incapacità di gestire le relazioni affettive sia la causa interiore di fatti tanto terribili. Ciò è tanto più vero se si considera la radicale trasformazione sociale che stiamo vivendo rispetto ai ruoli di genere, alla riconfigurazione delle relazioni stabili e del concetto di famiglia. Il tutto nell’ambito di un mondo globalizzato nel quale la diversità è moltiplicata esponenzialmente, richiedendo strumenti per decodificarla.

La violenza giovanile

Secondo il Rapporto ESPAD®Italia 2023, dell’Istituto di fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa (Cnr-Ifc), la violenza tra i giovani è in crescita. Quasi il 40% degli studenti delle scuole superiori, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, ha partecipato a zuffe o risse nel 2023, pari a circa 990mila ragazzi, con un aumento di sette punti percentuali rispetto al 2019. Il 12% dei ragazzi ha preso parte ad episodi di violenza di gruppo e il 5,8% ha causato gravi ferite a qualcuno, tanto da richiedere cure mediche.

La violenza giovanile coinvolge anche gli oggetti, con il 6,2% degli adolescenti che ha danneggiato beni pubblici o privati. I comportamenti violenti colpiscono offline e online, con il 10% degli studenti che ha assistito a scene di violenza filmate con un cellulare e il 3,6% che ha ripreso in prima persona questi episodi. Il 30% degli studenti ammette di aver compiuto atti di cyberbullismo, con l’invio di insulti in chat, l’esclusione o il blocco di persone da gruppi online e l’invio di messaggi offensivi. I ricercatori del Cnr connettono l’ondata di violenza a un malessere generale dei giovani, che comprende relazioni insoddisfacenti coi genitori e amici e uno scarso sostegno emotivo. “I comportamenti violenti tra i giovani tendono a creare un circolo vizioso, in cui si intrecciano disagio personale, problemi relazionali e abuso di sostanze. Per questo è fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione e interventi mirati non solo per i ragazzi, ma anche per gli adulti di riferimento”, ha commentato Sabrina Molinaro, dirigente di ricerca Cnr-Ifc e responsabile dello studio ESPAD®Italia.

Gli sforzi normativi in Italia

È importante ricordare che, proprio sull’onda di un dibattito pubblico seguito ad episodi di cronaca, all’inizio del 2022 è stata approvata, all’unanimità, la Legge 2782/22, che disciplina la «Disposizione in materia di insegnamento sperimentale dell’educazione all’intelligenza emotiva nelle scuole di ogni ordine e grado». Nel testo il legislatore ribadisce che lavorare in classe su emozioni e sentimenti serve a promuovere il successo formativo; prevenire la povertà educativa; contrastare la dispersione scolastica. L’orientamento normativo italiano è in linea con la tendenza internazionale che vede, per esempio, l’istituzione di un Ministero per la Solitudine, sia nel Regno Unito sia in Giappone. Parallelamente, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha istituito una commissione per promuovere la connessione sociale. Favorire la consapevolezza, l’alfabetizzazione emotiva e una rete di sane relazioni sociali è una priorità di salute globale, con importanti risvolti anche da un punto di vista sociale ed economico.

La necessità di nuovi strumenti educativi

Per affrontare efficacemente la crescente crisi di competenza emotiva, è fondamentale sviluppare interventi mirati a migliorare l’intelligenza emotiva attraverso la formazione e l’educazione continua. La carenza di competenza emotiva va, infatti, compresa nel più ampio quadro delle povertà educative che incidono sulla salute globale. Affrontare questi problemi non solo migliorerà la salute mentale individuale, ma potenzierà anche la coesione sociale e la produttività lavorativa.


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L’importanza per il mercato del lavoro

Basterà ricordare che, secondo il World Economic Forum, l’intelligenza emotiva è tra le 10 competenze più richieste almeno fino al 2025. Stando alle statistiche, le persone con un’intelligenza emotiva elevata guadagnano in media 29.000 dollari in più all’anno rispetto a quelle con un’intelligenza emotiva bassa. Non solo, ogni punto di aumento dell’intelligenza emotiva aggiunge circa 1.300 dollari allo stipendio annuale.

Il cinema che insegna le emozioni

Anche il cinema può partecipare all’alfabetizzazione emotiva, per esempio col sequel del film d’animazione Inside Out, prodotto dalla Pixar nel 2015 e premiato con l’Oscar. Anche in Italia, dal 19 giugno 2024 sono ritornate sul grande schermo le avventure delle emozioni della protagonista Riley, un’adolescente alle prese con la sfida del crescere. Inside Out è un successo planetario, diventato il film di animazione con il maggiore incasso di tutti i tempi, con un record di un miliardo di dollari, che testimonia il grande interesse sulla consapevolezza delle emozioni.

La produzione è stata affiancata da un team di psicologi, che ha aiutato gli autori a introdurre il pubblico in un viaggio fantastico ed educativo tra le emozioni adolescenziali. Il primo film aveva presentato il quartier generale dei personaggi-emozioni della Gioia, Tristezza, Rabbia, Paura e Disgusto. Inside Out 2 introduce quattro nuovi protagonisti: Imbarazzo, Invidia, Ennui (la noia esistenziale) e, soprattutto, Ansia. Il film testimonia l’importante diffusione dell’ansia tra gli adolescenti, a cui Fondazione Patrizio Paoletti dedica una video-lezione gratuita.

Un programma di educazioni alle emozioni scientificamente fondato

Fondazione Patrizio Paoletti, con il suo istituto di ricerca multidisciplinare RINED, è impegnata sul fronte dell’educazione per una salute globale da quasi un quarto di secolo. L’Ente è anche attivo da diversi anni nella partecipazione a progetti dell’Unione Europea finalizzati proprio allo sviluppo di metodi didattici per l’intelligenza emotiva da implementare nelle scuole.

Il modello con cui opera la Fondazione, Pedagogia per il Terzo Millennio, ideato da Patrizio Paoletti e dalla sua équipe neuro-psicopedagogica, promuove un approccio educativo che coinvolge le quattro componenti fondamentali dell’essere umano, fisica, emotiva, mentale e spirituale. Un tale approccio a 360 gradi rispecchia le comprensioni più recenti del cervello come struttura in parte modulare, composta di aree e abilità diverse da integrare al meglio tra loro. In questo quadro lo sviluppo dell’intelligenza emotiva è determinante, perché le emozioni sono il ponte tra il corpo e la mente e solo una corretta salute emotiva permette il benessere dell’insieme.

La pedagogia delle emozioni: la nominalizzazione

Nell’ambito della Pedagogia per il Terzo Millennio si applica una metodologia multidisciplinare, che si fonda sulle scoperte neuroscientifiche. Secondo queste discipline, il primo fondamentale passo per sviluppare competenza emotiva è il processo detto di “nominalizzazione”, ovvero la capacità di leggere le emozioni proprie e altrui con le loro caratteristiche tipiche. La ricerca, infatti, ha mostrato come ogni emozione è associata a specifiche componenti cognitive, una certa attivazione fisiologica e precise micro-modificazioni che possiamo percepire sul nostro e leggere sul viso degli altri.

Crescere insieme: la formazione emotiva per le diverse fasce d’età

L’impegno di quest’anno di Fondazione Patrizio Paoletti comprende una serie di quattro Webinar abbinati ad altrettanti EduKit, uno per ogni fascia d’età: infanzia, adolescenza, età adulta e anzianità. I 4 webinar saranno divulgati in prossimità temporale di significative ricorrenze internazionali, come la Giornata Mondiale dei Genitori, quella dell’Alzheimer, della Salute Mentale e quella dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza. I contenuti saranno pubblicati tra giugno e novembre 2024. Parallelamente verranno divulgati gratuitamente 4 Edukit con esercizi, ciascuno dedicato ad una fascia d’età, con speciali focus sul quotidiano della vita dei nuclei relazionali. Ogni EduKit proporrà una guida a situazioni comuni di relazione tra genitori e bambini, adolescenti, coppie, anziani, per offrire strumenti concreti e specifici per la consapevolezza e la gestione emotiva.

Per moltiplicare gli strumenti per l’apprendimento rapido della competenza emotiva, Fondazione Patrizio Paoletti dedica una nuova area del suo Glossario multimediale all’intelligenza emotiva. A partire da giugno 2024, col Glossario sarà possibile scoprire e approfondire un numero crescente di emozioni, con focus sulle diverse componenti cognitive, attivazione fisiologica, tonalità edoniche e sistemi motivazionali coinvolti. Per promuovere uno sguardo interiore, scientifico e pratico al nostro mondo affettivo.



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Bibliografia
  • Paoletti, P. (2019). L’intelligenza del cuore. Comprendere le emozioni per realizzare i nostri sogni. Rizzoli
Sitografia
  • https://www.gov.uk/government/news/loneliness-minister-its-more-important-than-ever-to-take-action.
  • https://agenziagioventu.gov.it/generazione-post-pandemia/
  • https://www.who.int/groups/commission-on-social-connection.
  • https://www.cnr.it/it/nota-stampa/n-13170/violenza-giovanile-in-aumento-secondo-il-rapporto-espad-italia-2023
Immagini
  • Foto di Fondazione Patrizio Paoletti.

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