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Che cos'è l'alessitimia

Che cos’è l’alessitimia?

Quando il mondo delle emozioni è un mistero incomprensibile

L’alessitimia è una condizione che colpisce milioni di persone in tutto il mondo, seppure rimanga poco conosciuta e, quindi, raramente trattata. Studi scientifici stimano che ne soffra tra l’8 e il 13% della popolazione. Ma cos’è l’alessitimia? Il sintomo principale è la fatica o l’incapacità di riconoscere, comprendere ed esprimere le proprie emozioni, vivendo immersi in un analfabetismo emotivo cronico e in una disconnessione affettiva, che influenzano profondamente la qualità della vita e le relazioni interpersonali.

Che cos’è l’Alessitimia?

Il termine alessitimia deriva dal greco: a (senza), lexis (parola) e thymos (emozione). Significa letteralmente “senza parole per le emozioni”. Il termine fu coniato negli anni ’70 dallo psichiatra Peter Sifneos, per descrivere una particolare difficoltà nel processare e comunicare gli stati emotivi.

Come suggerisce l’etimologia del termine, l’alessitimia non indica anaffettività o un’assenza totale di emozioni, ma piuttosto un’incapacità di identificarle, differenziarle e comunicarle in modo adeguato. Le persone con alessitimia possono allora percepire e descrivere il loro mondo interiore come “vuoto” oppure “confuso”, proprio perché privo delle sfumature delle emozioni, che colorano l’esperienza. Il soggetto alessitimico può percepire l’ondata emotiva come qualcosa che accade dentro, ma senza la possibilità di completare il processo di nominalizzazione, dando un nome a queste sensazioni.

Quali sono i sintomi dell’alessitimia?

L’alessitimia si manifesta attraverso diverse caratteristiche distintive:

  • La difficoltà nell’identificare e descrivere le emozioni rappresenta il sintomo cardine: chi ne soffre può confondere le emozioni: la tristezza con rabbia, o l’ansia e l’eccitazione.
  • Spesso le persone che soffrono di alessitimia tendono a somatizzare le emozioni, trasformando il disagio emotivo in sintomi fisici, come mal di testa, tensioni muscolari o disturbi gastrointestinali, che diventano una forma più comprensibile e “leggibile” dell’emozione, perché più concreta e legata al corpo.
  • Un altro aspetto caratteristico dell’alessitimia è il pensiero operativo, ossia la tendenza a concentrarsi sui fatti concreti e sui dettagli pratici della vita quotidiana, evitando la riflessione introspettiva.
  • La povertà della vita fantastica e dell’immaginazione è un ulteriore elemento caratterizzante: le persone alessitimiche hanno spesso difficoltà a sognare ad occhi aperti, a immaginare scenari ipotetici o a impegnarsi in attività creative che richiedono un’elaborazione emotiva.

Il quadro alessitimico induce importanti problematiche nelle relazioni interpersonali, perché l’incomprensibilità delle emozioni si traduce in scarsa empatia e capacità di connessione con gli altri o in rapporti che possono sembrare “piatti”, proprio per l’assenza di circolazione emotiva nei discorsi e nella condivisione.

Le cause dell’alessitimia

Le cause dell’alessitimia sono ancora discusse, ma la scienza propende per un’origine multifattoriale, riconducibile a diversi elementi.

Da un punto di vista psicologico e psicodinamico, si considera il ruolo cruciale delle esperienze della prima infanzia e della qualità dell’attaccamento con le figure di riferimento, centrali nello sviluppo dell’autoconsapevolezza emotiva. In questo senso, traumi infantili, negligenza emotiva o crescere in famiglie dove l’espressione emotiva è scoraggiata o repressa possono contribuire allo sviluppo dell’alessitimia.

Studi neurobiologici suggeriscono un coinvolgimento anche di anomalie strutturali e funzionali nelle regioni cerebrali associate all’elaborazione delle emozioni, come l’insula e la corteccia cingolata anteriore, che potrebbero contribuire ai tratti alessitimici.

 


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Alessitimia: l’impatto sulla salute globale

Alessitimia e salute mentale

Una ricerca pubblicata sul Journal of psychosomatic research testimonia come l’alessitimia sia correlata alla depressione, che i ricercatori riconoscono come un fattore di rischio per uno sviluppo alessitimico. Ma l’alessitimia è stata anche correlata con l’ansia, coi disturbi alimentari, con abuso di sostanze e disturbi di personalità, testimoniando un quadro complesso di sofferenza multidimensionale.

Alessitimia e salute fisica

Dal punto di vista della salute del corpo, l’alessitimia è associata a un maggior rischio di sviluppare disturbi psicosomatici, proprio per la tendenza alla somatizzazione delle emozioni. L’incapacità di processare adeguatamente lo stress emotivo può manifestarsi quindi attraverso sintomi fisici, portando a frequenti visite mediche per problemi che hanno radici psicologiche.

Alessitimia e salute sociale

Vivere con l’alessitimia può impattare significativamente su diversi ambiti della socialità. Le relazioni interpersonali risultano spesso compromesse, poiché la difficoltà nel riconoscere e comunicare le proprie emozioni rende complesso stabilire connessioni profonde e autentiche con gli altri. Nelle relazioni di coppia, i partner possono sentirsi frustrati dall’apparente distacco e anche dalla difficoltà nel ricevere un supporto emotivo. D’altra parte, anche nella carriera professionale l’alessitimia può essere limitante, in particolare intaccando le capacità di leadership e quelle di lavoro in team, specialmente in ruoli che richiedono elevate competenze interpersonali.

C’è una cura per l’alessitimia?

L’alessitimia non è una condizione immutabile, ma esistono invece approcci terapeutici efficaci per migliorare l’autoconsapevolezza emotiva. In particolare:

  • la psicoterapia cognitivo-comportamentale può aiutare le persone a sviluppare un vocabolario emotivo più ricco e a riconoscere i segnali fisici associati a diverse emozioni.
  • la terapia di gruppo offre opportunità preziose per osservare e apprendere dalle espressioni emotive degli altri, creando un ambiente sicuro per sperimentare nuove modalità di comunicazione emotiva.
  • le tecniche di meditazione e mindfulness possono essere utili per allenare la consapevolezza corporea e il radicamento, imparando a riconoscere le emozioni, attraverso le sensazioni fisiche ad esse correlate.
  • anche la scrittura espressiva, l’arteterapia e la musicoterapia possono permettere un’esplorazione ed espressione graduale del proprio mondo interiore, superando l’eventuale blocco delle parole.

L’importanza dell’alfabetizzazione emotiva

Per prevenire l’impatto negativo dell’alessitimia su tutta la sfera personale e interpersonale, è fondamentale l’alfabetizzazione emotiva e l’educazione dell’intelligenza emotiva, fin dai banchi di scuola, dov’è possibile sviluppare e allenare le competenze affettive e relazionali.

Iniziare con la valorizzazione dei nostri sensi e l’identificazione delle sensazioni fisiche è, per esempio, un ottimo primo passo nell’alfabetizzazione emotiva. Si può allenare la propriocezione, ossia la capacità di percepire i segnali del nostro corpo, come riconoscere il battito cardiaco accelerato, la tensione muscolare o i cambiamenti respiratori. Successivamente si può cercare di associare i segnali fisici alle specifiche emozioni. Può essere d’aiuto anche un diario emotivo, sul quale tenere traccia delle connessioni tra eventi esterni e reazioni interne, fisiche ed emotive.

La collana Emozioni di Fondazione Patrizio Paoletti

Fondazione Patrizio Paoletti ha dedicato l’intera collana Emozioni, nell’ambito della Campagna Per crescere insieme, all’esperienza emotiva, a tutte le età, dall’infanzia all’anzianità. La collana comprende EduKit e videolezioni che approfondiscono, durante tutto l’arco della vita, il mondo delle emozioni, in quanto linguaggio universale dell’umanità, essenziale per prevenire l’isolamento e coltivare una sana socialità, che fa parte di una salute globale, e centrale in tutti gli ambiti dell’esistenza, per costruire benessere e prosperità, attraverso relazioni positive e autentiche.

    Non temere mai di chiedere aiuto!
    Tutti i contenuti di divulgazione scientifica di Fondazione Patrizio Paoletti sono elaborati dalla nostra équipe interdisciplinare e non sostituiscono in alcun modo un intervento medico specialistico. Se pensi che tu o qualcuno a te vicino abbia bisogno dell'aiuto di un professionista della salute mentale, non esitare a rivolgerti ai centri territoriali e agli specialisti.

 



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Bibliografia
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Sitografia
  • https://www.stateofmind.it/2022/12/alessitimia-autoregolazione/
  • https://www.jneuropsychiatry.org/peer-review/the-intricacies-of-alexithymia-and-emotional-expression-17297.html

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