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Adolescenza, la stagione creativa

Creatività e crescita sono profondamente correlate

Valorizzarla tra fiducia e competenze

La creatività è un toccasana per la nostra salute psicofisica e un ingrediente fondamentale per il benessere degli adolescenti. Creatività e crescita sono profondamente correlate, verso la trasformazione e la riorganizzazione, tra emozioni e desideri. L’adolescente è creativo per eccellenza, perché cerca e crea spazi, in un distacco dalla dimensione dell’infanzia, nello slancio al nuovo. La sfida è valorizzare la sua creatività, puntando su competenze e fiducia.

La stagione creativa dell’adolescenza

La scienza dimostra i benefici dell’espressione creativa nel ridurre i sintomi di ansia e depressione, migliorando la risposta immunitaria e le funzioni cardiorespiratorie. La creatività è associata a uno stato di benessere e piacere, per il rilascio di ossitocina, dopamina e serotonina. È una preziosa chiave di salute per gli adolescenti, che sperimentano il naturale potenziale creativo del cambiamento. La loro corteccia prefrontale bilaterale si attiva maggiormente, rispetto agli adulti, dimostrando una forte capacità di risoluzione creativa dei problemi.

Tra paura e curiosità, la chiave della fiducia

L’adolescente si trova a cambiare e creare: due azioni che richiedono l’abbandono del vecchio, sicuro e conosciuto, per scoprire il nuovo, ignoto e incerto. I ragazzi camminano sul ponte del cambiamento creativo, in bilico tra paura e curiosità. Tentare di proteggerli, trattenendoli in una campana di vetro di prolungata infanzia, non è la via giusta. I ponti sono fatti per essere attraversati, anche i più vertiginosi. Col nostro esempio, possiamo educarli, invece, a imparare a tollerare la vertigine dell’insicurezza, come parte intrinseca del processo creativo e di crescita. La vertigine è una cartina tornasole della sfida, un freno a mano che è possibile modulare, nella direzione del coraggio. Come adulti, siamo chiamati ad alimentare il polo della curiosità e l’autoefficacia dei giovani, dando loro fiducia.

Questa è un elemento essenziale nei due processi cognitivi della creatività: ideazione e valutazione. La prima richiede il coraggio di ideare l’insolito, di mettersi in gioco, dandosi fiducia. L’idea nuova deve essere, tuttavia, anche valutata come appropriata e soddisfacente. Non è sempre facile considerare positivamente ciò che si crea. Un autogiudizio troppo severo e la paura della critica possono inficiare il processo creativo e la crescita. Nella fase della valutazione, l’adulto può affiancare l’adolescente, facendogli da specchio positivo delle risorse.

 


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Come fare per aiutare i ragazzi a valorizzare la propria creatività?

La creatività non è solo innata, ma può essere allenata, per esempio, con le tecniche meditative studiate all’Istituto RINED. Come adulti, possiamo:

  1. Trasferire competenze, scommettendo sul nuovo: favorire lo sviluppo di abilità e conoscenze crea una forte base da cui esplorare creativamente il mondo. È importante che adulto e adolescente vedano queste competenze come una base da cui partire, non come un obiettivo. Solo così si scommetterà sul nuovo, lasciando aperta e libera la via dell’evoluzione e della conoscenza.
  2. Valorizzare i talenti e le predisposizioni naturali, attraverso la pratica e la consapevolezza. Noi adulti, per primi, dobbiamo riconoscere i talenti, compresi i nostri: puoi guardare qui la videolezione gratuita su come farli emergere.
  3. Favorire l’espressione di sé, valorizzando, per esempio, la personalizzazione della propria stanza o dell’abbigliamento. È probabile che l’adolescente cambierà più volte stile, proprio per la necessità di esplorare e conoscere. È importante che si senta libero dall’aspettativa di condividere i gusti del genitore o dell’insegnante. Ed è altrettanto importante che gli adulti di riferimento si sentano, a loro volta, sollevati dalla responsabilità di farsi copiare. L’adolescenza è proprio il momento del positivo “tradimento della copia perfetta”, del lasciare il nido per imparare a volare nell’indipendenza.
  4. Dare un confine giusto. Se l’espressione ed esplorazione sono caratteristiche della fase adolescenziale, i ragazzi hanno anche bisogno di un giusto confine. Il confine è l’estensione dell’abbraccio, che contiene e protegge, è la trasmissione dell’etica e una conferma di attenzione. Un buon confine permette l’esplorazione, senza ledere la libertà e il benessere personale e altrui. Un buon confine è rispettoso e favorisce l’equilibrio.
  5. Scegliere la critica costruttiva, che non si ferma all’ostacolo o all’errore, ma mette al centro l’altro, positivamente e valorizzando le potenzialità.
  6. Sperimentare insieme. Provare cose nuove favorisce la creatività, provarle insieme moltiplica l’esperienza e promuove la qualità della relazione. Diamoci modo, anche noi adulti, di “sbagliare”, provando. Così facendo, dimostreremo, coi fatti e sorrisi, che l’esplorazione non deve essere infallibile e che ci si può divertire anche “sbagliando”.
  7. Dare spazio e tempo. Non c’è bisogno che il calendario degli impegni sia estremamente fitto. Per favorire la creatività c’è bisogno anche del vuoto creativo: quello spazio di silenzio e distorsione temporale in cui perdersi, per ritrovarsi.

La creatività è sempre un viaggio nel mondo interiore, ancor più nello straordinario passaggio evolutivo dell’adolescenza. Il cervello adolescente sviluppa le funzioni esecutive, le capacità decisionali, la regolazione emotiva e la consapevolezza, mentre nasce un adulto. Ogni adulto, in fondo, resta un artista, in qualche modo o misura. Dimostriamo ai ragazzi che si può diventare grandi, creativi e felici. E la maturità farà meno paura, a loro e a noi. Scegliamo di essere artisti della nostra vita, adulti e adolescenti, pronti a fare anche di una macchia improvvisa un capolavoro.

 


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Bibliografia
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