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Bullismo: come potenziare le capacità umane per vincere la violenza?

Tra fragilità e violenza, il ruolo dell’intelligenza emotiva

Lo stomaco stretto dall’angoscia mentre si entra a scuola. La paura di scendere in cortile durante la ricreazione o di percorrere una strada isolata per tornare a casa. Allontanarsi da amici e genitori, vinti da un’umiliazione annientante che rende difficile comunicare, perfino pensare a domani, perché la violenza si ripeterà. Queste sono alcune delle sensazioni provate quotidianamente dalle vittime di bullismo, persone schiacciate da un senso d’impotenza che spesso impedisce anche di chiedere aiuto.

Quali sono i dati del bullismo in Italia?

Il 7 febbraio si celebra la Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, istituita dal MIUR per la prevenzione di un fenomeno divenuto oggi un’emergenza sociale. L’osservatorio Indifesa 2024 ha rilevato, infatti, che ben il 63% degli adolescenti italiani ha subito episodi di bullismo, soprattutto a scuola. Mentre il 19% di loro è stato vittima di cyberbullismo, con effetti negativi sulla salute mentale. Il malessere, tuttavia, investe anche i bulli, ragazzi deboli e incapaci di gestire le proprie emozioni. Sofferenze che si incontrano, che si scontrano e che richiedono l’intervento dell’intera comunità.

Bullismo e cyberbullismo, anatomia della violenza

Il bullismo è un’azione violenta, esercitata intenzionalmente da una persona o da un gruppo di individui nei confronti di una vittima ritenuta “diversa” per etnia, religione, orientamento sessuale o caratteristiche psicofisiche. Il bullismo può manifestarsi attraverso aggressioni fisiche, molestie verbali e minacce. Mentre nel cyberbullismo la violenza corre su internet, con la diffusione di insulti e di materiale denigratorio sui social.

La vittima, in risposta all’aggressività e al disprezzo degli altri, perde spesso la stima di sé e la fiducia negli altri, sviluppando disturbi come ansia, attacchi di panico, mal di testa e disturbi del sonno. Nei casi più gravi, l’aggredito può diventare un hikikomori, o meditare il suicidio.

 


  • BULLISMO E BRANCO

    Come interrompere il circuito della violenza

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Vita da bullo: dietro la violenza il volto della fragilità

La letteratura psicoanalitica rinviene alla base degli atti violenti fattori psicologici e sociali. Il bullo si mostra forte, insensibile alle emozioni del prossimo ed estraneo all’autorità degli adulti. Nondimeno, dietro questa parvenza di invincibilità si nasconde un adolescente fragile, impaurito, incapace di controllare i propri impulsi e di abbandonare il sé infantile per affrontare le responsabilità della vita adulta. Agire la violenza diventa, così, un modo per negare le proprie emozioni e debolezze, trasferendo sulla vittima le parti rifiutate di sé e infliggendo un dolore corrispondente a quello sperimentato dall’aggressore nel proprio intimo.

Spesso i bulli trovano sostegno all’interno di gruppi composti da altri coetanei violenti. Secondo Tito Baldini, docente dell’Associazione Romana per la Psicoterapia dell’Adolescente e del Giovane Adulto (ARPAd), queste associazioni sono, in realtà, conseguenza di una società mutilata dei suoi valori fondanti. Secondo il terapeuta, l’insicurezza propria dell’adolescenza induce i giovani ad assumere identità rassicuranti, prese a prestito dalla cultura del momento e dall’ambiente di origine. Su questa scorta, la percezione di una società litigiosa, egocentrica nonché incapace di accogliere l’altro impedisce la crescita sana dei ragazzi, mancando un modello virtuoso in cui identificarsi.

Qual è il ruolo delle risorse emotive?

Famiglia, scuola e mondo adulto possono combattere la violenza prima di tutto prevenendola con l’educazione. I genitori dovrebbero parlare di bullismo in casa, cercando al contempo un dialogo aperto e non giudicante con i ragazzi, al fine di captare gli eventuali disagi interiori. Se il proprio figlio è vittima di bullismo, coinvolgerlo in attività che possano riscattarne l’autostima, confrontarsi con gli insegnanti per creare una rete di sostegno o rivolgersi a un terapeuta sono misure utili per aiutarlo a uscire dal tunnel del disagio.

Nel caso di un figlio bullo, difenderlo, così come condannarlo, è controproducente. Diversamente, analizzare insieme i motivi della violenza, incoraggiandolo ad affrontare le proprie fragilità ricorrendo anche all’intervento di uno psicologo, può rivelarsi determinante al fine di interrompere il circuito dell’aggressività.

La scuola può arginare le aggressioni promuovendo abilità sociali come empatia, gratitudine, rispetto, cooperazione e interdipendenza positiva. A questo scopo è bene impegnare i ragazzi in attività di gruppo, dove il valore di ognuno è essenziale al raggiungimento di uno scopo comune, o simulare situazioni di violenza, spronando ogni allievo a mettersi nei panni della vittima per comprenderne lo stato emotivo.

Fondazione Patrizio Paoletti entra nelle scuole per combattere il bullismo attraverso il progetto “Prefigurare il futuro”, percorso volto a sviluppare nei ragazzi abilità connesse all’intelligenza emotiva quali resilienza, speranza, prefigurazione e consapevolezza del proprio sentire. Il progetto è rivolto anche a genitori e insegnanti, nella consapevolezza che adulti realizzati nelle proprie potenzialità umane rappresentino per i giovani modelli autentici a cui ispirarsi. Proteggere gli adolescenti, permettendo loro di fiorire come persone, vuole dire proteggere il futuro. I ragazzi non sono vasi da riempire – ha scritto l’oratore romano Marco Fabio Quintiliano – ma fiaccole da accendere.

 


  • GLI ADOLESCENTI VANNO AIUTATI.
    PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

 

Bibliografia
  • Aduasio, Bullismo. Piccole violenze per diventare grandi, Centro Studi e Documentazione “Don Enzo Boschetti”, Comunità Casa del Giovane, Pavia.
  • Menesini, A. Nocentini & B. Palladino, Prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo: approcci universali, selettivi e indicati, Il Mulino, 2017
  • Ttofi, M. M., & Farrington, D. P., Effectiveness of school-based programs to reduce bullying: a systematic and meta-analytic review, Journal of Experimental Criminology, 7, 27-56, 2011
  • A. Zanetti, L’alfabeto dei bulli. Prevenire relazioni aggressive nella scuola, Erickson 2007
Sitografia
  • https://terredeshommes.it/comunicati/osservatorio-indifesa-2024-il65-dei-giovani-ha-subito-violenza/
  • https://www.spiweb.it/la-ricerca/ricerca/bullismo-e-societa/
  • https://www.erickson.it/it/mondo-erickson/che-cos-il-bullismo
  • https://www.researchgate.net/publication/331969076_Bullismo
  • https://thesis.unipd.it/retrieve/51ddbcd3-e424-4835-acd8-b10a690f7f06/Ceccotti_Marta.pdf 
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