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La gratitudine risana il cuore ferito dei territori fragili

La testimonianza dalle nostre attività socioeducative in Brasile

Il numero di atti violenti registrati nelle aree più povere del Brasile supera quello di molte zone di guerra. I bambini di territori poveri come quello di Malvinas sono le prime vittime di un ambiente governato dalla criminalità, con condizioni igienico-sanitarie insufficienti, dove il tasso di mortalità è altissimo.

Offrire rifugio, creare ambienti educanti

Il progetto, parte del programma Scuole nel Mondo di Fondazione Patrizio Paoletti e New Life For Children, è nato per offrire ai più giovani un luogo di rifugio dalle minacce della strada: droga, violenza, prostituzione minorile. È realizzato in collaborazione con la ONG locale PROSCRIS e quest’anno è co-finanziato dalla Tavola Valdese grazie ai contributi dell’8xMille.

Ogni anno 124 beneficiari diretti e 300 beneficiari indiretti hanno l’opportunità di fare un’esperienza diversa. All’interno del progetto i bambini ricevono un pasto al giorno per tutto l’anno, il materiale didattico, svolgono attività sportive, un programma di doposcuola, ed altro ancora. Così si sono allontanati dal mercato della droga e hanno migliorato il loro rendimento scolastico. Ma non solo.

Un approccio globale

L’approccio del programma Scuole nel Mondo considera in modo globale l’individuo e le sue relazioni. Si scopre il valore dell’interdipendenza positiva, che permette al singolo di portare vantaggio all’insieme, beneficiandone al tempo stesso.

Con l’attivazione del lavoro psicologico sul campo, si possono notare alcune importanti novità nel nostro progetto. Per alcuni, la vita familiare si svolge in modo più armonioso, considerando che – lavorando sul territorio – il nostro intervento tratta anche il legame tra la famiglia e il bambino. Inoltre, molti bambini, che fanno esperienza delle relazioni di cura che abbiamo attivato nel progetto, riescono ad aiutare se stessi e gli altri. Molti vogliono sostenere gli educatori, e possiamo notare che si è sviluppato un notevole senso di collettività” – racconta Germana Garcia, psicologa coordinatrice locale del progetto.

La scoperta di una relazione che risana

Per i bambini che crescono in territori di tale fragilità, la relazione violenta è spesso tutto ciò che gli è noto. Fare esperienza di un modo diverso di rapportarsi è di per sé un antidoto che risana il cuore, li rende capaci di guardare con gratitudine anche alle difficoltà:

Grazie agli interventi psico-educativi i nostri ragazzi possono denunciare situazioni di abuso e violenza e affrontare assieme a noi situazioni molto difficili e dolorose. I bambini che nel progetto sperimentano relazioni che non comportano violenza, riescono a vivere anche una buona affettività in uno spazio educativo costruito per loro. Siamo anche molto felici di vedere che riescono a vivere bene e con fluidità le difficoltà che, inevitabilmente, fanno parte del nostro percorso”.

Prefigurare il futuro per migliorare il presente

L’ambiente educante che il progetto offre ai ragazzi li supporta a livello dei bisogni primari, di quelli affettivi e cognitivi. Questo approccio globale fornisce loro le condizioni di sicurezza necessarie per cominciare a guardare al futuro con speranza. La speranza, infatti, è un motore di cambiamento indispensabile:

Il lavoro psicologico in questi quartieri è un lavoro che si svolge nel momento presente, ma i suoi risultati arrivano a medio e lungo termine. C’è una strada da percorrere, sia per raggiungere la nostra favela Malvinas che per lo sviluppo sociale. Ma grazie alla comunità, allo spazio di ascolto e a tutto ciò che stiamo facendo assieme, il viaggio è diventato gioioso e certamente sostenibile”.

Un luogo di fioritura dove aver cura di sé e degli altri

Il frutto sperato dell’attività socioeducativa si mostra nella continuità. Un cambiamento duraturo segnala che una guarigione emotiva, cognitiva e sociale è avvenuta e il mondo, almeno un po’, è cambiato:

Quando ci si accorge che la frequenza scolastica aumenta e che la propria vita inizia a sbocciare, si sperimentano desideri di permanenza e continuità nel progetto, e nascono relazioni di cura per sé e per l’altro”.

Tutta la nostra gratitudine infine va agli operatori che si dedicano ogni giorno alla crescita di questo importante progetto, grazie al sostegno di tutti i nostri sostenitori che con il loro gesto ogni giorno fanno la differenza nella vita di centinaia di bambini.

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