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Assisi International School: la felicità è nell’interdipendenza positiva

Abbiamo avuto il privilegio di vivere una delle tante “Esperienze AIS”, immersi per tre giorni nella scuola dell’Infanzia e Primaria, in occasione della Giornata Internazionale della Felicità del 20 marzo. I protagonisti di questa avventura? le bambine e i bambini dai tre ai sei anni, costantemente animati da una curiosità contagiosa e dalla volontà di esplorare i segreti della gioia.

Come tradurre in esperienze educative le idee e le esperienze che formano la felicità individuale e di insieme secondo Pedagogia per il Terzo Millennio? Immersi in un mondo di storie che dipingono la felicità come un’arte, i piccoli ascoltatori hanno scoperto che essa si manifesta nell’essere con gli altri, nel condividere ciò che si ha e ciò che si è, nell’aiutare per un obiettivo comune e nell’accettare la diversità altrui. Nel linguaggio semplice e diretto che caratterizza questa età, hanno approcciato concetti come interdipendenza e inclusione. Le loro voci, piene di sincerità e innocenza, hanno dato vita a racconti e creazioni che rivelano la semplicità di ciò che è per loro la felicità: un abbraccio, un sorriso, il calore della famiglia, un dono, il gioco con gli amici, una carezza, una parola gentile, gesti concreti che costituiscono la sostanza emotiva dell’apprendimento cooperativo.

L’interdipendenza positiva e l’apprendimento cooperativo

L’interdipendenza positiva e l’apprendimento cooperativo sono stati oggetto di numerose ricerche scientifiche che ne hanno evidenziato l’efficacia e i benefici nell’ambito educativo. Tra gli studi di spicco al riguardo troviamo quello di Johnson e Johnson del 1992 “Cooperative Learning: Two Heads Learn Better Than One”. Le ricerche evidenziano come pratiche di apprendimento cooperativo possano migliorare le performance accademiche e lo sviluppo sociale degli studenti. Anche “Cooperative Learning”, pubblicato da Kegan nel 1994 ha introdotto tecniche e strategie specifiche per implementare l’apprendimento cooperativo in classe, evidenziando come questo approccio possa favorire l’inclusione e la partecipazione attiva di tutti gli studenti.

Partendo da questi dati di ricerca, le tre sezioni della scuola dell’Infanzia si sono unite in un laboratorio artistico, trasformando l’aula in uno spazio di creatività collettiva. Il risultato del loro impegno, un’onda di felicità, ora decora i corridoi della scuola. Un promemoria tangibile di quanto è bello stare insieme e creare qualcosa con e per gli altri. 

Gli alunni della scuola Primaria si sono immersi in un viaggio di autoesplorazione, usando brainstorming, circle time e giochi di gruppo per indagare i diversi momenti di felicità delle loro vite. Hanno scoperto che l’essenza della gioia risiede nei legami con gli amici, negli abbracci, nei giochi e nel lavoro di squadra; e che la gentilezza, è la chiave che apre le porte della felicità, rendendo gioiosi sia chi la dona che chi la riceve.

Ispirati da fiabe, video, ricerche scientifiche e pensieri filosofici, gli alunni hanno intervistato familiari e amici, esplorando le molteplici sfaccettature della felicità. Hanno capito che condividere esperienze e pensieri arricchisce il sapere individuale, aprendo porte a mondi vari e diversi, insegnando ad accettare idee altrui.

Cervello Triunico ed Educazione Globale

Inoltre, in linea con l’idea di educazione globale del “cervello triunico” composto da una parte rettile-istintiva, una limbica-emotiva e una corticale-razionale, i bambini sono stati stimolati a prendere riferimenti sulle diverse dimensioni del loro benessere. Attraverso l’ascolto del proprio corpo, hanno scoperto che la felicità si trova nel movimento, nella giusta posizione per svolgere un’attività, nel gioco di gruppo e nell’ascolto delle emozioni. Hanno compreso che la felicità dona forza, energia e migliora la capacità di apprendimento.

Common Humanity

Ma la scoperta più significativa è stata quella della propria capacità di donare felicità agli altri. Hanno riconosciuto le risorse dentro di loro e hanno imparato a utilizzare le proprie qualità per portare gioia agli amici e agli adulti che li circondano. Essere felici, hanno capito, richiede impegno, aiuto reciproco e azioni consapevoli.

Ogni giorno si sono interrogati sui motivi per essere felici, scoprendo in ogni piccola cosa della vita scolastica, nello sport e nella famiglia nuove fonti di gioia. Hanno sperimentato la collaborazione tra classi diverse, imparando dagli altri e insegnando a loro volta, rivelando che ogni persona, anche se non amica, può contribuire alla felicità collettiva, un tassello importante per l’apprendimento della “common humanity”, oggi considerata essenziale nella ricerca sulla resilienza.

Infine, l’intera scuola Primaria si è riunita per condividere gli esiti dei loro lavori, dimostrando che ciascuno di noi ha qualcosa da insegnare e qualcosa da imparare. Questa esperienza ha tracciato un percorso luminoso attraverso il quale i bambini hanno capito che la felicità è un viaggio, un impegno collettivo verso il benessere reciproco.

 

Bibliografia
  • Johnson, D. W., & Johnson, R. T. (1992). Positive interdependence: Key to effective cooperation. Interaction in cooperative groups: The theoretical anatomy of group learning, 174-199.
  • Kagan, S., & Kagan, S. (1994). Cooperative learning. San Clemente: Kagan.
  • Roger, T., & Johnson, D. W. (1988). Cooperative learning: Two heads learn better than one. Transforming Education: Awakening the Full Human Potential… in Everyone, Context Institute, Langley, WA, 34-36.
  • Paoletti, P. (2008). Crescere nell’eccellenza. Armando Editore.
  • Taylor, S. B., Kennedy, L. A., Lee, C. E., & Waller, E. K. (2022). Common Humanity in the classroom: Increasing self-compassion and coping self-efficacy through a mindfulness-based intervention. Journal of American college health, 70(1), 142-149.

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