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Depressione adolescenziale e rischio cardiovascolare

Quando la mente influisce sul cuore

Il legame tra depressione e malattie cardiovascolari è un tema di grande rilevanza. Mente e cuore sono strettamente connessi e possono influenzarsi reciprocamente. Numerosi studi dimostrano che chi soffre di depressione ha un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiovascolari, e chi è colpito da problemi cardiaci ha una probabilità più alta di sviluppare sintomi depressivi. La salute mentale tra i giovani e, più in generale gli stati depressivi, sono temi oggi molto attuali, dibattuti e protagonisti della ricerca scientifica. Esplorare le complesse interazioni tra la salute mentale e quella fisica permette una visione completa di come la malattia psichica possa avere un impatto significativo sul cuore e viceversa.

Come la depressione può aumentare il rischio di malattie cardiovascolari

I dati Istat indicano che la depressione, ad oggi, sia il disturbo mentale più diffuso: in Italia, le persone che ne soffrono superano i 2,8 milioni. Secondo un report dell’OMS del 2021, a livello globale, un adolescente su sette soffre di depressione maggiore. In Italia, in particolare, le statistiche salgono ad uno su quattro. Secondo l’Istat, nel 2050 si stima che la depressione sarà la seconda causa di disabilità al mondo.

Questo disturbo dell’umore, caratterizzato principalmente da episodi di umore abbassato e prostrato, da una ridotta autostima e da una perdita di interesse nelle attività normalmente piacevoli, può portare a uno squilibrio del sistema nervoso autonomo (SNA). Il sistema nervoso autonomo, chiamato così perché regola tutte le attività dei nostri organi che non sono comandate direttamente dalla nostra volontà, è composto da due rami principali: sistema nervoso simpatico e sistema nervoso parasimpatico. Il primo prepara il corpo per l’azione, aumentando il battito cardiaco e la pressione arteriosa. Il secondo rallenta le funzioni corporee, aiutando il rilassamento e la digestione.

La depressione e questo squilibrio del sistema nervoso autonomo si associano a un innalzamento dei livelli di cortisolo e di altre sostanze infiammatorie, con aumento del battito cardiaco e della pressione sanguigna. Nel tempo, questo stato di disarmonia danneggia anche i vasi sanguigni e il cuore, favorendo lo sviluppo di malattie cardiovascolari come l’ipertensione e l’infarto. Nonostante i dati e le stime forniti non siano incoraggianti, trattamenti tempestivi e approcci integrati possono migliorare significativamente la qualità della vita riducendone i rischi associati.

I giovani e l’importanza di uno stile di vita sano

La salute mentale tra i giovani è un tema molto sentito e per questo anche protagonista della ricerca scientifica. Negli ultimi anni, soprattutto post-pandemia, sulla salute mentale si è assistito ad un aumento di consapevolezza. Come sappiamo, il lockdown dovuto al Covid-19 non è stato complice degli adolescenti italiani: ha aggravato i vissuti di solitudine già presenti e creato un senso di isolamento anche per chi godeva di soddisfacenti relazioni tra pari. I numeri ci dicono che dopo il Covid risulta stabile la tendenza alla depressione e il fenomeno del ritiro sociale degli Hikikomori.

La depressione porta spesso gli adolescenti a stili di vita malsani. Gli ambiti dove porre maggiore attenzione sono:

  • Alimentazione: gli adolescenti depressi possono ricorrere al comfort o junk food, cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi che contribuiscono all’aumento di peso e all’obesità, un noto fattore di rischio per le malattie cardiache.
  • Sedentarietà: la depressione può ridurre l’energia e la motivazione ad interagire socialmente e a fare sport portando a uno stile di vita sedentario. L’inattività fisica è uno dei maggiori fattori di rischio per l’insorgenza di malattie cardiache.
  • Uso di sostanze: gli adolescenti depressi hanno un rischio maggiore di fare uso di sostanze come alcool e droghe, che possono danneggiare il cuore e i vasi sanguigni.

 


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Il valore dell’educazione e della consapevolezza

I ragazzi che soffrono di un disturbo dell’umore hanno un rischio più alto di avere un infarto e la depressione adolescenziale non trattata può proseguire nell’età adulta. Educare genitori, insegnanti e operatori sanitari sui rischi fisici legati alla depressione adolescenziale è essenziale per promuovere una diagnosi precoce e un trattamento adeguato.

Molti caregiver non riconoscono prontamente i segnali della depressione adolescenziale. Avere maggiore consapevolezza dei sintomi comuni come, ad esempio, tristezza persistente, irritabilità, isolamento sociale, perdita di interesse nelle attività e cambiamenti nel sonno o nell’alimentazione, può consentire una diagnosi più tempestiva. L’educazione su questi aspetti consente alle persone che circondano l’adolescente di agire precocemente, evitando che la depressione si cronicizzi e riducendo il rischio di comportamenti che possono compromettere la salute fisica.

Prevenzione a scuola

Le scuole possono giocare un ruolo fondamentale nell’educazione alla salute mentale. Introdurre programmi di benessere psicologico nelle scuole, promuovere la gestione dello stress e parlare apertamente della depressione riduce lo stigma associato ai disturbi mentali. La consapevolezza aiuta gli adolescenti a riconoscere i propri sintomi e li incoraggia a chiedere aiuto prima che la condizione peggiori.

Oggi è possibile contribuire a proteggere la salute mentale degli adolescenti aderendo alla campagna Prima che sia troppo tardi, donando al numero solidale 45581. I fondi raccolti sosterranno progetti come Prefigurare il Futuro di Fondazione Patrizio Paoletti, che porta nelle scuole secondarie di tutta Italia un percorso formativo dedicato a ragazzi, insegnanti e genitori, per migliorare l’alfabetizzazione emotiva, il benessere psicologico e la consapevolezza.

Affrontare la depressione in giovane età è cruciale non solo per il benessere psicologico, ma anche per prevenire complicazioni cardiovascolari future. Un approccio integrato, che consideri sia la salute mentale che quella fisica, è essenziale per proteggere gli adolescenti da rischi a lungo termine e prendersi cura della salute globale dei ragazzi e degli adulti di domani.

 


  • GLI ADOLESCENTI VANNO AIUTATI.
    PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

 

    Non temere mai di chiedere aiuto!

    Tutti i contenuti di divulgazione scientifica di Fondazione Patrizio Paoletti sono elaborati dalla nostra équipe interdisciplinare e non sostituiscono in alcun modo un intervento medico specialistico. Se pensi che tu o qualcuno a te vicino abbia bisogno dell'aiuto di un professionista della salute mentale, non esitare a rivolgerti ai centri territoriali e agli specialisti.

Bibliografia
  • Loerbroks, A., Bosch, J. A., Mommersteeg, P. M. C., Herr, R. M., Angerer, P., & Li, J. (2014). The association of depression and angina pectoris across 47 countries: findings from the 2002 World Health Survey. European journal of epidemiology29, 507-515.
  • Shah, A. J., Veledar, E., Hong, Y., Bremner, J. D., & Vaccarino, V. (2011). Depression and history of attempted suicide as risk factors for heart disease mortality in young individuals. Archives of general psychiatry68(11), 1135-1142.
  • Hare, D. L., Toukhsati, S. R., Johansson, P., & Jaarsma, T. (2014). Depression and cardiovascular disease: a clinical review. European heart journal35(21), 1365-1372.
Sitografia
  • https://www.frontiersin.org/journals/psychiatry/articles/10.3389/fpsyt.2021.702737/full
  • https://academic.oup.com/eurheartj/article/35/21/1365/582931
  • https://medicalxpress.com/news/2024-06-depression-adolescents-linked-cardiovascular-disease.html#google_vignette
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