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Festeggiare donando

Il compleanno solidale che moltiplica la gioia

In occasione della Giornata Mondiale dell’Amicizia del 30 luglio, conosciamo Fabio che, aiutato dai suoi migliori amici, ha trasformato il compleanno in un momento di dono.  Da vent’anni, Fabio festeggia in maniera solidale. Scopriamo con lui le speciali emozioni che si provano a donare e quali sono le motivazioni per sostenere Fondazione Patrizio Paoletti nella sua mission.

La gioia di vivere e donare

fabioFabio vive a Milano da oltre ventiquattro anni, dopo aver trascorso i primi ventidue anni della sua vita in Sicilia. Sposato da cinque anni, insieme a sua moglie condivide la gioia di aiutare chi è meno fortunato. Nel corso della sua vita, ha svolto numerosi lavori che considera semplicemente meravigliosi, passando da venditore per piccole aziende a ruoli di rilievo in importanti multinazionali. Ha anche fondato diverse aziende. Da oltre quattordici anni si dedica alla meditazione e, quasi tre anni fa, ha deciso di “mollare tutto” per dedicare completamente la sua vita a questa pratica. Oggi lo fa tramite un centro di meditazione a Milano e attraverso la sua azienda, OMM Business, che porta i benefici della meditazione nei luoghi di lavoro.

Una bella abitudine

Anche quest’anno hai organizzato una raccolta fondi per il tuo compleanno. Non è la prima volta che fai questa scelta: possiamo dire che è diventata una bellissima abitudine. Cosa significa per te celebrare la tua festa, all’insegna del dono?

Quest’anno ho festeggiato 20 anni da quando ho trasformato la mia festa di compleanno in una raccolta fondi. Questa idea ha rappresentato per me un cambiamento eccezionale. Il primo passo è stato riconoscere che siamo incredibilmente fortunati: abbiamo tutto ciò che ci serve per essere felici. È probabile che il regalo che potremmo ricevere al compleanno ci dia una felicità momentanea, ma sapere che quei soldi aiuteranno chi è meno fortunato di noi genera un tipo di emozione completamente diversa e molto più profonda.

Emozioni

Puoi descriverci le emozioni e i pensieri che si provano, festeggiando un compleanno solidale, secondo la tua esperienza?

È fondamentalmente un atto “egoistico”, ma penso che sia inutile spiegarlo: va vissuto. Fare volontariato e aiutare chi è in difficoltà ha sempre rappresentato per me una fonte significativa di felicità e di energia. Durante il compleanno, hai l’incredibile opportunità di condividere questa esperienza con gli altri e amplificare questa sensazione. Va semplicemente sperimentato.

Relazioni positive

Una festa solidale nasce e si espande da una rete preziosa di amicizie e rapporti di qualità, che guardano nella stessa direzione, costruttiva ed evolutiva. Qual è, secondo te, il ruolo delle positive relazioni nella progettualità? Quanto possiamo fare, unendo forze e sogni?

Circondarsi di persone che condividono la tua visione è fondamentale per realizzare ciò che è veramente importante per te. Alcuni di loro ti sosterranno nella tua visione, mentre altri, con una visione ancora più ampia, ti ispireranno. È un po’ come scalare una montagna in cordata: puoi essere una guida per alcuni, e poi, “magicamente”, appariranno altri davanti a te che ti aiuteranno a raggiungere mete ancora più elevate.

Condivisioni

Viviamo in un’epoca caratterizzata da una grande quantità di stimoli, informazioni, condivisioni. In questo mare di possibilità, scegliere di celebrare un compleanno solidale punta alla qualità e diventa una soluzione originale e propositiva, da condividere con gli amici. Quali sono le nostre responsabilità, secondo te, nella condivisione social della nostra vita? Può un compleanno partecipare a un’etica, non solo di comportamento, ma anche di condivisione? 

La condivisione, soprattutto in un’epoca dominata dai social media, è importantissima. Dovremmo sempre chiederci se ciò che condividiamo contribuisce a migliorare, se non il mondo, almeno le persone intorno a noi. Festeggiare il compleanno in questo modo rappresenta una fantastica opportunità per ispirare le persone che ci circondano.

Adolescenti e denaro

Una delle sfide del crescere è comprendere la natura del denaro come strumento, che può essere utilizzato per un ventaglio infinito di scopi e intenzioni. Imparare a gestire il denaro come risorsa, che passa fra le persone, con la possibilità di generare benessere, salute, equità, è un passaggio fondamentale per diventare adulti consapevoli. Secondo te, può l’abitudine di celebrare compleanni e feste solidali contribuire a costruire questa consapevolezza, nelle famiglie e, in particolare, nell’adolescenza?

Il 25 dicembre 1986, avevo soltanto 8 anni. Mio padre ci riunì intorno al tavolino della nostra piccola casa a Caltanissetta e aprì una busta. Ci spiegò che metà dei soldi destinati ai nostri regali di Natale erano stati inviati a dei bambini in Brasile. Ci mostrò delle foto e l’emozione che provai allora fu indescrivibile, rimanendo indelebile nella mia mente. Da quel momento, ho dedicato una parte della mia vita al volontariato, dal quale ho ricevuto doni incredibili.

In età adulta, ho deciso di aderire al club del 5%, che consiste nel donare il 5% di tutto quello che si guadagna in beneficenza. L’effetto è straordinario, poiché la tua motivazione ad aumentare le entrate non è più legata al cambiare auto o fare viaggi, ma al sapere che potrai fare ancora più bene.

Felicità vera

A volte, nella nostra società, sembra che sia quasi più importante dimostrare di essere felici che esserlo veramente. Non è sempre semplice riconoscere, coltivare e vivere pienamente la felicità. Addirittura una festa, come un compleanno o un matrimonio, può essere un’occasione di ansia o pressioni. Che cosa può insegnarci una festa solidale della vera e profonda felicità, secondo te?

Il giorno del matrimonio è stato uno dei momenti più felici della mia vita! E cosa avrebbe potuto rendere questa “torta” ancora più meravigliosa? Una fantastica ciliegina: decidere di donare una parte dei regali del matrimonio a un progetto specifico. La vera felicità, quella indipendente, non accade da sola: va coltivata, e sicuramente la beneficenza aiuta in questo.

Festeggiare con Fondazione Patrizio Paoletti

Perché scegli di festeggiare il tuo compleanno e donare con Fondazione Patrizio Paoletti? Qual è la sua mission in cui ti senti particolarmente coinvolto?

Conosco la Fondazione da 14 anni, ho partecipato a molte attività e ho visto come opera e cosa anima le persone che collaborano ai progetti. Sono convinto che il futuro dell’umanità dipenda in gran parte da come cresceranno i bambini e i ragazzi, quindi sapere che il focus della Fondazione è garantire il diritto all’infanzia e all’adolescenza al maggior numero possibile di persone è qualcosa che mi scalda il cuore.

Sogni e felicità condivisa

Visto che si parla di compleanni e, quindi, anche di desideri, hai un sogno nel cassetto che speri di seminare e coltivare, per il bene e la felicità condivisa?

Ho due obiettivi principali: convincere più persone possibili a festeggiare il compleanno organizzando una raccolta fondi e far entrare più persone nel club del 5%. Concludo dicendo che viviamo in un periodo storico molto complesso. Mai come oggi il mondo è dilaniato da numerosi conflitti, e sempre più persone fanno fatica a creare le condizioni per essere felici. Questa situazione potrebbe indurci a chiuderci in noi stessi e pensare solo a sopravvivere. Tuttavia, la grande opportunità che abbiamo in questo periodo storico è proprio quella di dedicarci agli ultimi, alle persone dalle quali non possiamo aspettarci nulla. E qual è la magia che accade? Che la vita ci restituisce mille volte tanto.

Cosa puoi fare anche tu

Ci sono molti modi in cui puoi aiutare Fondazione Patrizio Paoletti. Puoi fare come Fabio e organizzare una raccolta fondi in occasione di un evento speciale, oppure puoi diventare volontario o donare il tuo 5 per mille per la ricerca che cambia la vita. Con il tuo contributo, aiuterai la ricerca neuro-psicopedagogica e la realizzazione di progetti per coltivare la salute globale rivolti a bambini, adolescenti, genitori e adulti, per una felicità condivisa, vera e in espansione.

 


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Immagini
  • Foto di Fabio Cutrera

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