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Educazione

Pedagogia

La pedagogia rappresenta un ponte tra le diverse discipline che contribuiscono alla comprensione dell’educazione umana e al suo sviluppo continuo lungo tutto l’arco della vita, aiutando a plasmare individui ben formati e consapevoli in una società in costante evoluzione. Una singola voce di glossario non può bastare per descrivere i vari aspetti di questa disciplina: qui ci limiteremo a darne una visione d’insieme – metodologica e storica – e ci soffermeremo sul ruolo del pedagogista e sull’incontro tra neuroscienze e pedagogia. In quest’ultimo nuovo e fecondo ambito di studi e ricerche si colloca la Pedagogia per il Terzo Millennio (PTM), un metodo interdisciplinare di educazione e auto-educazione, ideato da Patrizio Paoletti e sviluppato dall’équipe neuroscientifica, psicopedagogica e didattica della Fondazione omonima. Pedagogia per il Terzo Millennio è lo strumento con cui vengono trasferiti i frutti della ricerca scientifica e progettati i percorsi formativi della Fondazione. Si tratta di un metodo pedagogico che si propone di rispondere ai bisogni educativi presenti oggi e di anticipare quelli del futuro. PTM facilita, nelle persone e nei loro contesti, la scoperta e l’utilizzo di tutto il potenziale a loro disposizione. Per maggiori dettagli, vedi qui.

 

Che cos’è la pedagogia e cosa studia?

Per capire cos’è la pedagogia, diamo una definizione di questa disciplina a partire dalla sua etimologia. Il termine “pedagogia” ha origine dal greco antico, precisamente dalla combinazione delle parole ‘pàis’ (bambino) e “àghein” (guidare, condurre, accompagnare). Inizialmente, nella Grecia antica, il “pedagogo” era un individuo – spesso uno schiavo – incaricato di accompagnare i bambini durante il percorso da casa alla scuola. Dopo la conquista romana della Grecia, il termine “paedagogus” fu utilizzato per identificare lo schiavo greco incaricato non solo di accompagnare i bambini, ma anche di insegnare loro la lingua greca. Con il passare del tempo, il significato di “paedagogus” si è evoluto per indicare un insegnante, indipendentemente dal suo status sociale. Questa evoluzione di significato testimonia come la pedagogia si fosse già trasformata in una disciplina che non solo guidava i bambini nelle prime fasi dell’educazione, ma abbracciava l’arte dell’insegnamento in generale.

La pedagogia è oggi un campo di studio fondamentale che si concentra sull’educazione e la formazione dell’essere umano in tutte le fasi della vita, abbracciando il concetto di ‘apprendimento continuo per tutta la durata dell’esistenza’(lifelong learning). Questa disciplina accoglie una vasta gamma di approcci educativi che coinvolgono uomini e donne in vari momenti e situazioni del loro sviluppo, non limitandosi solamente all’infanzia, ma includendo anche l’adolescenza, l’età adulta, la vecchiaia, le condizioni di disabilità e le necessità di formazione speciali. La pedagogia non opera in isolamento ma attinge da un ampio spettro di conoscenze provenienti da diverse discipline, tra cui psicologia, filosofia, medicina, sociologia, antropologia e diritto. Questa sinergia con altre scienze umane consente alla pedagogia di approfondire la comprensione del processo educativo nella sua complessità e varietà: questo campo di studio si occupa infatti dell’educazione non solo in scuole e istituti, ma anche nei contesti di apprendimento informali, come la famiglia, la comunità e la società nel suo insieme.

 

Quando è nata questa disciplina e quali sono le sue principali tappe storiche?

La pedagogia, come disciplina che si occupa dell’educazione e della formazione umana, ha una storia lunga e complessa che affonda le radici nell’antichità e si è evoluta nel corso dei secoli. In questa brevissima sintesi esamineremo le tappe principali della sua evoluzione storica, tenendo presente che questa disciplina è stata costantemente plasmata da diverse influenze culturali, filosofiche e storiche nel corso dei secoli.

Antichità. Le prime tracce della pedagogia risalgono all’antica Grecia, con figure come Socrate, Platone e Aristotele che si sono occupate dell’educazione dei giovani. La pedagogia greca era strettamente legata alla filosofia e aveva come obiettivo centrale quello di formare cittadini virtuosi e pensatori critici.

Medioevo. Durante il periodo medievale, l’educazione era principalmente affidata alla Chiesa, che promuoveva una formazione religiosa. Le università medievali erano centri di apprendimento importanti, ma l’approccio era fortemente influenzato dalla teologia.

Rinascimento. Il Rinascimento ha visto una rinascita dell’interesse per la cultura classica e l’umanesimo. Questo ha portato a un cambiamento nell’approccio all’educazione, con una maggiore enfasi sullo sviluppo delle abilità umane e delle arti liberali.

Età moderna. Durante l’Età moderna, l’illuminismo ha giocato un ruolo significativo nella pedagogia. Filosofi come Rousseau e Kant hanno promosso l’idea che l’educazione dovrebbe rispettare la natura umana e favorire l’autonomia e la libertà individuale.

XIX secolo. Questo secolo ha visto lo sviluppo di sistemi educativi nazionali in molte parti del mondo. L’obbligo scolastico è stato introdotto in molte nazioni industrializzate, rendendo l’istruzione accessibile a un pubblico più ampio.

XX secolo. Nel XX secolo, la pedagogia ha subito una serie di trasformazioni significative. L’approccio comportamentista e successivamente quello cognitivo hanno dominato l’educazione. L’attenzione si è spostata sulla psicologia dell’apprendimento e sull’efficacia dei metodi educativi.

Età contemporanea. Oggi, la pedagogia è un campo in continua evoluzione. L’approccio all’educazione si basa su una comprensione più approfondita dello sviluppo umano e sull’importanza dell’educazione lungo tutto il ciclo di vita. Le sfide attuali includono l’uso della tecnologia nell’educazione, la promozione dell’educazione inclusiva e l’adattamento alle esigenze di una società in rapido cambiamento.

 

Cosa fa un pedagogista?

Un pedagogista è un professionista specializzato nell’educazione e nella formazione dell’individuo in tutte le fasi della vita. Il ruolo del pedagogista oggi è estremamente diversificato e flessibile, adattandosi alle esigenze di contesti educativi e situazioni particolari. Ecco una breve descrizione delle mansioni di un pedagogista:

-Orientamento e consulenza educativa. Il pedagogista aiuta individui di diverse età a prendere decisioni importanti riguardo all’educazione e alla formazione. Questo può includere consigli sul percorso di studi, scelte di carriera o problemi legati all’apprendimento.

-Sostegno all’apprendimento. Il pedagogista lavora con persone con difficoltà nell’apprendimento, sia a livello scolastico che in contesti informali. Questo può coinvolgere la diagnosi di disturbi dell’apprendimento, la progettazione di programmi di supporto personalizzati e la collaborazione con insegnanti e genitori.

-Formazione degli insegnanti. Il pedagogista fornisce formazione e sviluppo professionale agli insegnanti, aiutandoli a migliorare le loro pratiche didattiche e a individuare strategie efficaci per affrontare le sfide educative contemporanee.

-Progettazione di programmi educativi. I pedagogisti possono essere coinvolti nella progettazione di curriculum scolastici, programmi di istruzione formale e non formale, e materiali didattici. Questo riguarda la creazione di percorsi educativi che siano adattati alle esigenze degli studenti.

-Ricerca educativa. Molte persone con formazione in pedagogia si dedicano alla ricerca nell’ambito dell’educazione, studiando le tendenze educative, le nuove metodologie didattiche e l’efficacia delle politiche educative.

-Educazione inclusiva. Un’importante area di lavoro per il pedagogista è l’educazione inclusiva, che mira a garantire che tutti gli studenti, indipendentemente da background, abilità o disabilità, abbiano accesso a un’educazione di qualità.

-Cooperazione con famiglie e comunità. I pedagogisti spesso collaborano con genitori, famiglie e comunità per promuovere l’educazione e il benessere dei bambini e dei giovani.

Cosa accade quando la pedagogia incontra le neuroscienze?

Quando la pedagogia incontra le neuroscienze, tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI, si apre la porta a una collaborazione fruttuosa che sta rivoluzionando l’educazione. Questa sinergia tra le scienze dell’educazione e le neuroscienze ha sviluppato una maggiore comprensione di come il cervello umano apprende e ha portato a sviluppare approcci educativi più efficaci e personalizzati. Per comprendere il fecondo approccio della Neuropsicopedagogia didattica – giovane disciplina frutto di questo incontro tra pedagogia e neuroscienze – utilizziamo alcune pagine tratte dal testo “Crescere nell’eccellenza” di Patrizio Paoletti:

“La nostra epoca è la prima in assoluto in cui la Pedagogia, disciplina umanistica antichissima, può fare affidamento sulla giovanissima disciplina scientifica nota come Neuroscienza, affinché un’azione educativa più efficiente, coinvolgente e consapevole possa aiutare il maggior numero di uomini a sviluppare appieno queste capacità:

-Efficienza dell’azione educativa: grazie all’apporto della Neuroscienza, è ora possibile sapere quale area del cervello si sta attivando rispetto ad una determinata sollecitazione. Una tale conoscenza svela quali siano le azioni veramente decisive affinché ogni individuo possa trarre un reale vantaggio dal percorso educativo.

-Coinvolgimento: attraverso una conoscenza sempre migliore del cervello è possibile indagare quelle strategie che rendono più facile apprendere, permettendo all’istruzione e all’educazione di diventare, finalmente, sempre più appassionanti.

-Consapevolezza: Pedagogia e Neuroscienze possono far dialogare i rispettivi ‘saperi’, affinché tutti gli educatori abbiano una chiara visione delle infinite potenzialità dell’uomo nelle varie condizioni in cui egli si esprime, orientando giustamente l’azione educativa.”

 

 

 

Bibliografia
  • Cambi, F. (2014). Manuale di storia della pedagogia. Gius. Laterza & Figli Spa.
  • Loiodice, I. (2019). Pedagogia. Il sapere/agire della formazione, per tutti e per tutta la vita (Vol. 1, pp. 5-150), FrancoAngeli.
  • Miller, A. N., Sellnow, D. D., & Strawser, M. G. (2021). Pandemic pedagogy challenges and opportunities: Instruction communication in remote, HyFlex, and BlendFlex courses. Communication Education, 70(2), 202-204.
  • Panciroli, C., & Rivoltella, P. C. (2023). Pedagogia algoritmica. Per una riflessione educativa sull’Intelligenza Artificiale, ORSO BLU, 1-240.
  • Paoletti, P. (2008). Crescere nell’eccellenza, Armando Editore.
  • Portera, A. (2022). Educazione e pedagogia interculturale (pp. 1-195), Il Mulino.

 

Sitografia

 


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