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L’alimentazione nell’adolescenza

Giornata Mondiale dell’Alimentazione: l’importanza di un cibo di qualità

Il 16 ottobre si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, fra le più importanti ricorrenze del calendario dell’ONU. Il tema di quest’anno è il diritto al cibo per una vita e un futuro migliori, contrastando la fame nel mondo e le profonde diseguaglianze a livello sociale e geopolitico, permettendo a tutti l’accesso ad adeguate fonti di nutrimento. Il tema comprende l’importanza di un cibo di qualità, che diviene strumento di prevenzione e salute globale, a partire dall’infanzia e dall’adolescenza.

Diritto al cibo per una vita e un futuro migliori

La FAO Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura presenta i temi della nuova edizione della Giornata Mondiale dell’Alimentazione, ricordando il fondamentale diritto al cibo, che rappresenta un bisogno primario, terzo solo a quello dell’aria e dell’acqua. Nel mondo, circa 2,8 miliardi di persone non possono permettersi un’alimentazione corretta, con conseguente denutrizione, ma anche carenze di micronutrienti e obesità, che sono oggi presenti nella maggior parte dei Paesi e in modo trasversale rispetto alle classi socioeconomiche.

Le comunità e famiglie in difficoltà possono avere meno accesso a cibi freschi o diversificati o non disporre delle adeguate conoscenze per adottare un regime alimentare davvero nutriente. Centrale è il ruolo della cooperazione internazionale, per garantire uno sviluppo umano integrale, che passa necessariamente anche per la nutrizione. E fondamentale è lo strumento dell’educazione, per diffondere la cultura del cibo come ingrediente essenziale per una salute globale.

L’alimentazione in adolescenza

La Health Behaviour in School-aged Children (HBSC) e l’Istituto Superiore di Sanità ricordano come un’alimentazione equilibrata, associata a un adeguato livello di esercizio fisico, migliora la qualità della vita e riduce il rischio di obesità e patologie correlate. Una dieta sana prevede un apporto bilanciato dei nutrienti principali (carboidrati, proteine, grassi) e un equilibrio tra l’energia introdotta e il suo dispendio attraverso il movimento, nonché un’appropriata distribuzione dei pasti nell’arco della giornata. Sono raccomandate 5 porzioni di frutta o verdura al giorno e un consumo il più possibile limitato di alimenti ricchi di zuccheri, sale, grassi idrogenati e poveri da un punto di vista nutrizionale.

Da uno studio del 2018 della HBSC, emergono tuttavia abitudini pericolose a tavola, fra i ragazzi tra gli 11 e i 15 anni. Dai dati emerge che:

  • 4 adolescenti su 10 non fanno colazione. Questa resta il pasto più importante della giornata, in grado di influenzare anche la capacità di concentrazione e attenzione a scuola. La malsana abitudine a saltarla cresce addirittura con l’età, con una maggiore prevalenza fra i maschi.
  • I ragazzi consumano poca frutta. Solo il 33% dei ragazzi e il 39% delle ragazze dichiara di consumare frutta almeno una volta al giorno.
  • I ragazzi mangiano poca verdura. Solo il 22% dei ragazzi e il 33% delle ragazze dichiara di consumare verdura almeno una volta al giorno. Va un po’ meglio il consumo di legumi, che circa la metà degli adolescenti assume almeno due volte alla settimana.
  • Si assumono troppe bibite gasate. Il 14% degli adolescenti ne consuma quotidianamente.
  • Si consumano troppi dolci. Il 28% dei ragazzi ne mangia quotidianamente.
  • C’è un forte rischio di aumento ponderale. In media il 20% degli adolescenti risulta sovrappeso o con obesità, con una prevalenza maggiore tra i maschi che fra le femmine.

 


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L’educazione alimentare al centro

Per contrastare le abitudini scorrette e favorire il consumo di cibi di qualità, che possano sostenere un sano sviluppo degli adolescenti, risulta fondamentale investire in progetti educativi, nelle scuole e per le famiglie. La HBSC consiglia, per esempio, nuove politiche di gestione dei distributori automatici a scuola, che dovrebbero fornire frutta e verdura, evitando alimenti ricchi di grassi e zuccheri, non solo per l’impatto diretto sulle merende, ma anche per il messaggio comunicativo a livello di marketing.

L’educazione alimentare deve avere un posto anche nelle attività curriculari in classe, per diffondere consapevolezza sui valori nutrizionali e l’importanza di un’alimentazione sana. Questa include la sostenibilità ambientale e la valorizzazione del cibo come cultura e relazione, attraverso la conoscenza dei sistemi agroalimentari, delle tradizioni gastronomiche e del rapporto fra la nutrizione e il mondo emotivo, contribuendo così anche a contrastare l’insorgenza di disturbi alimentari. Un’ottima opportunità di approfondimento, anche per gli insegnanti, è il Congresso nazionale 2024 SSNV – SINVE, sull’importanza di un’alimentazione plant-based, che si terrà il 9 novembre 2024, in modalità online.

Centrale è naturalmente il ruolo delle famiglie, che possono favorire un approccio non dogmatico e prescrittivo, ma una mediazione e un avvicinamento graduale alla sana e buona alimentazione, che parta da una rivoluzione del pensiero e della percezione, prima di tutto.

Un approccio mindful al cibo

È anche importante comprendere e comunicare che il cibo non è l’unica fonte di ricarica psicofisica, ma sono essenziali il riposo, il movimento, il rapporto con la natura e un buon tempo di qualità con chi amiamo. Coltivare un approccio mindful col cibo aiuta a valorizzarlo come risorsa preziosa, senza investirlo di eccessive e inconsapevoli proiezioni emotive, recuperando invece la dimensione del piacere del gusto, del colore, delle consistenze e, non ultimo, del tempo per sedersi e alimentarsi, in calma, serenità e possibilmente in compagnia. Perché la salute globale passa anche da una tavola imbandita senza fretta e magari senza cellulari e dispositivi elettronici, dove possano incrociarsi, veramente e profondamente, gli sguardi, i resoconti, i dubbi e le parole di sostegno, per rialzarci anche emotivamente “sazi” e tornare alle nostre vite – a scuola o al lavoro – davvero nutriti.

 


  • GLI ADOLESCENTI VANNO AIUTATI.
    PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

 

Sitografia
  • https://www.fao.org/world-food-day/it
  • https://www.epicentro.iss.it/hbsc/pdf/abitudini-alimentari-2018.pdf
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