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Le Neuroscienze e lo Studio del Cervello in Movimento

Il cervello umano è da sempre oggetto di studio e fascino. Negli ultimi anni, il progresso scientifico e tecnologico ha permesso alle Neuroscienze di compiere importanti passi in avanti verso la comprensione di questo straordinario, intricato e misterioso organo.

Tradizionalmente, il cervello veniva studiato con paradigmi che minimizzavano il movimento. Probabilmente, ti sarà capitato di partecipare ad un esperimento in cui ti veniva richiesto di premere semplicemente un tasto in risposta ad un determinato stimolo, come un’immagine o un suono. Questi paradigmi risultano ancora oggi ottimi per esaminare le basi della percezione, della cognizione, delle emozioni e dell’azione. Tuttavia, eliminando o minimizzando il movimento, essi presentano un limite importante: non permettono di indagare come il cervello si adatta e risponde alle sfide del mondo reale.

Per fare un parallelo, accendere il motore di un’auto senza farla muovere può fornire una comprensione di base del suo funzionamento. Tuttavia, per verificare come l’auto si comporta effettivamente sulla strada, come risponde alle curve, alle accelerazioni e alle frenate, è essenziale che essa sia in movimento. Analogamente, accendere il motore, nel contesto cerebrale, diventa insufficiente; è necessario che il cervello sia libero di esprimere la sua attività mentre interagisce con il mondo circostante.

Di recente, la tendenza della ricerca in neuroscienze si è spostata verso lo studio del cervello in movimento. Questo approccio si concentra sul comprendere il funzionamento cerebrale durante l’esecuzione di compiti motori, che è essenzialmente ciò che il cervello è progettato per fare. Attraverso tecnologie avanzate di imaging cerebrale, come l’elettroencefalografia (EEG), gli scienziati sono ora in grado di osservare l’attività cerebrale in tempo reale mentre le persone si muovono e interagiscono con il loro ambiente.

L’Istituto di Ricerca in Neuroscienze Educazione e Didattica RINED della Fondazione Paoletti è all’avanguardia in questa prospettiva. Infatti, ormai da anni, il RINED è impegnato nello studio degli effetti delle pratiche motorie sul cervello e sulla mente. Per esempio, la linea di ricerca sul Quadrato Motor Training (QMT) ha mostrato come questa “pratica di movimento mindful” sia in grado di promuovere la neuroplasticità nelle persone che la praticano, con effetti positivi a livello cognitivo, emotivo e sulla salute e benessere in generale.

 


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Inoltre, recentemente la Fondazione Paoletti ha esteso la sua ricerca non solo agli effetti del QMT, ossia ciò che avviene prima e dopo la pratica, ma si è concentrata anche sullo studio di cosa accade durante la stessa. L’idea alla base di questa nuova direzione è comprendere i meccanismi neurali sottostanti gli effetti della pratica del QMT in termini di aumento della flessibilità cognitiva, miglioramento delle capacità di letto-scrittura nei partecipanti dislessici e di contrasto ai processi di neurodegenerazione nelle fasi prodromiche. Questa indagine potrebbe fornire insight fondamentali per migliorare l’efficacia della pratica stessa ed aiutare a comprendere nuovi ambiti di applicazione, con benefici potenziali per tutti coloro che la adottano.

In conclusione, lo studio del cervello in movimento non solo arricchisce la nostra comprensione della mente umana, ma offre anche opportunità concrete per migliorare la qualità della vita attraverso approcci innovativi basati sul movimento. L’interconnessione tra teoria e applicazioni pratiche rappresenta una svolta fondamentale nell’evoluzione delle Neuroscienze, promettendo benefici tangibili per la salute e il benessere della società.

 


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Bibliografia
  • De Fano, A., Leshem, R., & Ben-Soussan, T. D. (2019). Creating an internal environment of cognitive and psycho-emotional well-being through an external movement-based environment: an overview of Quadrato Motor Training. International Journal of Environmental Research and Public Health, 16(12), 2160. Link: https://www.mdpi.com/1660-4601/16/12/2160
  • Zagha, E., Erlich, J. C., Lee, S., Lur, G., O’Connor, D. H., Steinmetz, N. A., … & Yang, H. (2022). The importance of accounting for movement when relating neuronal activity to sensory and cognitive processes. Journal of Neuroscience, 42(8), 1375-1382. Link: https://www.jneurosci.org/content/42/8/1375.abstract

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