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Senza tabacco si vive meglio e più a lungo

Giornata Mondiale senza Tabacco, per non mandare in fumo la nostra salute globale

31 maggio, Giornata mondiale senza tabacco: un’occasione importante per riconsiderare la qualità della salute globale e della salute mentale di tutti i fumatori e di coloro che stanno approcciando questa pratica altamente nociva, soprattutto i più giovani. Fondazione Patrizio Paoletti ne ha parlato con il professore Francesco Fedele, docente presso l’Università La Sapienza di Roma e presidente dell’Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari.

La Giornata Mondiale senza Tabacco: cosa, come, quando

La Giornata mondiale senza tabacco è stata istituita per la prima volta nel 1988 e da allora, una volta all’anno, i rappresentati di diverse istituzioni, insieme all’Organizzazione Mondiale di Sanità (OMS), si riuniscono sotto la stessa egida per la lotta contro il fumo. Nel 2025 il focus mondiale si rivolge specificatamente al settore della comunicazione con il claim: “Smascherare l’attrattiva: esporre le tattiche del settore sui prodotti del tabacco e della nicotina”.

L’obiettivo è evidenziare le strategie persuasive adottate dalle industrie del tabacco e della nicotina per rendere i loro prodotti nocivi più seducenti, soprattutto agli occhi dei più giovani, significa promuovere consapevolezza critica e responsabilità collettiva.

In occasione della Giornata Mondiale senza Tabacco, l’Organizzazione Mondiale della Sanità invita governi, educatori e cittadini a riconoscere e contrastare queste dinamiche, sostenendo politiche più incisive — come il divieto di aromi che aumentano l’attrattiva dei prodotti — per tutelare la salute pubblica e garantire un futuro libero da dipendenze.

I dati internazionali sul consumo del tabacco

Fondazione Patrizio Paoletti, che da oltre 20 anni studia il funzionamento dell’uomo con una ricerca interdisciplinare: neuroscientifica, psicologica, educativa, didattica e sociale, vuole ricordare – nella giornata mondiale senza tabacco – i fattori di rischio comunitari e individuali legati all’uso di sostanze nocive, come la nicotina.

Le vittime del tabacco

Le stime dell’OMS sui danni del fumo registrano che, nel mondo, ogni anno, più di 8 milioni di persone muoiono a causa del consumo di tabacco. Il tabagismo rappresenta uno dei più grandi problemi di sanità pubblica a livello mondiale ed è uno dei maggiori fattori di rischio nello sviluppo di patologie neoplastiche, cardiovascolari e respiratorie.

Anche il fumo passivo nuoce alla salute di chi lo subisce: 603.000 persone muoiono ogni anno a causa di questo fattore inquinante. Di questi, circa 165.000 riguardano bambini.

In Italia i dati del Ministero della Salute evidenziano come tra i 70.000 e gli 83.000 decessi ogni anno siano causati dal consumo di sigarette (circa un migliaio per fumo passivo).

Quanti fumatori?

Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità relativi al 2023-24, un italiano su quattro (il 24,3% della popolazione) è un fumatore mentre secondo i dati ISTAT aggiornati al 2023, i fumatori sono il 19,3% della popolazione di età superiore ai 14 anni, di cui il 23,1% uomini e il 15,7% donne; la prevalenza torna a mostrare una lieve diminuzione, dopo un aumento negli ultimi anni.

Tra i più giovani si osserva un aumento significativo dell’uso di nicotina: il 30,2% dichiara di utilizzare almeno uno tra sigaretta tradizionale, tabacco riscaldato o sigaretta elettronica.

Preoccupa in modo particolare il fenomeno del policonsumo, ovvero l’assunzione simultanea di più prodotti a base di nicotina, che tra gli adolescenti risulta essere in crescita, con un’incidenza che raddoppia rispetto ad anni precedenti. Un segnale chiaro che richiede risposte educative mirate e strategie di prevenzione integrate.

Secondo le stime del 2022, infatti, nella regione europea oltre il 12% degli adolescenti ha fatto uso di sigarette elettroniche, a fronte di un 2% tra gli adulti.

In diversi Paesi, l’uso tra i bambini in età scolare supera di 2-3 volte quello del fumo tradizionale, una tendenza che interpella con urgenza il mondo dell’educazione, della salute e delle politiche pubbliche.

Il rischio di danni cardiovascolari è più alto per i fumatori

Sempre secondo l’OMS il 50% dei fumatori nel mondo muore per cause legate al fumo.

“Il fumo è un fattore di rischio importante per le malattie cardiovascolari e respiratorie. Nessuno dovrebbe fumare. Ritengo, però, molto importante considerare le diverse tipologie di fumatori, l’età e la motivazione. Se un fumatore di lungo periodo non vuole smettere di fumare è bene che quella persona possa provare delle alternative per ridurre il rischio di danni alla salute; perché chi non vuole smettere di fumare non lo farà comunque. E i divieti assoluti spesso sono controproducenti”, dichiara il professore Francesco Fedele a Fondazione Patrizio Paoletti.

La più diffusa alternativa al fumo di sigaretta è la sigaretta elettronica (spesso abbreviata in e-cig, dall’inglese). Si intende un dispositivo che permette di inalare vapore, in genere aromatizzato, contenente quantità variabili di nicotina (in genere, tra 6 e 20 mg), in una miscela composta da acqua, glicole propilenico, glicerolo e altre sostanze, tra cui gli aromatizzanti.

Anche le sigarette elettroniche sono nocive per la salute e la salute mentale

Il 20% degli adulti italiani fuma solo sigarette tradizionali, mentre il 4,5% alterna ad esse il consumo di uno dei nuovi prodotti elettronici (sigarette elettroniche e tabacco riscaldato).

Per entrambi questi tipi di consumatori il rischio per la salute è lo stesso di quello del fumo di tabacco: dipendenza, malattie oncologiche, cardiovascolari e respiratorie (che provocano la, perdita di dieci anni di vita in media per ogni fumatore), danno all’economia familiare, ridotta produttività.

Nei fumatori la pratica di aspirare dal cilindretto a forma di sigaretta, per la quale è stato coniato il neologismo ‘svapare’, fornisce non solo la nicotina di cui sente il bisogno l’organismo che ha sviluppato dipendenza, ma anche un’esperienza tattile, olfattiva e gustativa che richiama quella della sigaretta.

Secondo la ricerca di SCHEER – Scientific Committee on Health, Environmental and Emerging Risks – sugli effetti sulla salute e la dimensione di salute pubblica delle sigarette elettroniche, vi sono scarse prove a sostegno dell’efficacia delle sigarette elettroniche nell’aiutare i fumatori a smettere di fumare e i dati sulla riduzione del fumo sono giudicati da deboli a moderati.

Risultano moderati anche i rischi di danni irritativi locali alle vie respiratorie e un livello moderato, ma in crescita, di evidenze che indicano che le sigarette elettroniche hanno effetti nocivi sulla salute, in particolare, ma non solo, sul sistema cardiovascolare.

Anche il dispositivo a tabacco riscaldato non bruciato non ha dato sinora prove certe di provocare meno danni rispetto alle sigarette a tabacco bruciato (dati OMS). Mentre le ricerche svolte su questi prodotti (come l’IQOS) da Istituti indipendenti hanno dato risultati discordanti.

Il fatto rilevante è che ogni tipo di prodotto da tabacco nuoce gravemente alla salute. Il tabacco è ritenuto responsabile del 20% dei decessi per malattie coronariche. In generale, il legame tra la sigaretta e i rischi per il sistema cardiovascolare e quello polmonare si estende anche ai rischi per la salute mentale.

L’uso prolungato di nicotina crea dipendenza come le droghe, inoltre riduce l’effetto di alcuni farmaci per la salute mentale. Secondo uno studio della World Health Organization chi soffre di disturbi mentali è più propenso al fumo. D’altra parte, il tabacco aumenta i sintomi della malattia mentale, come i livelli di depressione, ansia e stress.

Educare alla cura di sé stessi con la prevenzione

“È vero che oggi, purtroppo, sono sempre più i giovani e giovanissimi a provare la cosiddetta e-cigarette” – spiega Fedele – “Il fumo è dannoso in tutte le sue forme; quindi, bisogna continuare a informare dei rischi alla salute, soprattutto le nuove generazioni. Quei ragazzi e ragazze che provano a 14/15 anni lo ‘svapo’ per atteggiamenti emulativi o per fragilità emotive. Noi, come Istituto Nazionale per le Ricerche Cardiovascolari continuiamo a fare campagne di informazione su tutti i rischi per la salute del cuore”. Partecipano per esempio a manifestazioni per diffondere l’importanza dei controlli periodici, come l’elettrocardiogramma o offrono screening cardiovascolari gratuiti “per ricordare che il corpo umano ha bisogno di effettuare il tagliando periodico come le automobili”.

Informazione e prevenzione possono fare la differenza. L’uso di qualsiasi tipo di tabacco è nocivo e crea dipendenza, in tutto il mondo almeno 38 milioni di giovani di età compresa tra i 13 e i 15 anni usano prodotti legati al tabacco e l’Italia è il paese europeo con la percentuale più alta di adolescenti fumatori (30%).

I sapori diversi che oggi le industrie del tabacco utilizzano per rendere sempre più appetibili i propri prodotti sono un fattore di attrazione verso la sigaretta elettronica soprattutto nei giovanissimi.

I giovani, il disagio e il fumo

Secondo l’OMS le motivazioni che spingono i giovani a fumare dipendono da un processo multifattoriale complesso che è originato da:

  • fattori di rischio ambientale (come la troppo facile accessibilità al prodotto);
  • disagi familiari e accettazione del tabacco nel contesto sociale in cui vivono;
  • basso livello socioeconomico e di scolarità;
  • bassi livelli di autostima e autoefficacia.

Per contrastare questo fenomeno sempre più diffuso la comunità scientifica raccomanda programmi di prevenzione ambientale (della comunità) e individuale (prevenzione selettiva e indicata).

In linea generale l’obiettivo degli interventi di prevenzione è quello di contrastare l’uso di sostanze nella comunità e tra i giovani, attraverso la riduzione dei fattori di rischio e l’acquisizione di competenze e abilità personali (life skills), che vadano a influenzare i fattori di protezione, con percorsi di potenziamento interiore come Prefigurare il Futuro di Fondazione Patrizio Paoletti.

Risulta necessario non solo sostenere l’autoefficacia e la resilienza ma anche la stessa rete familiare e sociale di aiuto, per garantire la possibilità di poter contare almeno su una persona di fiducia alla quale il giovane si possa affidare, nel contesto sociale di appartenenza, qualunque esso sia.

Sitografia
  • https://www.inrc.it/
  • https://smettodifumare.iss.it/it/news/42-abbiamo-bisogno-di-cibo-non-di-tabacco-focus-della-giornata-mondiale-senza-taba/
  • https://www.salute.gov.it/portale/fumo/dettaglioContenutiFumo.jsp?lingua=italiano&id=5579&area=fumo&menu=vuoto#:~:text=L’OMS%20stima%20che%20ogni,marketing%20dell’industria%20del%20tabacco
  • https://www.salute.gov.it/portale/fumo/dettaglioContenutiFumo.jsp?lingua=italiano&id=5589&area=fumo&menu=vuoto
  • https://www.tabaccoendgame.it/ntd2025/giornata-mondiale-senza-tabacco-31-maggio-2025/
  • https://www.usi.it/tutte-le-news/fumo-passivo
  • https://www.who.int/europe/news-room/events/item/2025/05/31/default-calendar/world-no-tobacco-day-2025–unmasking-the-appeal#
  • https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=68312
  • https://www.tabaccoendgame.it/dati/fumatori-di-sigarette-in-italia-i-dati-passi-2023/
  • https://www.iss.it/-/comunicato-stampa-n-30/2024-in-italia-fuma-un-adulto-su-4-ma-tra-i-giovani-il-30-usa-almeno-uno-tra-sigaretta-tabacco-riscaldato-o-e-cig-e-raddoppia-il-policonsumo#:~:text=In%20Italia%2C%20la%20maggioranza%20degli,tabacco%20riscaldato%20o%20sigaretta%20elettronica.
  • https://www.salute.gov.it/new/it/news-e-media/notizie/31-maggio-2024-giornata-mondiale-senza-tabacco/?tema=Fumo+%E2%80%93+Prodotti+del+tabacco+%E2%80%93+Sigarette+elettroniche
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