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Il rumore danneggia la salute

Perché dobbiamo riscoprire il valore del silenzio

Viviamo in un mondo sempre più rumoroso, dove i suoni del traffico e dei media si mescolano a quelli delle notifiche digitali. Ma quanto siamo consapevoli di come l’inquinamento acustico impatti sulla nostra salute globale, per esempio in termini di disagio psicologico, ipertensione, rischio di cardiopatia, disturbi cognitivi e del sonno? Solo nell’Europa Occidentale, un milione di anni di vita in buona salute è perso ogni anno, per colpa del rumore, secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Una piena consapevolezza dei rischi correlati al rumore e, dall’altra parte, dei profondi benefici del silenzio è essenziale per proteggere il benessere psicofisico e la sostenibilità sanitaria e umana.

Secondo l’OMS perdiamo anni di vita a causa del rumore

Nel 2011 l’OMS ha pubblicato un rapporto che quantifica l’impatto dei rumori ambientali sulla popolazione europea in termini di anni di vita persi per disabilità o morte prematura. Emerge che:

  • Ogni anno, nell’Europa occidentale, vengono persi 45.000 anni di vita per deterioramento cognitivo nei bambini indotto dal rumore.
  • 61.000 anni sono persi per malattie cardiovascolari legate all’inquinamento acustico.
  • 903.000 anni per disturbi del sonno.
  • 22.000 anni per acufeni, ovvero un ronzio persistente nell’orecchio.

Questi numeri dimostrano come il rumore non sia un semplice fastidio, ma un serio problema di salute pubblica.

Il rumore: un nemico invisibile per la salute umana

Una ricerca guidata da Thomas Munzel, del Medical Center di Mainz, in Germania, conferma che i rumori eccessivi non solo provocano fastidi e problemi al sistema uditivo, ma hanno un impatto notevole e negativo sulla salute globale. Secondo questa ricerca, l’esposizione al rumore, costante o per brevi periodi, può alterare diverse funzioni fisiologiche del nostro organismo.

In particolare, i suoni intensi possono provocare un aumento della pressione sanguigna e dell’attività cardiaca, configurandosi come veri e propri fattori di rischio per il sistema cardiovascolare.

Il meccanismo dello stress: come il corpo reagisce al rumore

Quando il nostro corpo entra in contatto con un fattore di stress, come il rumore, reagisce attivando due sistemi neuro-ormonali distinti.

  • Da un lato, viene stimolato il sistema simpatico, responsabile del rilascio di adrenalina e noradrenalina che preparano l’organismo all’azione.
  • Dall’altro, si attiva l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, con conseguente liberazione di corticosteroidi.

Cos’è l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene?

È una catena di comunicazione tra:

  • Ipotalamo (nel cervello), che rileva lo stress e invia segnali all’ipofisi;
  • Ipofisi (una ghiandola alla base del cervello), che rilascia ormoni stimolanti;
  • Ghiandole surrenali (sopra i reni), che producono cortisolo e altri ormoni.

Cosa succede quando si attiva l’asse?

In risposta a uno stimolo stressante (come il rumore cronico), l’asse:

  • Fa aumentare il livello di cortisolo (ormone dello stress),
  • Aumenta la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e i lipidi nel sangue,
  • Prepara il corpo ad affrontare il pericolo (reazione “lotta o fuga”).

Il rilascio di tutte queste sostanze provoca un aumento della pressione, dell’attività cardiaca e dei lipidi nel sangue. Tutti fattori di rischio per il sistema cardiovascolare che possono provocare infarti e ictus.

L’aumento del rischio cardiovascolare

Giovanni Mosconi, direttore della Usc di medicina del lavoro dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha affermato che: “Ogni 10 decibel di incremento del rumore cronico si eleva il rischio cardiovascolare tra il 7 e il 17%”.

Un’affermazione che trova conferma in numerosi studi epidemiologici internazionali che correlano l’inquinamento acustico con un aumento della morbilità e della mortalità cardiovascolare.

Le città più rumorose del mondo

Una ricerca di Preply del 2024 ha incrociato i dati sul traffico, densità di popolazione e livelli di inquinamento acustico, al fine di stimare una classifica delle città più rumorose al mondo. Secondo i risultati, Parigi si aggiudicherebbe il primato di città più rumorosa del mondo, seguita da New York, Hong Kong, Londra, Los Angeles e Barcellona. Secondo questa ricerca, Roma e Milano sarebbero le uniche città italiane nella top 20 dei luoghi più rumorosi al mondo, rispettivamente al 14esimo e 15esimo posto.

I criteri di classifica variano tuttavia fra i diversi studi disponibili. Per esempio, secondo un report dell’United Nations Environment Programme del 2022, la città più rumorosa al mondo sarebbe Dhaka, la capitale del Bangladesh. Seguirebbero Moradabad in India e Islamabad in Pakistan, al secondo e terzo posto. Secondo i dati di questa ricerca, la città più silenziosa al mondo sarebbe Irbrid, in Giordania. Mentre in Europa si aggiudicherebbero i primi posti, in termini di silenziosità: Lione, Madrid, Stoccolma e Belgrado.

I benefici del silenzio sul cervello e sul benessere

Oggi, di fronte a un ambiente sonoro sempre più invadente, tra l’inquinamento acustico delle città e delle continue notifiche digitali, scoprire il valore del silenzio è una necessità.

Sono sempre più numerosi gli studi, in vari ambiti del sapere e in tutto il mondo, che indagano il modo in cui il silenzio può aiutarci a diminuire il carico di stress che accumuliamo ogni giorno, producendo un impatto positivo a lungo termine sul nostro cervello e su diverse performance cognitive.

Per esempio, è stato dimostrato che due ore di silenzio al giorno possono stimolare la neurogenesi, ovvero la nascita di nuove cellule nervose nell’ippocampo, un’area cerebrale associata alla memoria e all’apprendimento.

Altri studi confermano che il silenzio può ridurre i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress), migliorare la concentrazione e favorire stati di calma e introspezione, contribuendo così al benessere mentale e fisico (Bernardi et al., 2006).

I.C.O.N.S: la prima conferenza internazionale sulla neurofisiologia del silenzio

Proprio in questa prospettiva nasce I.C.O.N.S – International Conference On Neurophysiology of Silence, la prima conferenza internazionale sulla neurofisiologia del silenzio, l’unica conferenza scientifica interdisciplinare in Europa che fa convergere gli studi sul tema del silenzio di ricercatori di Università ed Enti in tutto il mondo: India, Italia, Stati Uniti, Israele, Regno Unito, Germania.

L’iniziativa, promossa da Fondazione Patrizio Paoletti e dal suo istituto RINED Research Institute in Neuroscience, Education and Didactics, è unica nel suo genere: unisce neuroscienze, psicologia, educazione e filosofia per indagare un tema spesso trascurato ma di grande rilevanza per la salute pubblica.

Bibliografia
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  • Bernardi, L., Porta, C., & Sleight, P. (2006). Cardiovascular, cerebrovascular, and respiratory changes induced by different types of music in musicians and non-musicians: the importance of silence. Heart (British Cardiac Society), 92(4), 445–452.

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  • Paoletti, P., & Soussan, T. D. B. (2019). The Sphere Model of Consciousness: From Geometrical to Neuro-Psycho-Educational Perspectives. Logica Universalis, 13(3), 395-415.

  • Paoletti, P., Ben-Soussan, Emotional Intelligence, Identification, and Self-Awareness According to the Sphere Model of Consciousness. The Science of Emotional Intelligence, S. G. Taukeni (Ed.), Doi: 10.5772/intechopen.98209

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  • Srinivasan, N. (2007). Cognitive neuroscience of creativity: EEG based approaches. Methods, 42(1), 109-116.

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Sitografia
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  • https://www.who.int/tools/compendium-on-health-and-environment/environmental-noise/
  • https://iris.who.int/handle/10665/326424
  • https://preply.com/en/blog/the-loudest-cities-in-the-world/
  • https://thefinancialexpress.com.bd/national/dhaka-is-the-noisiest-city-in-the-world-says-un-report-1648390270

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