Skip to main content

Il rumore danneggia la salute

Perché dobbiamo riscoprire il valore del silenzio

Una ricerca guidata da Thomas Munzel, del Medical Center di Mainz, in Germania, ha dimostrato che i rumori eccessivi non solo provocano fastidi e problemi al sistema uditivo, ma hanno un impatto notevole e negativo sulla salute umana.

Secondo questa ricerca, l’esposizione al rumore, costante o per brevi periodi, può causare una variazione delle funzioni fisiologiche dell’organismo, come l’aumento della pressione sanguigna e dell’attività cardiaca. Il nostro corpo, quando entra in contatto con fattori di stress, reagisce in due modi diversi: attiva un sistema di lotta o fuga che ci aiuta ad affrontare il problema o a fuggire da esso. In entrambi i casi si attivano due sistemi neuro-ormonali: la prima reazione attiva il sistema simpatico e causa il rilascio di adrenalina e noradrenalina, la seconda invece libera corticosteroidi. Il rilascio di queste sostanze, provoca un aumento della pressione, dell’attività cardiaca e dei lipidi nel sangue. Tutti fattori di rischio per il sistema cardiovascolare che possono provocare infarti e ictus.

Giovanni Mosconi, direttore della Usc di medicina del lavoro dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, ha affermato che: “Ogni 10 decibel di incremento del rumore cronico si eleva il rischio cardiovascolare tra il 7 e il 17 %”.

Nel 2011, l’OMS, come si può leggere in questo rapporto, ha stimato quanto pesano gli effetti dei rumori ambientali sulle nostre vite in termini di anni di vita persi a causa di disabilità o morte. Nell’Europa occidentale ogni anno vengono persi 45mila anni a causa di deterioramento cognitivo dovuto a rumore indotto nei bambini, 61mila anni a causa di malattie cardiovascolari indotte dal rumore, 903mila a causa dei disturbi del sonno e 22mila anni a causa di acufeni (ronzio persistente nell’orecchio).

Riscoprire il valore del silenzio, come elemento in grado di migliorare la nostra salute psico fisica, oggi è una necessità. Sono sempre più numerosi gli studi, in vari ambiti del sapere e in tutto il mondo, che indagano il modo in cui il silenzio può aiutarci a diminuire il carico di stress che accumuliamo ogni giorno, producendo un impatto positivo a lungo termine sul nostro cervello e su diverse performance cognitive. Per questo motivo nasce “I.C.O.N.S” – La prima conferenza internazionale sulla neurofisiologia del silenzio, l’unica conferenza scientifica interdisciplinare in Europa che fa convergere gli studi sul tema del silenzio di 17 ricercatori di Università ed Enti in tutto il mondo: India, Italia, Stati Uniti, Israele, Regno Unito, Germania.

Scopri di più.

Bibliografia
  • Gallagher, S. (2000). Philosophical conceptions of the self: implications for cognitive science. Trends in cognitive sciences, 4(1), 14-21.
  • James, W. (1890/1950). The Principles of Psychology, Vol. 1. New York, NY: Dover.
  • Paoletti, P., & Ben-Soussan, T. D. (2020). Reflections on inner and outer silence and consciousness without contents according to the sphere model of consciousness. Frontiers in Psychology, 11, 1807
  • Paoletti, P., & Soussan, T. D. B. (2019). The Sphere Model of Consciousness: From Geometrical to Neuro-Psycho-Educational Perspectives. Logica Universalis, 13(3), 395-415.
  • Paoletti, P., Ben-Soussan, Emotional Intelligence, Identification, and Self-Awareness According to the Sphere Model of Consciousness. The Science of Emotional Intelligence, S. G. Taukeni (Ed.), Doi: 10.5772/intechopen.98209
  • Paoletti, P., Leshem, R., Pellegrino, M., & Ben-Soussan, T. D. (2022). Tackling the Electro-Topography of the Selves Through the Sphere Model of Consciousness. Frontiers in Psychology, 1534. Raffone, A., and Srinivasan, N. (2009). An adaptive workspace hypothesis about the neural correlates of consciousness: insights from neuroscience and meditation Prog. Brain Res. 176, 161–180. doi: 10.1016/S0079-6123(09)17620-3.
  • Srinivasan, N. (2007). Cognitive neuroscience of creativity: EEG based approaches. Methods, 42(1), 109-116.
  • Varela, F. J. (1996). Neurophenomenology: a methodological remedy for the hard J. Conscious. Stud. 3, 330–349.
  • Wittmann, M. (2009). The inner experience of time. Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences, 364(1525), 1955-1967.

Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità

Iscriviti alla newsletter

NEWSLETTER GEN

Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

Nome(Obbligatorio)
Email(Obbligatorio)
Privacy Policy(Obbligatorio)
Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.