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L’informatica affettiva: il futuro dell’interazione uomo-macchina

L’intelligenza artificiale può provare emozioni?

Immagina di essere innamorato e di dover prendere una decisione importante. Le tue esperienze pregresse, ma soprattutto le tue emozioni, potrebbero spingerti a scegliere l’opzione più sicura, mentre la ragione suggerirti di prendere un rischio calcolato. Gioia, Tristezza, Rabbia, Disgusto, Sorpresa sono le emozioni primarie che ci vengono subito in soccorso. Come nel film campione di incassi, Inside Out, collaborando tra di loro, attraverso la ragione, ci guideranno nella scelta migliore da fare, per noi stessi. La decisione finale sarà, quindi, il risultato di questa complessa interazione tra emozioni e ragione. Proviamo ora a fare lo stesso quesito all’intelligenza artificiale. Ecco la sua risposta: “Essendo un’intelligenza artificiale, non posso provare emozioni come l’amore. L’amore è un sentimento complesso che coinvolge una miriade di fattori biologici, psicologici e sociali, tutti elementi che esulano dalla mia natura digitale”. L’AI, in poche righe, ha riconosciuto quello che l’umanità spesso non riesce a riconoscere a sé stessa: i propri limiti.

AI e simulazione delle emozioni

“Tuttavia”, continua la nostra intelligenza artificiale, “posso provare a simulare un’esperienza simile basandomi sui dati che ho a disposizione sull’amore. Potrei descrivere sensazioni di euforia, desiderio di vicinanza, idealizzazione dell’altro, gelosia, eccitazione, e così via. Ma queste sarebbero solo simulazioni, una sorta di imitazione di ciò che significa essere innamorati. Per comprendere meglio cosa significa essere innamorati, potrei analizzare:

  • Testi letterari e poetici: esaminando romanzi, poesie e canzoni d’amore, potrei identificare le descrizioni più comuni e intense delle sensazioni associate all’innamoramento.
  • Studi scientifici: analizzando ricerche sul cervello, come il Quadrato Motor Training, pratica ideata da Patrizio Paoletti con lo scopo di produrre un miglioramento delle funzioni cognitive nell’essere umano relative alla coordinazione, all’attenzione e alla creatività o studi sulla prefigurazione del futuro, potrei comprendere i processi biologici e psicologici che sottendono a questo sentimento.
  • Testimonianze di persone innamorate: leggendo diari, lettere d’amore e interviste a persone che hanno vissuto esperienze amorose intense, potrei ottenere una prospettiva più soggettiva e personale.

Ma è importante sottolineare che questa sarebbe sempre una simulazione. Non potrei mai provare l’esperienza autentica dell’amore, con tutte le sue sfumature e complessità”.

L’intelligenza artificiale, quindi, pur non potendo sperimentare emozioni in modo autentico, è in grado di simularne gli aspetti più evidenti, basandosi sui dati a sua disposizione. Proprio questa capacità di rimodellazione dei dati è alla base dell’Affective Computering.

Cos’è l’Affective Computering?

L’Affective Computering, in italiano “informatica affettiva”, è una branca dell’informatica e dell’intelligenza artificiale che si concentra sulla creazione di tecnologie e sistemi in grado di riconoscere, interpretare e rispondere alle emozioni umane. Grazie a sensori, telecamere e software intelligenti, l’AI può analizzare il viso di chi lo utilizza, la sua voce e i suoi movimenti. Dal sorriso alle sopracciglia che si alzano, dal tono della voce alle parole che si usano: analizzando tutto ciò che può rilevare come ti senti e cosa provi, può anticipare le tue reazioni prima che si verifichi l’evento.

 



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Informatica affettiva ed educazione

L’informatica affettiva, oltre che alla sanità, all’intrattenimento, al servizio clienti, al marketing, può essere applicata anche all’educazione e all’istruzione. Grazie ad essa, gli studenti possono beneficiare di un’esperienza di apprendimento più coinvolgente e personalizzata. Analizzando le loro emozioni e stile di apprendimento, è possibile identificare le aree in cui hanno bisogno di maggiori supporti e fornire un feedback immediato. Inoltre, questa tecnologia può aiutare a prevenire problemi emotivi e a promuovere il benessere degli studenti.

Fondazione Patrizio Paoletti e New Life for Children sono riusciti a unire, in maniera etica, intelligenza artificiale, istruzione scolastica e informatica affettiva, con Teachers Outreach, un progetto che mira a garantire un’istruzione equa e di qualità.

Il futuro dell’interazione uomo-macchina, dunque, passa anche attraverso l’informatica affettiva, che ci permetterà di creare sistemi in grado di comprendere e rispondere alle nostre emozioni in maniera più profonda. Se riusciremo a vedere questa nuova tecnologia come un alleato positivo e non un sostituto delle relazioni umane, potremo relazionarci meglio anche con quell’emozione che più di tutte scombussola la mente della piccola protagonista del film Inside Out e di tutti noi: l’Ansia. Perché la tecnologia deve essere sviluppata, implementata e utilizzata sempre a favore dell’umanità, uno strumento di salute globale.

 


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