UNESCO: “Non c’è futuro senza insegnanti”. Questo il claim di quest’anno del World Teacher Day, la Giornata Mondiale dell’Insegnante che ricorre il 5 ottobre, istituita dall’UNESCO nel 1994. Lo scopo dell’evento è: “celebrare tutti gli insegnanti del mondo. La Giornata commemora l’anniversario dell’adozione della Raccomandazione OIL/UNESCO del 1966 sullo status degli insegnanti, che stabilisce i parametri di riferimento per i diritti e le responsabilità degli insegnanti e gli standard per la loro preparazione iniziale e la loro formazione continua, il reclutamento, l’impiego e le condizioni di insegnamento e apprendimentoCome possiamo definire l'apprendimento? Il termine apprendim... Leggi”.
Il tema della Giornata per il 2023 è: “Gli insegnanti di cui abbiamo bisogno per l’istruzione che vogliamo: l’imperativo globale per invertire la carenza di insegnanti”. Fondazione Patrizio Paoletti aderisce alla Giornata con uno speciale focus sul progetto europeo “School Adaptability”, dedicato all’integrazione.
I vasti processi di diversificazione della popolazione in corso in Europa sono alla base delle sfide dell’integrazione sociale. Sfide che ricadono in gran parte su insegnanti ed educatori, veri protagonisti di un complesso processo di mediazione, che necessitano di essere sostenuti e celebrati.
Secondo le statistiche, ormai datate, riferite al 2019, di UNHCR, nei principali paesi europei di immigrazione, il numero di studenti con background migratorio si aggira intorno al 4%. Questa percentuale di presenta con una notevole diversità di distribuzione, cosicché il dato può salire notevolmente in alcuni contesti.
In Italia, secondo il rapporto del MIUR 2020/2021, la percentuale di studenti con cittadinanza non italiana è del 10,3%, ovvero 865.388 ragazzi e ragazze. Questi studenti sono distribuiti sul territorio in maniera diseguale, con oltre il 60% al Nord, e circa il 25% del totale in Lombardia. Se si considerano i dati relativi alle seconde generazioni, gli studenti con origine migratoria rappresentano il 66,7% del totale. Dati che devono essere considerati, insieme ad altri, di notevole importanza per le tematiche dell’inclusione sono quelli relativi alla disabilità, alle carenze strutturali ed altri ancora che impattano con forza sugli sforzi degli insegnanti.
L’integrazione a scuola in Europa presenta una serie di sfide e problemi complessi che vedono insegnanti ed educatori protagonisti. Ecco un quadro sintetico dei principali problemi in 10 punti:
L’Unione Europea si adopera con numerose iniziative a far fronte alle sfide dell’integrazione, supportando insegnanti ed educatori. Fondazione Patrizio Paoletti è partner italiano del progetto Erasmus Plus finanziato dall’EU: “School Adaptability as a key to develop a child’s potential”. Nel corso dell’implementazione, il partenariato, composto – oltre che dalla Fondazione – da organizzazione provenienti da Polonia, Cipro e Spagna, ha sviluppato e testato strumenti per sostenere insegnanti e genitori nel processo di adattamento di bambini e ragazzi ad un nuovo sistema educativo.
Il progetto nasce in risposta alle priorità indicate dalla Commissione Europea in tema di educazione, formazione, contrasto all’abbandono scolasticoChe cos’è l’abbandono scolastico? Per ‘abbandono scol... Leggi in un contesto di globalizzazione e integrazione del mercato del lavoro. Con l’aumento della migrazione verso e all’interno di un’UE già culturalmente diversificata, è evidente la necessità di sforzi ancora maggiori del sistema educativo per rispondere alle esigenze degli alunni con un background migratorio e per preparare le scuole, gli insegnanti e i genitori alla crescente diversità nelle classi di oggi. Il progetto mira a:
Nel corso del triennio di implementazione il consorzio ha sviluppato 5 strumenti:
La Fondazione ha curato in particolare la progettazione e realizzazione del Training Toolkit per insegnanti. Il Training Toolkit incorpora i principi base della Pedagogia per il Terzo Millennio, declinati rispetto alle specifiche esigenze di School Adapatability. Si tratta di un percorso di apprendimento che parte dall’acquisizione e l’allenamento di alcune skill essenziali come, ad esempio, la capacità di osservare, l’ascolto attivo e coltivare un mindset inclusivo.
Secondo i principi di Pedagogia per il Terzo Millennio (PTM), la capacità di osservare rappresenta la base necessaria per ogni azione educativa. L’osservazione è, infatti, alla base di ogni processo educativo davvero efficace. La capacità osservativa, come intesa da PTM, è qualche cosa che necessita di apprendimento specifico al fine di raccogliere dati neutri. Per essere capaci di raccogliere dati in maniera neutra, è necessario sviluppare consapevolezza dei propri processi di percezione, di come questi sono influenzati dalle memorie e del funzionamento dell’attenzione.
Per insegnanti ed educatori in classe, la sfida dell’osservazione si presenta insieme all’opportunità di allenare questa straordinaria competenza. Una varietà di stimoli e relazioni si presenta nel contesto scolastico con un ritmo serrato e continuativo. Solo un profondo impegno ad educarsi per educare può permettere di superare abitudini e memorie, per vivere attimo per attimo la novità rappresentata da quel nuovo alunno, quella complessità linguistica inaspettata, quel momento di frizione tra gli alunni.
Solo grazie ad una sufficiente capacità di raccogliere dati in modo neutro e consapevole, possiamo attuare il processo della mediazione come definito in PTM. Secondo questo metodo, la mediazione tra il maggiore e il minore non può mai essere un sostituirsi. Il maggiore non dovrà nemmeno avvicinarsi al punto di raggiungere la posizione del minore. Dovrà, invece, avvicinarsi tanto da creare le condizioni perché il minore compia quello sforzo per lui possibile. L’educatore dovrà rendersi magnetico, avvicinarsi cognitivamente, emotivamente e, se occorre, fisicamente, al punto da generare nel minore la motivazioneLa motivazione: un punto di vista scientifico La motivazione... Leggi sufficiente. Solo così potrà realizzarsi un apprendimento duraturo.
Le capacità di osservare e mediare animano la competenza all’Ascolto Attivo. Si tratta della capacità di fare uno spazio libero dentro di noi, quello che occorre per osservare. E, in questo spazio libero, compiere un atto empatico per percepire la distanza che deve essere colmata per attuare una mediazione efficace. Quando, come insegnante, sono capace di ascoltare attivamente non solo i singoli, ma anche il gruppo, produco per me stesso chiarezza di visione. Una rappresentazione sufficientemente obiettiva ed efficace, in grado di guidare il mio agire educativo.
Obiettivo della formazione è generare un mindset inclusivo orientato dal valore dell’interdipendenza positiva. Questo mindset permette di cogliere l’opportunità della diversità e metterla al centro di un percorso che valorizzi le caratteristiche del singolo, rendendole ricchezza per l’insieme.
Il Toolkit accompagna poi gli insegnanti nell’implementazione dei modelli fornendo anche la struttura e i contenuti per un percorso di Train the Trainer che possa sostenere le equipe di docenti.
Tutti gli strumenti sviluppati sono a disposizione gratuitamente sul sito del progetto, al link: https://www.schooladapt.eu/en/project-results
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