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Si danza per una salute globale

Lo spettacolo solidale al teatro Lea Padovani sostiene Fondazione Patrizio Paoletti

Domenica 26 gennaio, al Teatro Lea Padovani di Montalto di Castro (VT), si è tenuto The Greatest Show, uno spettacolo di danza con finalità solidale, a cura della scuola Dimensione Danza 2000. Il ricavato della serata è stato devoluto a Fondazione Patrizio Paoletti, per contribuire a sostenere i suoi progetti psicopedagogici per una salute globale. Incontriamo Alessandra Ceripa, direttrice della scuola, per esplorare il ruolo della danza per il benessere psicosociale e nella società.

L’arte, lo sport e la cultura per una salute globale

L’arte, lo sport e la cultura hanno un ruolo fondamentale per il benessere delle persone, famiglie e comunità, andando a descrivere spazi benefici di espressione, scoperta delle proprie risorse e sviluppo delle intelligenze, facilitando al contempo rapporti umani autentici e di qualità. Gli aspetti intrinsecamente terapeutici della creatività ed educativi dello sport possono essere addirittura potenziati ed espansi, se orientati verso un bene comune e obiettivi solidali.

L’Associazione Dimensione Danza 2000 ha scommesso in questi anni sull’accoglienza, sul non puntare a creare necessariamente dei fenomeni tecnici, ma sullo scoprire il proprio valore interiore, attraverso le sfide che la danza propone, mettendo al centro le emozioni e i sentimenti. Oggi Dimensione Danza 2000 ha deciso di donare il ricavato del suo spettacolo The Greatest Show a Fondazione Patrizio Paoletti, spalancando le porte del teatro, perché l’armonia dei gesti dei ballerini raggiunga anche i giovani che non sono sul palco o in platea, ma che attendono di “danzare la vita”, uscendo dal disagio psicosociale. Questo gesto di dono, nella sua scommessa sulla bellezza e sul bene condiviso, avvia un circolo virtuoso potenzialmente infinito.

Durante lo spettacolo Fondazione Patrizio Paoletti ha invitato anche a correre per una salute globale, partecipando alla Run Rome The Marathon 2025, unendosi con amici e familiari alla Fun Run Stracittadina e alla Staffetta Run4Rome, che si terranno sabato 15 e domenica 16 marzo a Roma: un’occasione per fare il pieno di salute e bellezze archeologiche romane, sostenendo i progetti psicoeducativi nazionali e internazionali.

Parliamo di danza, solidarietà e arte orientata a una salute globale con Alessandra Ceripa, direttrice della scuola Dimensione Danza 2000.

ASD Dimensione Danza 2000 è nata nel 2000, lo stesso anno di nascita di Fondazione Patrizio Paoletti. Quali valori ha l’obiettivo di promuovere Dimensione Danza e quali sente di condividere con la nostra progettualità?

SSD Dimensione Danza 2000 è nata nel 2000 quando decisi, dopo aver lavorato come ballerina professionista, di aprire una scuola nella mia città, che potesse diventare un punto di riferimento importante per chiunque avesse voluto abbracciare l’Arte Tersicorea. Conobbi Fondazione Patrizio Paoletti durante il periodo del Covid e mi colpì molto il carisma e il linguaggio del fondatore Patrizio Paoletti, che è diventato un punto di riferimento e forza, così come testimoniano i progetti di Fondazione Patrizio Paoletti sulla resilienza e sul potenziamento delle risorse interiori.

Quello che accomuna Fondazione Patrizio Paoletti alla mia realtà è sicuramente l’amore per i giovani, nel percorso fatto in questi 25 anni insieme ad ogni allievo e allieva che hanno varcato la mia porta. Non ho voluto solo essere un’insegnante per loro, ma anche un punto di riferimento. Ho sempre desiderato che ognuno di loro sentisse profondamente il proprio valore ed ho voluto trasmettere loro il senso profondo della solidarietà.

Quali valori veicola la danza che possano essere un esempio per i giovani e per le famiglie?

La danza è un linguaggio universale che veicola valori umani profondi: l’amore, il rispetto, l’educazione, la capacità di condividere e di esprimere emozioni uniche, il senso di appartenenza. La danza rappresenta la libertà e la parola cultura nel massimo della sua espressione.

Quanto la danza può essere uno strumento di solidarietà e coesione sociale, partecipando attivamente alla costruzione di un benessere psicosociale e salute globale?

Se penso a quanti allievi sono passati nella nostra scuola, una media di duecento all’anno, a quanti progetti abbiamo realizzato, nelle scuole, nei teatri, viaggiando in Italia e in Europa, a quante associazioni abbiamo sostenuto in questi 25 anni, non posso non confermare quanto la danza possa essere uno strumento di aggregazione e coesione. Il benessere psicofisico diventa proprio l’effetto principale.

Qual è il ruolo della danza nella società di oggi?

In Italia la danza ha sicuramente bisogno di essere maggiormente sostenuta dalle istituzioni, perché le associazioni come la nostra, non solo lavorano a livello sociale, ma si occupano anche di salute. È importante superare la dimensione di gara e competizione, per tornare in primo luogo alla centralità dei benefici del movimento sulla salute. Dobbiamo al contempo andare oltre gli ideali, spesso illusori, dei Talent Show, per lavorare positivamente sull’immagine di sé, sull’autostima e sull’amor proprio.

La danza è un linguaggio molto potente. Attraverso la danza, puoi raccontare la storia, puoi denunciare e attirare l’attenzione su mille tematiche sociali importanti e sempre più urgenti.

Sostenere gli adolescenti

Durante l’evento, Fondazione Patrizio Paoletti ha sottolineato l’urgenza di sostenere gli adolescenti, che vivono un fragile equilibrio psicoemotivo. Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, tra il 10% e il 20% dei giovani a livello mondiale soffre di disturbi mentali, mentre circa la metà di tutte le malattie mentali si manifesta già entro i 14 anni. I disturbi più comuni includono ansia, depressione, disturbi dell’attenzione, disturbi alimentari e comportamenti a rischio. Il suicidio rappresenta una delle principali cause di morte per i giovani tra i 15 e i 19 anni e la violenza, troppo spesso, sembra l’unica via di risoluzione dei problemi. Gli adolescenti hanno bisogno di aiuto, prima che sia troppo tardi, di essere supportati nelle loro risorse e orientati verso comportamenti adattivi e costruttivi, attraverso interventi psicopedagogici mirati, che possano aiutare a costruire un futuro di salute globale, condivisione e felicità.

Locandina

 


  • GLI ADOLESCENTI VANNO AIUTATI.
    PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

 

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