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Intelligenza emotiva

Apatia ▶

Definizione neuroscientifica e psicologica

L’apatia è uno stato emotivo complesso caratterizzato da una significativa riduzione dell’interesse, della motivazione e del coinvolgimento nelle attività quotidiane. Dal punto di vista neuroscientifico viene associata a una disfunzione dei circuiti cerebrali legati alla motivazione e alla ricompensa, in particolare il sistema limbico e le sue connessioni con la corteccia prefrontale. Psicologicamente, si manifesta come mancanza di reattività emotiva agli stimoli ambientali, con diminuzione dell’iniziativa e della volontà di agire. L’intensità può variare da lieve indifferenza a profonda inerzia emotiva e comportamentale. L’apatia non è semplice pigrizia o noia, ma un fenomeno pervasivo che influenza significativamente la qualità della vita, compromettendo relazioni sociali, prestazioni lavorative e la capacità di provare piacere. Può essere sia un sintomo di condizioni mediche e psichiatriche (come depressione o malattie neurodegenerative), sia uno stato emotivo transitorio in risposta a stress prolungato o traumi psicologici.

Come il nostro cervello sperimenta l’apatia

L’apatia nel cervello umano si manifesta attraverso una complessa interazione di processi neurobiologici che coinvolgono varie regioni cerebrali. Al centro di questa esperienza c’è una ridotta attività nel sistema di ricompensa, in particolare nel nucleo accumbens e nell’area tegmentale ventrale. Questa diminuzione dell’attività dopaminergica porta a una minore sensibilità alle ricompense e una ridotta capacità di anticipare il piacere. Si osserva anche una diminuita connettività funzionale tra la corteccia prefrontale e le strutture sottocorticali, come l’amigdala e lo striato. Ciò può causare difficoltà nel prendere decisioni, nell’iniziare azioni volontarie e nel mantenere l’interesse per obiettivi a lungo termine. L’apatia è inoltre associata a una ridotta attività nella corteccia cingolata anteriore, coinvolta nella motivazione e nell’autocontrollo. Studi di neuroimaging hanno rivelato anche una minore attivazione della corteccia insulare, importante per la consapevolezza interocettiva e l’elaborazione delle emozioni.

La componente cognitiva e psicologica dell’apatia

La componente cognitiva e psicologica dell’apatia si manifesta attraverso una serie di alterazioni nei processi mentali e nelle esperienze soggettive dell’individuo. Queste manifestazioni includono:

  • Ridotta iniziativa cognitiva. Difficoltà nell’avviare pensieri spontanei o nel generare idee nuove.
  • Diminuzione dell’elaborazione emotiva. Ridotta capacità di sperimentare o esprimere emozioni intense.
  • Alterazione della percezione del tempo. Sensazione che il tempo passi più lentamente o che gli eventi futuri siano irrilevanti.
  • Distorsione della memoria autobiografica. Difficoltà nel richiamare esperienze emotive passate o nel proiettarsi emotivamente nel futuro.
  • Ridotta flessibilità cognitiva. Difficoltà nell’adattarsi a nuove situazioni o nel cambiare prospettiva.
  • Alterazione della presa di decisioni. Tendenza all’indecisione o all’aderenza passiva alle scelte altrui.
  • Diminuzione dell’autoconsapevolezza. Ridotta capacità di riflettere sui propri stati interni e sulle proprie motivazioni.

Questi cambiamenti cognitivi si intrecciano con aspetti psicologici come una diminuita autostima, una sensazione di disconnessione dal proprio sé e dagli altri e una percezione di futilità o mancanza di scopo nelle attività quotidiane. L’individuo può sperimentare una sorta di “vuoto” interiore, accompagnato da una sensazione di distacco dalla realtà circostante. Questa condizione può portare a un circolo vizioso in cui la mancanza di stimoli emotivi e cognitivi rafforza ulteriormente lo stato di apatia, rendendo sempre più difficile per l’individuo uscire da questo stato di inerzia psicologica.

La componente di attivazione fisiologica dell’apatia

La componente fisiologica dell’apatia si caratterizza per un’ipoattivazione generale del sistema nervoso autonomo, manifestandosi attraverso risposte corporee che riflettono una ridotta reattività e diminuito arousal (grado di attivazione). A livello cardiovascolare, si osserva spesso una frequenza cardiaca leggermente ridotta e una minore variabilità, indicativa di una ridotta risposta vagale. La pressione sanguigna tende a mantenersi su valori bassi o nella parte inferiore del range normale. Il sistema respiratorio mostra segni di rallentamento, con una respirazione superficiale e più lenta. A livello endocrino, l’apatia è associata ad alterazioni nell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, con livelli di cortisolo cronicamente bassi. Si nota anche una diminuzione dei livelli di noradrenalina e dopamina. La temperatura corporea può essere leggermente inferiore alla norma, con sudorazione ridotta. A livello muscolare, si osserva una generale ipotonia, con una postura rilassata ma priva di vitalità. Le pupille appaiono meno reattive e i movimenti oculari sono spesso rallentati. Questa configurazione fisiologica contribuisce alla sensazione di “spegnimento” e mancanza di energia tipica dell’apatia.

La tonalità edonica dell’apatia

La tonalità edonica dell’apatia si caratterizza per una marcata attenuazione delle esperienze di piacere e dispiacere, collocandosi in una “zona grigia” emotiva. Questa non è semplice assenza di emozioni, ma una pervasiva neutralità affettiva che influenza profondamente l’esperienza soggettiva. L’apatia si distingue dalla tristezza o depressione per la mancanza di reattività emotiva sia agli stimoli positivi che negativi. Le persone la descrivono come “vuoto” o “piattezza” emotiva, dove attività un tempo piacevoli appaiono prive di significato. Paragonabile a un'”anestesia emotiva”, gli eventi quotidiani scorrono senza lasciare tracce affettive. Anche le esperienze negative sono percepite con minore intensità, creando uno scudo emotivo che può fungere da meccanismo di difesa. Questa neutralità può estendersi alle relazioni interpersonali, riducendo empatia e coinvolgimento emotivo.

I sistemi motivazionali dell’apatia

I sistemi motivazionali coinvolti nell’apatia sono caratterizzati da una significativa disfunzione che influenza la capacità dell’individuo di generare, mantenere e perseguire obiettivi. Questa alterazione si manifesta in diversi domini:

  • Sistema di ricompensa. Ridotta sensibilità alle ricompense e diminuita capacità di anticipare il piacere dalle attività future.
  • Sistema di attivazione comportamentale. Difficoltà nell’iniziare azioni volontarie e nel mantenere comportamenti diretti verso un obiettivo.
  • Sistema di valutazione dello sforzo. Alterata percezione del rapporto costi-benefici, con una tendenza a sovrastimare lo sforzo richiesto e sottostimare i potenziali benefici.
  • Sistema di elaborazione delle novità. Diminuito interesse per stimoli nuovi e ridotta curiosità esplorativa.
  • Sistema di autoregolazione. Difficoltà nel monitorare e modulare il proprio comportamento in relazione agli obiettivi a lungo termine.
  • Sistema di motivazione sociale. Ridotto desiderio di interazione sociale e diminuita sensibilità alle ricompense sociali.
  • Sistema di motivazione intrinseca. Compromissione della capacità di trarre soddisfazione dalle attività per il loro valore intrinseco.

Questi sistemi interconnessi normalmente lavorano in sinergia per guidare il comportamento motivato. Nell’apatia, la loro disfunzione crea uno stato di inerzia motivazionale che si autoalimenta.

Emozioni associate all’apatia

L’apatia, sebbene caratterizzata principalmente da una mancanza di reattività emotiva, può coesistere o alternarsi con altre emozioni, formando un quadro emotivo complesso. Le emozioni più significative frequentemente associate all’apatia includono:

  • Noia: una sensazione persistente di disinteresse e mancanza di stimolazione.
  • Distacco: un senso di disconnessione emotiva da sé stessi, dagli altri e dall’ambiente circostante.
  • Frustrazione: derivante dalla consapevolezza della propria mancanza di motivazione e incapacità di provare interesse.
  • Vuoto: una profonda sensazione di mancanza di significato o scopo.
  • Indifferenza: una mancanza di interesse o preoccupazione per eventi o situazioni che normalmente susciterebbero una risposta emotiva.

Queste emozioni possono fluttuare in intensità e frequenza, creando un panorama emotivo sfumato e complesso. È importante notare che l’esperienza dell’apatia può variare significativamente da individuo a individuo e certe persone possono sperimentare solo alcune di queste emozioni associate. La presenza di queste emozioni può anche servire come indicatore della gravità dell’apatia e fornire spunti per interventi terapeutici mirati.

Le micro-espressioni facciali associate all’apatia

Le micro-espressioni facciali dell’apatia, sebbene sottili, rivelano indizi chiave dell’stato emotivo “incolore” di una persona:

  • Sguardo fisso: occhi con fissità prolungata e ridotto ammiccamento.
  • Pupille poco reattive: diminuita risposta agli stimoli.
  • Sopracciglia e fronte immobili: assenza di movimenti espressivi.
  • Labbra neutre: posizione della bocca invariata, senza sorrisi o smorfie.
  • Mascella rilassata: possibile aspetto leggermente cadente.
  • Guance piatte: mancanza di movimento muscolare.

Queste caratteristiche si combinano per creare un’espressione facciale complessivamente “vuota” o “inespressiva”. L’intensità può variare ed essere influenzata da fattori culturali e individuali. L’osservazione di queste micro-espressioni può fornire indizi importanti sullo stato emotivo di una persona che sperimenta apatia.

Apatia

Micro-espressioni facciali associate all’apatia – immagine a scopo illustrativo generata con l’IA.

 


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Bibliografia
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Sitografia
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  • https://www.serenis.it/articoli/apatia-sintomi-cause-depressione-test-cura-come-uscirne/ Consultato a luglio 2024.

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