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La nostra ricerca al seminar SMHILE – School Mental Health International Leadership Exchange

Fondazione Patrizio Paoletti ha partecipato al Holistic School Behavioral Health Seminar

La nostra ricerca al seminar SMHILE – School Mental Health International Leadership Exchange. Fondazione Patrizio Paoletti ha partecipato al Holistic School Behavioral Health Seminar organizzato da SMHILE e dalla professoressa Caterina Pesce e ospitato dall’Università Foro Italico di Roma.

Il network SMHILE

SMHILE – School Mental Health International Leadership Exchange è un network internazionale per la condivisione di idee e risorse su temi importanti legati al miglioramento del benessere degli studenti. Tra i suoi obiettivi principali si trova l’alfabetizzazione alla salute mentale, con particolare riguardo la mondo della scuola. Abbiamo chiesto alla professoressa Kathy Short, co-direttrice di SMHILE, quali sono per lei i punti più rilevanti da tenere in considerazione oggi. “Abbiamo creato nel 2012 per far interagire discipline e settori diversi – ci ha raccontato – e abbiamo visto che molti paesi condividono le stesse problematiche”. Di qui l’idea di creare un network di condivisione di ricerca e best practice.

La situazione post-pandemica

Kathy Short ha concentrato il suo intervento sulle specificità della situazione post-pandemica nelle scuole. “Abbiamo dovuto cambiare la strategia, ecco cinque punti a cui ritengo si debba dedicare specifica attenzione:

  • La pandemia ha colpito i bambini molto di più degli adulti e questo richiede soluzione ad hoc loro dedicate;
  • Nelle scuole si può fare molto per migliorare gli stili di vita, anche attraverso lo sport;
  • Insegnanti ed educatori hanno un ruolo determinante per la salute mentale dei più giovani, anche se non sono psicologi professionisti;
  • È necessario organizzare gli ambienti in cui il cambiamento può avvenire;
  • Dobbiamo lavorare insieme nelle comunità tra istituzioni, anche con ospedali e altri centri. È importante anche collaborare tra paesi diversi, perché, ad esempio, lo stigma sociale relativo ai problemi mentali può essere visto diversamente in diverse culture.

Occorre pensare gli interventi a livello di struttura sociale. Senza supporto dal contesto, è davvero difficile cambiare gli stili di vita. Per esempio, il cibo sano non può essere un costoso lusso accessibile a pochi”.

Il seminario SMHILE di Roma per un approccio olistico a movimento e salute mentale

Al seminario, tenutosi presso l’Università del Foro Italico nei giorni 21-22 e 26-27 marzo, hanno preso parte esperti e ricercatori di fama mondiale come David Stodden, Stuart Biddle e Gerard A. Gioia. Hanno discusso dell’importanza dello sviluppo motorio e dell’attività fisica per il miglioramento della salute fisica e mentale di bambini e adolescenti.

Highlights dagli interventi

Gerard A. Gioia ha parlato del contributo delle funzioni esecutive positive e dell’autoregolazione allo sviluppo olistico e alla promozione della salute mentale.

Tal D. Ben-Soussan di Fondazione Patrizio Paoletti, direttrice del RINED, ha parlato dell’importanza della consapevolezza di sé, dell’empatia e dei movimenti consapevoli come attività fisica in classe per lo sviluppo della salute mentale e l’invecchiamento sano.

Mark Weist ha sottolineato l’importanza della ricerca traslazionale multidisciplinare e dell’alfabetizzazione alla salute mentale nelle scuole.

Kathy Short e Gavin Hazel hanno sottolineato l’importanza del fatto che una sola persona può fare la differenza per il benessere di un bambino, le differenze individuali e l’importanza della formazione di personale esperto e non.

Temi come l’importanza di essere incarnati, il rilassamento e la consapevolezza sono stati sottolineati durante tutta la conferenza, sia per la promozione della salute mentale che per la prevenzione delle malattie, anche in situazioni avverse come la post-pandemia e la guerra.

Un focus speciale su sport e movimento mindful

Abbiamo parlato con la professoressa Caterina Pesce dell’Università Foro Italico di Roma, del potenziale dello sport per la salute mentale. “Dobbiamo iniziare a pensare all’attività fisica non solo come fatto calorico, ma salute fisica e socio-emozionale. L’attività fisica non deve essere modulata solo in termini di dosaggio, ma anche di qualità. A questo incontro ha partecipato Stwart Biddle, probabilmente attualmente il più grande esperto al mondo in tema di sport e mental health. Ha sottolineato il valore delle Holistic Movement Practices, i mindful movements di cui Fondazione Patrizio Paoletti è pioniera, come possono incidere molto di più della semplice attività fisica in séLa fretta di creare campioni sportivi giovanili fa spesso perdere di vista gli obiettivi di salute mentale a lungo termine. Il sistema sportivo ha la potenzialità di integrare, oltre alla ricerca dei talenti, gli aspetti legati alla salute mentale, alla motivazione, all’apprendimento delle life skills”.

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