Skip to main content
La scuola bilingue

Progettazione didattica: la scuola bilingue

L’importanza dell’apprendimento linguistico precoce

La progettazione didattica rappresenta oggi una delle sfide più significative per le scuole che desiderano preparare gli studenti a vivere in un mondo globalizzato, caratterizzato da interconnessioni continue e da una crescente necessità di comunicazione interculturale. In particolare, nei contesti bilingui, la progettazione assume un valore ancora più strategico. Non si tratta soltanto di insegnare due lingue, ma di costruire ambienti educativi che favoriscano l’apprendimento integrato di contenuti e linguaggi, sostenendo al tempo stesso lo sviluppo cognitivo, emotivo e sociale dei bambini.

L’importanza dell’introduzione precoce alle lingue straniere

Le evidenze neuroscientifiche più recenti confermano che l’introduzione precoce delle lingue straniere, già a partire dai 3 anni, potenzia la plasticità cerebrale, rafforza le funzioni esecutive e stimola la creatività, ponendo basi solide per il successo formativo e personale.

Inoltre, un percorso bilingue ben progettato non incide soltanto sulle competenze linguistiche, ma contribuisce a sviluppare apertura culturale, curiosità verso l’altro e una più profonda consapevolezza di sé. In questo quadro, la sinergia tra ricerca scientifica, metodologie innovative e coinvolgimento attivo delle famiglie si rivela essenziale per trasformare il bilinguismo in una risorsa educativa e di vita.

Apprendere la seconda lingua in età precoce o simultanea (critical / sensitive periods)

Secondo lo studio Enhanced efficiency in the bilingual brain through the inter-hemispheric cortico-cerebellar pathway in early second language acquisition (2024), apprendere la seconda lingua in età precoce o simultanea (cioè già da bambini) è associato a una maggiore efficienza cerebrale globale e a una migliore connettività funzionale tra reti cerebrali di associazione e il cervelletto. L’effetto è più marcato se l’esposizione inizia prima nella vita.

Un altro studio con bambini bilingui e monolingui tramite imaging fNIRS ha mostrato che i bilingui usano meno “canali neurali” per compiti di cognitive shifting (cambiamento cognitivo) rispetto ai monolingui, suggerendo che il loro cervello funziona in modo più efficiente nei compiti esecutivi fin dall’infanzia.

    leggi appassionatamente

    LEGGI APPASSIONATAMENTE

    Il periodico semestrale sugli stili di vita e le risorse interiori, le emozioni, le relazioni e le intelligenze, per una salute globale

    "*" indica i campi obbligatori

    Dati Anagrafici*

Benefici neurali e cognitivi

  • Plasticità cerebrale: la capacità del cervello di modificarsi in risposta all’esperienza linguistica è maggiore nei bambini, rendendo l’apprendimento di lingue multiple più efficace se iniziato presto. Studi dimostrano differenze strutturali e funzionali nei bilingui che apprendono seconde lingue prima dell’età scolare.
  • Maggior efficienza funzionale: l’esposizione precoce a una seconda lingua si associa a una migliore connettività cerebrale e inter-emisferica, che facilita funzioni come l’attenzione, la flessibilità cognitiva e il controllo esecutivo.
  • Vantaggi esecutivi e metalinguistici: rispetto ai bambini monolingui, i bilingui tendono a sviluppare più rapidamente competenze nel switching attentivo, attenzione selettiva, memoria di lavoro e consapevolezza linguistica (capacità di riflettere sulle strutture del linguaggio).

Benefici pedagogici e didattici

  • Apprendimento più naturale e motivante: introdurre la lingua straniera fin da piccoli favorisce l’apprendimento implicito, basato sull’ascolto, l’immedesimazione e il gioco, piuttosto che su memorizzazione formale. Ciò riduce l’ansia da prestazione e rinnova il piacere dell’apprendimento.
  • Miglioramento in altre discipline: funzioni esecutive più solide (attenzione, memoria, flessibilità cognitiva) hanno ricadute positive in matematica, lettura, risoluzione di problemi, capacità di seguire istruzioni complesse.
  • Consapevolezza culturale e comunicativa: l’esposizione precoce a lingue diverse apre alla diversità culturale, sviluppa empatia, competenze interculturali e abilità comunicative autentiche nelle lingue target.

Implicazioni per la progettazione didattica

Per ottenere questi benefici, la progettazione educativa bilingue deve rispettare alcuni criteri:

  • Input ricco e consistente: l’esposizione alla lingua straniera deve essere significativa, frequente, variata (ascolto, conversazione, gioco, canzoni, storie) e idealmente quotidiana.
  • Ambiente naturale e ludico: i bambini imparano meglio se la lingua è vissuta come strumento di comunicazione reale, non solo come materia scolastica.
  • Formazione degli insegnanti: docenti con competenza linguistica e didattica adeguata sono essenziali per garantire input corretto, feedback utile, modellaggio efficace.
  • Curricolo integrato: la lingua straniera non va insegnata isolatamente, ma integrata nelle attività quotidiane, nei progetti, nei giochi, nelle routine, in modo che il suo uso sia naturale e contestualizzato.

Proposta di Unità di Apprendimento: “Comunicare il mondo in due lingue”

Durata: 10 ore (5 incontri da 2 ore; Età target: 10–13 anni)
Discipline coinvolte: Lingua straniera (inglese), Italiano, Tecnologia, Educazione civica

Competenze chiave europee: multilinguistica, digitale, personale e sociale, cittadinanza.

Obiettivi formativi

  • Comprendere e produrre testi orali e scritti in L1 e L2.
  • Sviluppare consapevolezza interculturale e apertura verso altre culture.
  • Utilizzare strumenti digitali per la produzione multimediale.
  • Collaborare e comunicare in pubblico.

Attività

  1. Flipped classroom: visione a casa di video bilingui su un tema (per esempio, sul cambiamento climatico). In classe brainstorming lessicale e culturale.
  2. Comprensione e produzione: analisi di articoli brevi e creazione di mappe concettuali bilingui.
  3. Laboratorio creativo: realizzazione di digital posters o brevi video in L1 e L2.
  4. Role play: simulazione di una conferenza internazionale con presentazioni bilingui.
  5. Condivisione e valutazione: presentazione dei lavori con feedback tra pari e autovalutazione.

Metodologie: cooperative learning, flipped classroom, task-based learning, didattica laboratoriale.

Valutazione: rubriche su comprensione, produzione, collaborazione e creatività, con feedback formativo e sommativo.

Consigli pratici per le famiglie

Il ruolo della famiglia è fondamentale per sostenere il percorso bilingue avviato a scuola. Ecco alcune strategie semplici ma efficaci:

  1. Creare un ambiente ricco di stimoli linguistici
    Non serve essere madrelingua: bastano piccoli gesti quotidiani come leggere insieme libri illustrati in lingua straniera, ascoltare canzoni o guardare cartoni animati con i sottotitoli. L’esposizione costante, anche informale, rafforza quanto appreso a scuola.
  2. Valorizzare entrambe le lingue
    È importante dare pari dignità alla lingua madre e a quella straniera. Mostrare interesse per entrambe, alternandole in momenti specifici (es. italiano durante i pasti, inglese durante i giochi), aiuta i bambini a percepirle come risorse complementari e non come “rivali”.
  3. Trasformare la lingua in esperienza
    Organizzare attività pratiche (cucinare seguendo una ricetta in inglese, visitare un museo con audioguida bilingue, giocare a un videogioco educativo in L2) favorisce un apprendimento autentico, radicato nell’esperienza.
  4. Promuovere la motivazione intrinseca
    I bambini apprendono meglio se percepiscono la lingua come strumento per scoprire, comunicare e divertirsi. Evitare pressioni eccessive o aspettative irrealistiche: l’apprendimento bilingue è un processo graduale che si consolida nel tempo.
  5. Coltivare la dimensione interculturale
    La lingua è sempre legata a una cultura. Portare i bambini a contatto con tradizioni, feste, cibi e storie della cultura target permette di sviluppare empatia, curiosità e apertura mentale.
  6. Collaborare con la scuola
    Un dialogo costante con gli insegnanti consente di comprendere gli obiettivi didattici e rafforzarli in casa. Anche piccoli feedback (es. chiedere al bambino di raccontare cosa ha imparato in inglese) consolidano le competenze linguistiche e metacognitive.

Limiti, sfide e considerazioni

  • È importante evitare il sovraccarico linguistico o la confusione, soprattutto se l’input in ciascuna lingua è scarso o troppo sbilanciato.
  • Monitoraggio continuo per capire come ogni bambino procede: alcuni possono avere bisogni specifici, ritardi o differenze individuali.
  • Risorse: non tutte le scuole hanno accesso a insegnanti madrelingua, materiale adeguato, ambienti immersivi; la progettazione deve tenere conto del contesto realtà-scuola-famiglia.

L’apprendimento bilingue introdotto fin dai 3 anni nella scuola dell’infanzia non è soltanto auspicabile, ma fortemente supportato dalle ricerche più recenti. I benefici neurali (plasticità, efficienza cerebrale), cognitivi (attenzione, memoria, funzioni esecutive), pedagogici (motivazione, apprendimento naturale, integrazione disciplinare) e sociali (consapevolezza culturale, competenze comunicative) rendono la didattica bilingue un modello didattico da valorizzare. Per realizzarlo al meglio, occorre una progettazione attenta: input linguistico adeguato, docenti ben formati, ambienti di apprendimento ricchi e coerenti, attenzione alla specificità di ogni bambino.

  • Dona a ogni bambino un'educazione di qualità

    Scegli l'importo della tua donazione

Bibliografia
  • “Enhanced efficiency in the bilingual brain through the inter-hemispheric cortico-cerebellar pathway in early second language acquisition.” (2024)
  • Hui Li, Dandan Wu et al., “Bilinguals have more effective executive function: Evidence from an fNIRS study” (2023)
  • Yan, X., etc., “Does Early Exposure to Chinese–English Biliteracy Enhance Cognitive Skills?” (Frontiers, 2022)
  • Perotto, M., “Bilingualism and Translation: A Teaching Proposal” (Studi Slavistici, 2024)
  • Licari C., Perotto M., “The Relevance of Family Language Policy in Germany and Italy in the Development of Child Bilingualism: The Role of Natural Translation” (2024)
  • Seyma I., “A Review of the Neurobiology of the Bilingual Brain: What Have We Learned from the Last Two Decades?” (2024)
  • “Early bilingualism, language attainment, and brain development” (Neuropsychologia, 2017)
  • “Bilinguismo e abilità matematiche: il linguaggio conta?”(Ricerche di Psicologia, 2024)
  • “Il bilinguismo nei bambini con background migratorio”(Ricerche di Psicologia, 2024)
  • “Reframing developmental dyslexia and bilingualism: An overview to enhance strengths and advantages” (Ricerche di Psicologia, 2024)
  • Unveiling the neuroplastic capacity of the bilingual brain: insights from healthy and pathological individuals — Brain Structure and Function (Open Access, 2024)
Immagini

Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità

Alleniamo l'intelligenza emotiva: che emozione ti suscita questo articolo?

Loading spinner

Potrebbe interessarti

Carovana del Cuore sulle spiagge per la salute mentale dei giovani

Carovana del Cuore sulle spiagge per il benessere psico-sociale di ogni adolescente

Compie 20 anni la Carovana del cuore, il progetto di Fondazione Patrizio Paoletti nato per sensibil…
Come l'eudaimonia aiuta il successo scolastico

Come l’eudaimonia aiuta il successo scolastico

L'eudaimonia, affascinante concetto dell'antica Grecia, racchiude molto più della semplice idea di…
Per crescere insieme a Scampia

Per crescere insieme a Scampia

Scampia mostra un profilo sociale con evidenti problemi legati alla povertà educativa, alla bassa s…

    Iscriviti alla newsletter

    NEWSLETTER GEN

    Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

    Nome(Obbligatorio)
    Email(Obbligatorio)
    Privacy Policy(Obbligatorio)
    Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.