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menopausa

Menopausa: l’inizio di una nuova consapevolezza

Oltre i tabù e lo stigma, un cambiamento culturale

Il termine menopausa evoca spesso un momento di transizione significativo nella vita di ogni donna. Ma cosa significa esattamente, al di là del suo impatto più visibile? Lontana dall’essere una semplice cessazione del ciclo mestruale, la menopausa è un complesso processo biologico, geneticamente determinato e influenzato da fattori ambientali e stili di vita, che segna la fine della fase riproduttiva femminile. Dietro la sua etimologia, dal greco antico “mens” (mese) e “pausis” (cessazione), si celano cambiamenti ormonali con ripercussioni a livello fisico, psicologico ed emotivo.

Declino ovarico: i sintomi

Dal punto di vista strettamente medico-scientifico, la menopausa viene diagnosticata dopo 12 mesi consecutivi di amenorrea, ovvero di assenza di mestruazioni, quando questa non sia attribuibile ad altre cause patologiche.

Spiega La Dottoressa Cristina Passadore, medico chirurgo specialista in ostetricia e ginecologia, perfezionata in omotossicologia a Milano, spiega:

Questo evento cruciale è il risultato di un progressivo esaurimento della riserva ovarica, ovvero della diminuzione del numero e della qualità dei follicoli ovarici. Con l’esaurimento di questi ultimi, la produzione di ormoni fondamentali da parte delle ovaie, come gli estrogeni, l’estradiolo in particolare, e il progesterone, diminuisce drasticamente. Questa alterazione del delicato equilibrio ormonale innesca una serie di cambiamenti che possono manifestarsi con una vasta gamma di sintomi, la cui intensità e combinazione variano da donna a donna.

Tra i sintomi più noti e impattanti vi sono:

  • vampate di calore: improvvise sensazioni di calore intenso che si diffondono dal petto al viso e al resto del corpo, spesso accompagnate da sudorazione e palpitazioni.
  • disturbi del sonno: insonnia, risvegli frequenti o sonno non ristoratore, spesso legati proprio alle vampate notturne.
  • secchezza vaginale e l’atrofia dei tessuti genitali: rendono dolorosi i rapporti sessuali e aumentano il rischio di infezioni urinarie.
  • cambiamenti dell’umore: possono manifestarsi con irritabilità, ansia e tristezza a causa dell’influenza degli estrogeni sui neurotrasmettitori cerebrali.

Aggiunge la dottoressa Cristina Passadore:

Da non sottovalutare è il “brain fog”, o nebbia cerebrale, ovvero una condizione caratterizzata da difficoltà di concentrazione, confusione mentale, problemi di memoria e rallentamento del pensiero che rendono difficile pensare chiaramente. Per alcune donne, queste fluttuazioni non si limitano a passeggeri disagi emotivi, ma possono evolvere in un significativo rischio di depressione clinica, soprattutto per coloro che hanno una storia pregressa di disturbi dell’umore o una particolare vulnerabilità.

A lungo termine, la carenza estrogenica può altresì portare a una riduzione della densità ossea (osteopenia e osteoporosi), aumentando il rischio di fratture, e ad alterazioni metaboliche che possono influenzare il peso corporeo e il profilo lipidico, aumentando il rischio cardiovascolare.

Un fenomeno demografico e sanitario in evoluzione

Oggi, la menopausa non è più un tema relegato al silenzio, ma è al centro di un crescente interesse scientifico e sociale. Secondo le più recenti statistiche, l’età media di insorgenza della menopausa naturale a livello globale si attesta intorno ai 51 anni, sebbene possa variare da 45 a 55 anni. In Italia, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) confermano una media simile, sottolineando come l’aumento dell’aspettativa di vita abbia portato un numero sempre maggiore di donne a trascorrere anche la metà della propria esistenza in questa fase post-riproduttiva. Tutto ciò rende urgente la comprensione e la gestione degli effetti della menopausa a lungo termine sulla salute globale.

A livello mondiale, si stima che entro il 2030 ci saranno oltre 1,2 miliardi di donne in menopausa, un dato che evidenzia la premura di investire in ricerca, prevenzione e strategie di gestione personalizzate per migliorare la qualità della vita di milioni di donne.

 


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Vergogna e isolamento: il peso dello stigma culturale

Al di là dei cambiamenti fisiologici e delle implicazioni psicologiche individuali, la menopausa porta con sé un fardello invisibile ma potente: lo stigma culturale. Nonostante sia una fase fisiologica che riguarda metà della popolazione mondiale, è ancora troppo spesso avvolta nel silenzio, nell’imbarazzo e in una serie di stereotipi negativi che ne compromettono la percezione e la gestione.

Uno stigma molto radicato è l’associazione della menopausa con la fine della giovinezza, della bellezza e dell’attrattiva femminile portando, spesso, la donna a un senso di perdita di identità e a una diminuzione della propria autostima in una società come quella di oggi, che spesso glorifica la giovinezza e ignora o denigra l’invecchiamento femminile.

Le donne in menopausa si sentono in imbarazzo a discutere sintomi come vampate, sudorazioni notturne, secchezza vaginale o sbalzi d’umore, anche con le amiche più care o con il partner. Questo silenzio autoimposto porta a un profondo senso di isolamento che impedisce di cercare supporto, condividere esperienze o ricevere consigli utili.

Molte donne arrivano alla menopausa impreparate, con poca conoscenza su cosa aspettarsi e su come gestire i sintomi.

Oltre il tabù: menopausa come crescita e riscoperta

La menopausa può essere un periodo di grande crescita personale, di riscoperta e di consapevolezza. Liberarsi dalle preoccupazioni legate alla fertilità o alla gestione del ciclo mestruale può aprire nuove energie e possibilità. È una fase in cui è possibile ri-orientare le proprie priorità, dedicando più tempo a sé stesse, ai propri interessi e passioni, e riscoprendo una sessualità più matura e consapevole, basata sulla connessione emotiva oltre che fisica.

La menopausa non è un punto di arrivo, ma un nuovo capitolo che, se affrontato con consapevolezza, informazione accurata e supporto, può essere vissuto con benessere e pienezza. Il dialogo aperto e basato su dati scientifici è il primo passo per scardinare tabù e promuovere una visione più completa e positiva di questa fase cruciale della vita femminile.

Verso una menopausa consapevole

È tempo di invertire la rotta. Sdoganare la menopausa significa riconoscerla per quello che è: una fase naturale, potente e meritevole di rispetto e comprensione. Tutto questo implica un importante impegno su più fronti:

  • ricerca scientifica: affinare le strategie terapeutiche e preventive.
  • formazione per i professionisti sanitari.
  • rivoluzione culturale: celebrare la donna in ogni fase della sua vita.
  • supporto olistico: abbracciare la salute fisica, mentale ed emotiva.

È necessario lavorare all’unisono affinché la menopausa non sia più un tabù da nascondere, ma una fase da affrontare con consapevolezza, dignità e, perché no, con una rinnovata energia. Solo così potremo garantire che ogni donna potrà vivere questo capitolo della sua esistenza con benessere, pienezza e la certezza di essere compresa e valorizzata.

 

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Bibliografia
  • Antonella Moscati, Una quasi eternità, Milano, Nottetempo, 2006
  • Vermeulen A.,The hormonal activity of the post-menopausal ovary, J Clin Endocrinol Metab. 1976
  • Autrici Varie, La menopausa. Le metamorfosi del corpo femminile, Carmignani Editrice, 2025

Sitografia
  • https://zeg-berlin.de/expertise/diagnostics-tools/menopause-rating-scale/about-mrs/
  • https://www.britannica.com/science/menopause
  • https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/m/menopausa#

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