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Microgratificazione digitale: notifiche e dopamina

Vincere il ciclo di ricompensa per ritrovare il benessere psicosociale

In un’epoca in cui si è costantemente connessi, le notifiche dei dispositivi mobili permettono di essere sempre aggiornati, ma a quale costo? La dipendenza dalle notifiche influenza il benessere mentale e ha implicazioni significative sulla salute emotiva e sociale. In questo articolo, esploreremo come la dopamina giochi un ruolo centrale in questa particolare dipendenza e come tale condizione possa portare ad ansia e attacchi di panico, influenzando la socialità, tramite forme di microgratificazione. Interrompere il ciclo di ricompensa è possibile utilizzando piccoli, ma fondamentali, accorgimenti.

Il ciclo di ricompensa

La dopamina, neurotrasmettitore legato ai meccanismi della motivazione e del piacere, ha un ruolo principe nel ciclo di ricompensa. Quando si riceve una notifica, come un messaggio, un “mi piace” su un post, o un’e-mail, il cervello rilascia dopamina, creando una sensazione piacevole e gratificante che innesca un circolo vizioso, spingendo l’individuo a controllare frequentemente i dispositivi elettronici, in cerca di ulteriori notifiche.

A causa di questa gratificazione si è motivati a voler ripetere l’azione che ha causato questo rilascio. Nel caso delle notifiche, ci sentiamo gratificati e socialmente connessi, anche se in modo superficiale. Col tempo, questo atteggiamento diventa un ciclo di comportamento compulsivo e si inizia a controllare il telefono anche in assenza di notifiche, sempre nella speranza di trovarne una nuova che inneschi la sensazione di piacere.

Dipendenza, ansia e microgratificazione

Il ciclo di ricompensa crea una dipendenza comportamentale, in cui il cervello è programmato a cercare continuamente quelle piccole dosi di dopamina. Gli avvisi digitali forniscono così piccole dosi di piacere immediato, offrendo una forma di microgratificazione, ovvero un piacere fugace ma allo stesso tempo potente e altamente motivante. La microgratificazione, in questo modo, finisce per ridurre sia la capacità di concentrazione su compiti a lungo termine, che l’attitudine alla tolleranza e alla frustrazione, abituando così a gratificazioni immediate.

Inoltre, la continua ricerca di ricompense digitali aumenta i livelli di ansia. Quella che viene chiamata FOMO (Fear of Missing Out), letteralmente la paura di perdere una notifica o avvenimento importante, porta a un aumento dello stress e, in alcuni casi, anche ad attacchi di panico.

La costante interruzione dovuta alle notifiche disturba lo stato mentale, mantenendo i soggetti in un costante stato di allerta. La condizione di vigilanza perenne esaurisce rapidamente le risorse mentali, aumentando i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.

Impatto sulla socialità: riduzione delle interazioni faccia a faccia

La dipendenza dalle notifiche può influire negativamente sulle interazioni sociali, soprattutto in tenera età. Adolescenti e adulti si possono ritrovare a controllare il telefono anche durante conversazioni e attività sociali, riducendo la qualità del tempo trascorso con gli amici e creando un senso di isolamento.

I giovani che passano molto tempo sui dispositivi digitali possono sviluppare competenze sociali meno avanzate. Ad esempio, potrebbero avere difficoltà a interpretare i segnali non verbali, come il linguaggio del corpo e le espressioni facciali, che sono cruciali per una comunicazione efficace. La continua distrazione a causa dei dispositivi può impedire lo sviluppo di conversazioni profonde e significative.

Questo può portare le nuove generazioni ad intraprendere relazioni superficiali, in cui non si crea un vero legame emotivo. La dipendenza dalle notifiche può limitare le loro esperienze sociali dirette. Piuttosto che partecipare ad attività sociali, i giovani possono arrivare a preferire interazioni virtuali, che non offrono lo stesso livello di connessione emotiva e sviluppo delle abilità sociali.


  • SALUTE DIGITALE

    Come gestire i rischi della dipendenza da web


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Come vincere il ciclo di ricompensa

In un mondo sempre connesso, le notifiche degli smartphone e dei social media sono diventate una parte onnipresente della vita quotidiana, specialmente per i giovani. Questo fenomeno può portare a una dipendenza dalle notifiche e a un ciclo di microgratificazione che può influenzare negativamente il benessere mentale e la socialità. È utile impostare strategie efficaci per aiutarci a gestire meglio questa dipendenza.

  • Un primo passo è sicuramente quello di disattivare le notifiche non essenziali. La partecipazione alle chat di gruppo a volte condiziona a tal punto da tenere  impegnati, soprattutto i giovani, una buona parte del giorno e, molte volte, anche durante la notte.
  • Il secondo passo è decidere orari specifici durante la giornata durante i quali controllare il telefono. Questo può aiutare soprattutto i ragazzi a ridurre la dipendenza e a gestire meglio il loro tempo, sia quello dedicato allo studio che a quello per le relazioni interpersonali.
  • Anche praticare la mindfulness e la meditazione può aiutare molto a ridurre l’ansia e a migliorare la consapevolezza dei propri comportamenti. Praticare la mindfulness aiuta a rimanere presenti e a non essere dominati dalle notifiche.
  • A scuola si potrebbe inoltre creare zone libere da dispositivi, spazi di interazione pura, per esempio, durante gli intervalli, per favorire interazioni faccia a faccia di qualità.

La dipendenza dalle notifiche e il ciclo di microgratificazione, associato al rilascio di dopamina, rappresentano sfide importanti per la salute mentale e sociale di giovani e adulti. È essenziale promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza di bilanciare il tempo trascorso online con attività che favoriscano una vita più sana e soddisfacente. Fondazione Patrizio Paoletti mette a disposizione il Webinar gratuito sulla Salute Digitale per conoscere e applicare strategie efficaci nel gestire l’uso della tecnologia, riducendone l’impatto negativo e migliorando il benessere complessivo e la salute globale.


  • GLI ADOLESCENTI VANNO AIUTATI.
    PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

Bibliografia
  • Benini, I. (2008). La nuove dipendenze. Collegamenti scientifici, 63.
  • Franceschetti, L. (2020). Identità e dipendenze digitali: nuovi stili di vita o nuove emergenze sociali?. In Nello smartphone di Narciso. dentità, pensiero e narcisismo nell’epoca del web. Mimesis Edizioni.
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