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L’anziano come risorsa

Contrastare la cultura del ritiro e promuovere l’inclusività

In questo mese di settembre, particolarmente dedicato alla sensibilizzazione sulle demenze e sull’Alzheimer, riflettiamo sulla bellezza, privilegio e successo evolutivo della vecchiaia, con le sue risorse, potenzialità e prezioso valore sociale.

Inclusività e salute globale

Fondazione Patrizio Paoletti è impegnata nel diffondere la cultura dell’inclusività e promuovere una salute globale, come benessere completo – fisico, mentale, sociale e spirituale – durante tutto l’arco della vita. In questo orizzonte, è fondamentale contrastare la “cultura del ritiro” degli anziani, che mina il loro benessere e priva la società di una risorsa attiva e preziosa, per la famiglia e la comunità. Lungi dall’essere stagioni passive, la terza e la quarta età sono un tempo di passaggio e rinnovo di competenze, supporto e condivisione. Il contributo della persona anziana supera di gran lunga l’età lavorativa, andando ad impattare positivamente anche su aspetti pratici ed economici e rinforzando il tessuto sociale e culturale.

Ricordiamo insieme alcuni dei lati più rilevanti del ruolo degli anziani nella società, per un invecchiamento positivo e di successo, a favore della persona e di tutta la comunità.

1. Saggezza, valori e identità culturale

Gli anziani rappresentano una fonte di saggezza e conoscenza incommensurabile, frutto delle molte esperienze accumulate durante la vita. Attraverso racconti, consigli ed esempi, possono trasmettere alle nuove generazioni valori culturali e tradizioni, custodendo e tramandando la memoria storica, per proteggere il patrimonio dell’identità culturale e familiare.

2. Insegnamento e mentorship

Valorizzando le esperienze professionali vissute, gli anziani possono essere dei veri e propri insegnanti, sia in senso formale sia nella vita quotidiana. Possono insegnare competenze pratiche, con la trasmissione di segreti artigianali, gastronomici, procedurali, garantendo il passaggio delle competenze e delle abilità alle nuove generazioni. Forti di anni di esperienza professionale alle spalle, molti anziani fungono da veri e propri mentori per i più giovani, offrendo consigli preziosi e guidando chi è agli inizi della carriera, permettendo loro di prevenire gli errori e accedere a una capacità decisionale più informata.

3. Sostegno alla famiglia

Molti anziani forniscono un sostegno pratico ed emotivo alle famiglie e alle giovani coppie. Spesso supportano nella cura o nell’amministrazione della loro casa o si prendono cura dei nipoti, alleviando la pressione sui genitori che lavorano ed arricchendo la vita emotiva familiare. I nonni permettono anche una continuità intergenerazionale, emotiva e cognitiva, creando un ponte di affetti e conoscenze, che unisce le radici della famiglia ai sogni e progetti per il futuro.

4. Impegno sociale

Dopo la pensione, molti anziani hanno più tempo libero e lo dedicano anche ad attività di volontariato. In questo modo, possono contribuire in modo significativo nell’assistenza ai più bisognosi, arricchendo il mondo dell’istruzione, della promozione della cultura, della protezione dell’ambiente e degli animali. Il loro impegno attivo rafforza il tessuto sociale e contribuisce al bene comune.

 



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5. Contributo economico

Anche se pensionati, gli anziani continuano a contribuire e partecipare all’economia. Spesso supportano con le proprie risorse figli e nipoti, contribuendo al bilancio economico della famiglia. Parallelamente, alcuni mantengono attività lavorative o produttive part-time, altri investono risparmi nel settore immobiliare o finanziario. Naturalmente, contribuiscono alla vitalità economica anche in quanto consumatori, per esempio alimentando il settore turistico o quello alimentare.

6. Resilienza e adattabilità

Gli anziani spesso dimostrano una straordinaria resilienza di fronte alle sfide della vita. Spesso hanno vissuto momenti storici difficili, caratterizzati da guerre o crisi economiche, e il loro esempio può essere una fonte di ispirazione per le giovani generazioni, specialmente in tempi di incertezza.

7. Connessione sociale

Gli anziani possono essere catalizzatori per la creazione di reti di supporto sociale, attraverso la partecipazione a eventi comunitari, gruppi di discussione o attività ricreative. Sono anche un esempio di positiva selettività socioemotiva, ossia la capacità di investire nelle relazioni che migliorano il benessere emotivo, coltivando le vere e preziose amicizie. Portando avanti relazioni di qualità, possono contribuire all’inclusione sociale e alla prevenzione dell’isolamento, che è un importante fattore di rischio per il benessere psicofisico.

8. Sostenibilità

Gli anziani spesso sono cresciuti valorizzando una vita più semplice, genuina e a contatto con la natura. Avendo collezionato molte e profonde esperienze, spesso hanno sviluppato una visione a lungo termine delle conseguenze delle azioni, attenta e ponderata. Con il loro esempio e pensiero, possono contribuire a promuovere stili di vita sostenibili, insegnando alle nuove generazioni l’importanza di proteggere l’ambiente, riducendo gli sprechi e risparmiando risorse.

Felicità, cambiamento e partecipazione

Invecchiando, è importante ricordarci l’importante ruolo che possiamo ricoprire nella società oggi, senza rimuginare sul passato o cercando necessariamente di emularlo, tra rimpianti o rimorsi. La via della felicità passa per l’accettazione ottimistica del cambiamento e per la partecipazione alla vita comunitaria, mettendosi al servizio della famiglia, amici o della propria città, per il benessere comune e una salute globale.

Qualcuno suggerisce che la via della felicità non si segua chiedendoci: cosa ci manca del mondo là fuori, per essere pienamente felici? Piuttosto, la via della felicità si imbocca quando iniziamo a chiederci: cosa manca al mondo che io potrei oggi offrire? La via di maggiore gioia è, insomma, quella di metterci a disposizione del mondo. Così si porta frutto, a ogni età, a prescindere dalla conta delle primavere, ognuno col suo tesoro unico e irripetibile, di anni vissuti, risorse, competenze, vocazioni e potenzialità ancora inespresse.

 


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Bibliografia
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