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Il Gioco e lo Sviluppo Cerebrale

Un Percorso di Salute e Apprendimento

Da quando negli anni ‘40 la “Teoria dei giochi” di Neumann è stata utilizzata per spiegare il comportamento umano in campi come l’economia, la politica e la biologia, è divenuto sempre più chiaro che il gioco non è solo una forma di intrattenimento per bambini e adulti. Il gioco è, invece, un elemento cruciale nello sviluppo e nella cura delle funzioni cerebrali. La neuroscienza dimostra come il gioco influenzi profondamente l’apprendimento, la curiosità e la plasticità cerebrale, contribuendo al benessere fisico e mentale.

Gioco e Apprendimento

Un ruolo speciale era già riservato al gioco in pedagogia dalla grande pedagogista Maria Montessori, la quale non vedeva il gioco tradizionale come il principale strumento di apprendimento. Ella promuoveva le “attività” strutturate che sono pensate per sviluppare specifiche competenze e conoscenze nei bambini. Queste attività, spesso percepite come gioco dai bambini, sono intese per essere auto-dirette e intrinsecamente motivate. Montessori sosteneva che quando i bambini hanno la libertà di scegliere e di impegnarsi in queste attività preparate attentamente, essi apprendono attraverso il loro lavoro, che è il loro “gioco”. Essenzialmente, il concetto di “lavoro” di Montessori è il gioco degli adulti, un mezzo attraverso il quale i bambini esplorano e comprendono il mondo.

Gamification e sistema di ricompensa nel cervello

Il gioco è un potente catalizzatore dell’apprendimento. Esso permette di attivare una dinamica di riconoscimento e ricompensa, sfuggendo al tempo stesso al tipico processo della valutazione con i suoi potenziali effetti collaterali. Attraverso il gioco, i bambini esplorano il mondo, imparano a risolvere problemi e sviluppano competenze linguistiche e matematiche in maniere che i contesti più formali faticano a replicare. Gli adulti, allo stesso modo, possono beneficiare del gioco per migliorare la memoria e la capacità di apprendimento. Le attività ludiche stimolano il cervello a formare nuove connessioni neuronali, facilitando l’acquisizione e la conservazione delle informazioni.

Anche per queste ragioni oggi il processo di gamification viene applicato in moltissimi contesti di apprendimento formali e informali. Il processo di gamification nell’apprendimento è particolarmente efficace da un punto di vista neuroscientifico perché sfrutta i meccanismi cerebrali legati alla ricompensa e al piacere. Quando le persone completano sfide o raggiungono obiettivi in un contesto di gioco, il cervello rilascia dopamina, un neurotrasmettitore associato alla sensazione di piacere e alla motivazione. Questo non solo rende l’apprendimento più coinvolgente e divertente ma può anche migliorare la memorizzazione e l’assimilazione delle informazioni, poiché l’esperienza positiva tende a essere più facilmente ricordata e rinforzata nel tempo.

 


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Curiosità, esplorazione e plasticità cerebrale

Il gioco spinge alla curiosità e all’esplorazione, componenti fondamentali del pensiero critico e dell’innovazione. Attraverso il gioco libero, i bambini come gli adulti sviluppano una maggiore autonomia nella scoperta e nell’indagine, che li porta a formulare domande e cercare risposte. Questo stimolo continuo mantiene il cervello attivo e predisposto all’apprendimento continuo, un tratto che può essere portato avanti per tutta la vita in un processo di lifelong learning. Uno degli aspetti più affascinanti del gioco è la sua capacità di influenzare la plasticità cerebrale, la capacità del cervello di modificarsi e adattarsi in risposta alle esperienze. Il gioco può aiutare a prevenire il declino cognitivo negli anziani e favorire il recupero in seguito a lesioni cerebrali. Le attività che sfidano il cervello, come puzzle, giochi di strategia e apprendimento di nuove abilità, sono particolarmente efficaci nel mantenere il cervello giovane e agile.

Salute Mentale e Fisica

Il gioco ha benefici significativi anche per la salute mentale. Riduce lo stress, combatte la depressione e aumenta la felicità generale. Il gioco fisico, come lo sport, migliora la salute cardiovascolare, la forza e la flessibilità. Inoltre, il gioco costruttivo e sociale migliora le relazioni interpersonali e le abilità comunicative, elementi vitali per una società sana e funzionale.

L’importanza del gioco va ben oltre il semplice passatempo. È una componente essenziale per lo sviluppo e il mantenimento della salute cerebrale e generale. Promuovere attività ludiche in tutte le fasi della vita può contribuire a una società più sana, più felice e più innovativa. La sfida sta nel riconoscere e implementare il gioco come strumento di sviluppo personale e collettivo, assicurando che tutti possano godere dei suoi benefici. Sono questi i principi pedagogici applicati in AIS – Assisi International School, la scuola a base Montessori e PTM di Fondazione Patrizio Paoletti. Scopri qui le ultime attività della scuola.

 


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Bibliografia
  • Csikszentmihalyi, M. (1990). *Flow: The psychology of optimal experience*. Harper & Row.
  • Gazzaniga, M. S., Ivry, R. B., & Mangun, G. R. (2018). *Cognitive neuroscience: The biology of the mind* (4th ed.). W. W. Norton & Company.
  • Kapp, K. M. (2012). *The gamification of learning and instruction: Game-based methods and strategies for training and education*. Pfeiffer.
  • Montessori, M. (2000). La mente del bambino. Milano: Garzanti.
  • Zull, J. E. (2002). *The art of changing the brain: Enriching the practice of teaching by exploring the biology of learning*. Stylus Publishing, LLC.
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