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Come l’eudaimonia aiuta il successo scolastico

Educare al futuro: eudaimonia come guida di vita per i giovani

L’eudaimonia, affascinante concetto dell’antica Grecia, racchiude molto più della semplice idea di felicità. Si tratta di una soddisfazione profonda, legata alla capacità di esprimere il proprio potenziale. Questo approccio trova una connessione diretta con il successo scolastico degli adolescenti. Una ricerca rivela che aiutare i ragazzi a riconoscere e coltivare le proprie competenze favorisce la motivazione verso lo studio. Non si tratta solo di ottenere buoni voti, ma di trasformare il percorso scolastico in una tappa fondamentale per la crescita personale. Questo modello, applicato ad ogni aspetto della vita, può diventare una bussola per orientare i giovani verso una vita autentica e appagante.

Due facce della stessa medaglia: il benessere secondo gli antichi greci

Quando si parla di benessere, si può immaginare una medaglia con due facce, corrispondenti al benessere edonico e a quello eudaimonico. Due modi di percepire il “sentirsi bene”, che offrono una visione più completa del nostro rapporto con la felicità e la realizzazione personale. La prima faccia è quella edonica che si concentra sul piacere immediato, sul bilancio emotivo fra momenti di gioia e di difficoltà. Un sorriso dopo una giornata impegnativa, il sapore di un dolce che adoriamo o il relax di una vacanza sono esempi di benessere edonico.

Dall’altra parte troviamo il concetto di εὐδαιμονία (eudaimonia), una visione che affonda le sue radici nel pensiero di Aristotele. Per il filosofo, l’eudaimonia incarna il più alto compimento dell’esistenza: l’appagamento massimo che scaturisce dall’espressione piena dei propri talenti e dall’allineamento delle proprie azioni ai valori più nobili.

Entrambi gli approcci sono fondamentali, ma si differenziano per prospettiva e profondità. Il benessere edonico si focalizza sul vivere bene nel momento presente, ottenendo una felicità immediata ma spesso fugace. L’eudaimonia, invece, mira a costruire una vita piena di significato, dando origine a un benessere più duraturo.

Eudaimonia e successo scolastico: un binomio vincente

L’adolescenza è un periodo di straordinaria intensità emotiva, in cui i giovani spesso si trovano in balia di sentimenti contrastanti. Dal punto di vista neurochimico, infatti, il cervello dei ragazzi funziona diversamente rispetto a quello degli adulti, predisponendoli a ricercare emozioni intense e gratificazioni rapide.

In ambito scolastico, molti adolescenti affermano di sentirsi inadeguati quando non ottengono voti alti, spesso lasciando che i punteggi scolastici definiscano il loro valore personale. Si è osservato che proprio l’eccessiva attenzione sui risultati degli esami ostacolerebbe il progresso accademico.

È qui che entra in gioco il concetto di eudaimonia. Incoraggiare i giovani a essere capaci e propositivi, piuttosto che intenti a inseguire un appagamento effimero, migliorerebbe i risultati accademici e la salute mentale. È quanto emerge da uno studio dell’Università di Cambridge, che ha coinvolto oltre 600 adolescenti inglesi.

“Poiché le scuole sono sotto forte pressione per ottenere risultati accademici – sostiene la psicologa dell’educazione Tania Clarke – al momento gli studenti sembrano misurarsi con il sistema degli esami, piuttosto che in termini di chi vogliono essere o cosa vogliono ottenere”.

Clarke suggerisce di integrare la terapia eudaimonica nell’educazione al benessere, aiutando gli studenti a vedere l’impegno scolastico come parte di un percorso di crescita legato ai propri scopi di vita, anziché focalizzarsi solo sui risultati immediati.

 


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Oltre i voti: il nuovo paradigma dell’istruzione

Gli adolescenti che adottano un mindset eudaimonico non solo ottengono voti migliori, ma sviluppano anche resilienza, autostima e capacità di problem-solving. Per tale ragione, i metodi formativi moderni si allontanano sempre di più dal mero nozionismo, orientandosi verso il potenziamento delle competenze trasversali e la valorizzazione delle risorse creative di ciascun individuo.

La Pedagogia per il Terzo Millennio (PTM), ideata da Patrizio Paoletti, si fonda su un approccio che unisce educazione e auto-educazione, insegnando ai ragazzi come sbloccare il proprio potenziale. Questo modello interdisciplinare vede l’apprendimento come il cuore stesso della vita, un percorso continuo verso il miglioramento personale. Tale metodologia trova piena espressione in Assisi International School, la prima scuola bilingue che integra la PTM ai principi montessoriani. Grazie a docenti attenti che monitorano ogni progresso, l’istituto crea un ambiente stimolante che offre strumenti preziosi agli studenti per esprimere le proprie capacità al massimo.

Il benessere degli adolescenti non si costruisce solo sui banchi di scuola, ma è alimentato anche dalle relazioni umane. L’approccio PTM riconosce l’amicizia come un fattore protettivo per la resilienza, in grado di mettere in contatto con le motivazioni più intrinseche. L’eudaimonia, infatti, insegna che il vero successo si manifesta nel modo in cui utilizziamo le nostre conoscenze per maturare, costruire legami autentici e lasciare un impatto positivo nel mondo.

 


  • GLI ADOLESCENTI VANNO AIUTATI.
    PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI.

 

Bibliografia
  • Clarke, T., McLellan, R., & Harold, G. (2023). Beyond Life Satisfaction: Wellbeing Correlates of Adolescents’ Academic Attainment. School Psychology Review, 1–20.
  • Chen, C., Zhu, Y., Xiao, F., & Que, M. (2023). Academic Motivation and Social Support: Mediating and Moderating the Life Satisfaction and Learning Burnout Link. Psychology Research and Behavior Management16, 4583–4598.
  • Moltzen, R. (2009). Talent development across the lifespan. International handbook on Giftedness, Springer, Berlino.
  • Paoletti, P. (2019). L’intelligenza del cuore. BUR.
  • Paoletti, P., & Ben-Soussan, T. D. (2021). Emotional intelligence, identification, and self-awareness according to the sphere model of consciousness. The Science of Emotional Intelligence, 31.
  • Bagwell, C. L., & Bukowski, W. M. (2018). Friendship in childhood and adolescence: Features, effects, and processes. Handbook of peer interactions, relationships, and groups(2nd ed., pp. 371–390). The Guilford Press.
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