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Speranza e progettualità nelle scuole d’Italia

Prefigurare il futuro. Diventare i migliori amici di se stessi’, il progetto di sensibilizzazione e formazione dedicato a studenti, insegnanti e genitori delle scuole italiane è alla sua seconda edizione.

Lo scorso 5 ottobre Fondazione Patrizio Paoletti ha dato il via alla seconda edizione del progetto dal titolo ‘Prefigurare il futuro. Diventare i migliori amici di se stessi’, coinvolgendo complessivamente nel biennio 2022/2023 24 Istituti di Istruzione Superiore distribuiti su tutto il territorio nazionale. Un meraviglioso viaggio di sensibilizzazione e formazione dedicato a circa 2500 tra studenti, insegnanti e genitori per imparare a utilizzare i tesori della mente e potenziare capacità come la resilienza, la prefigurazione e la progettualità.

Nella prima edizione, una piattaforma digitale gratuita ha accompagnato i beneficiari per 8 settimane in un percorso con incontri in presenza e on line, video-lezioni e materiale didattico. ‘Prefigurare il futuro. Diventare i migliori amici di se stessi’ è stato ideato da Fondazione Patrizio Paoletti e co-finanziato nella prima edizione da Fondazione Mediolanum Onlus. Come partner istituzionale l’Università degli Studi di Padova – Dipartimento FISPPA, che in collaborazione con la Fondazione si è anche occupata di svolgere una ricerca sull’impatto dell’intervento formativo. L’obiettivo generale del progetto è quello di fortificare le persone per prevedere, prevenire e prepararsi ai cambiamenti presenti nella vita degli individui e delle comunità nel periodo del post Covid-19.

Dall’inizio della pandemia da Covid-19, infatti, i casi di ansia e di depressione sono aumentati in tutto il mondo. La sensibilizzazione ai temi che riguardano le risorse positive interiori delle persone e la possibilità di utilizzare strumenti pratici per aumentare la capacità di generare contesti resilienti diventa quindi centrale per tutti gli attori del cambiamento. La scuola e la famiglia si trovano in prima linea a fronteggiare i cambiamenti individuali, sociali, economici, effetti diretti e immediati dell’emergenza sanitaria da Covid-19. E sono proprio i ragazzi, i genitori, gli insegnanti e gli operatori che lavorano all’interno della scuola i beneficiari del progetto.

La prima edizione di ‘Prefigurare il futuro’ nelle scuole ha ricevuto il plauso dell’allora Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Il suo impatto è stato misurato tramite una ricerca, svolta dalla Fondazione Patrizio Paoletti in collaborazione con l’Università degli studi di Padova. Attraverso la somministrazione di questionari scientifici e analisi statistiche, è stato possibile riscontrare miglioramenti nei ragazzi dopo aver preso parte al programma. Lo scorso 5 ottobre Fondazione Patrizio Paoletti ha presentato in una conferenza online questi risultati e ha dato il via alla seconda edizione del programma che, da ottobre 2022 a marzo 2023, vedrà realizzarsi un percorso formativo combinato da: live-webinar, video-lezioni e incontri in presenza nelle scuole, realizzati dall’equipe interdisciplinare della Fondazione Patrizio Paoletti. Promosso nelle scuole su tutto il territorio nazionale, il progetto è rivolto ai ragazzi dai 12 ai 18 anni, ai loro genitori, agli insegnanti e a tutti gli operatori scolastici.

Originariamente Fondazione Patrizio Paoletti aveva inaugurato il primo progetto itinerante ‘Prefigurare il futuro: metodi e tecniche per potenziare speranza e progettualità’ nel 2017, a supporto delle comunità colpite dal sisma nel Centro Italia. Con il tempo, il progetto ha allargato i suoi orizzonti per fornire sostegno a tutte le vittime di disastri naturali e non solo; come, ad esempio, l’intervento a supporto della comunità ligure in occasione del crollo del Ponte Morandi. Il progetto ha poi coinvolto anche i contesti di detenzione, prima a Nisida (Na) con un programma rivolto agli educatori e agli operatori del circuito penale minorile della Campania che lavorano con i minori; poi in Veneto, con un percorso di educazione alla resilienza dedicato all’intera comunità della casa di reclusione di Padova.

Per approfondire alcuni aspetti della nuova edizione, abbiamo rivolto alcune domande alla responsabile del progetto, la Dott.ssa Tania Di Giuseppe, psicologa e psicoterapeuta della Fondazione Patrizio Paoletti.

Qual è l’obiettivo di ‘Prefigurare il futuro. Diventare i migliori amici di se stessi’?
“L’obiettivo generale è fortificare le persone. Promuovere quelle risorse positive come speranza e capacità di prefigurare un futuro migliore presenti in ciascuno di noi, dando ai ragazzi, agli insegnanti e ai genitori, strumenti pratici, derivati dalle conoscenze sul funzionamento cerebrale per poter educarsi alla resilienza. Attraverso la resilienza, siamo in grado di affrontare e superare le situazioni di disagio perché siamo naturalmente predisposti ad imparare costantemente. Questa straordinaria capacità deriva dalla nostra plasticità cerebrale che fa del cervello e della mente della specie umana un sistema dinamico, aperto al cambiamento, disponibile a continuare a crescere, ad apprendere, a trasformarsi”.

Quali sono le novità rispetto alla prima edizione?
“Abbiamo utilizzato i consigli dei ragazzi e degli adulti che hanno partecipato alla prima edizione del progetto. Per questo abbiamo ideato le lezioni- webinar per i ragazzi in una modalità maggiormente dinamica e interattiva. Inoltre, le video-lezioni sono state migliorate: rese più coinvolgenti attraverso l’utilizzo di forme audiovisive e creative maggiormente efficaci da un punto di vista didattico. Per quanto riguarda i contenuti le novità sono fondamentali. Abbiamo voluto inserire nel programma delle tematiche che stavano particolarmente a cuore ai ragazzi: superare la noia, l’ansia, conoscere i propri talenti. Allo stesso modo con gli adulti abbiamo inserito tematiche più specifiche rispetto alla costruzione di una relazione empatica con i ragazzi, fornendo strumenti pratici per generare ambienti, contesti e circostanze adeguati per la crescita dei nostri figli e allievi”.

Ha un suggerimento da dare a tutti i ragazzi, insegnanti e genitori che partecipano al progetto?
“Il mio suggerimento è di iniziare questo percorso con l’attitudine alla curiosità. Una curiosità intensa, viva, contagiosa. Immergiamoci in questo corso ricco di spunti per poter conoscere le meraviglie del nostro cervello. La sua straordinaria capacità, se sottoposto ad un allenamento preciso, di creare per noi emozioni, pensieri, azioni capaci non solo di cambiare le sorti della nostra vita ma di generare per l’insieme un futuro migliore, ci affascinerà a tal punto che ciò che abbiamo appreso nel corso non ci lascerà mai più. Voglio dire che conoscere e usare i tesori della nostra mente sarà il dono più bello che possiamo farci e sarà a nostra disposizione sempre, in ogni momento della vita, rendendola davvero una vita appassionata”.

 

Bibliografia

 

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