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Esplorando il legame tra intestino e cervello: implicazioni per la Salute Cognitiva

Negli ultimi anni, la relazione tra il funzionamento cerebrale e il corpo ha suscitato un crescente interesse nel mondo della ricerca scientifica. In particolare, si è focalizzata l’attenzione sul complesso sistema di comunicazione esistente tra il cervello e l’intestino, noto come “asse intestino-cervello” (Gut-Brain Axis).

Una delle ipotesi più significative riguardo l’intestino è quella che suggerisce il ruolo del microbiota intestinale nell’infiammazione, una condizione caratterizzata da un’infiammazione sistemica cronica di basso grado senza un fattore scatenante acuto come un’infezione. Sebbene i meccanismi fisiologici di questa relazione siano ancora poco conosciuti, alcuni studi indicano che il microbiota intestinale potrebbe contribuire all’infiammazione attraverso la degradazione della barriera intestinale.

Considerando l’invecchiamento della popolazione e l’aumento dei casi di demenza di Alzheimer, uno studio recente di Heston e colleghi del Wisconsin Alzheimer’s Disease Research Center, ha rilevato un legame tra livelli di infiammazione, marcatori di Alzheimer nel liquido cerebrospinale e funzione di memoria verbale. Questi risultati suggeriscono un’associazione tra infiammazione intestinale e demenza di Alzheimer nelle fasi iniziali della malattia, con l’infiammazione intestinale che potrebbe esacerbare la progressione verso la malattia stessa. Tuttavia, il nesso causale tra infiammazione e demenza di Alzheimer richiede ulteriori approfondimenti.

Queste evidenze mettono in luce l’importanza di studiare a fondo i processi corporei per comprendere quelli cognitivi e affettivi, soprattutto nelle popolazioni cliniche e a rischio. L’approfondimento di questa ricerca potrebbe fornire nuove prospettive per lo sviluppo di strategie preventive e terapeutiche per la demenza e altre condizioni cognitive correlate.

Quali possibili consigli pratici emergono da queste ricerca per la prevenzione della neurodegenerazione? Eccone alcuni:

1. Mangiare cibi ricchi di fibre, come frutta, verdura e cereali integrali. Le fibre sono il cibo preferito dei batteri “buoni” nel nostro intestino.

2. Limitare il consumo di cibi processati e ricchi di zuccheri. Questi possono alimentare i batteri “cattivi” nel nostro intestino, aumentando il rischio di infiammazione.

3. Fare dell’esercizio fisico una parte regolare della nostra routine. L’attività fisica non è solo ottima per il tuo corpo, ma può anche aiutare a ridurre l’infiammazione e migliorare il nostro umore.

4. Gestire lo stress attraverso tecniche come la meditazione, lo yoga o semplicemente facendo una passeggiata nella natura. Lo stress può influenzare negativamente il nostro intestino e il nostro cervello, quindi è importante trovare modi per rilassarsi e rigenerarsi.

In definitiva, prendersi cura del nostro intestino non è solo importante per la nostra digestione, ma anche per la nostra salute cognitiva. Manteniamo un microbiota intestinale felice: potremmo essere sorpresi di quanto migliorerà il nostro umore e la nostra concentrazione!

Michele Pellegrino

 

Bibliografia
  • Rhee SH, Pothoulakis C, Mayer EA. Principles and clinical implications of the brain-gut-enteric microbiota axis. Nat Rev Gastroenterol Hepatol. 2009;6(5):306-314. doi:10.1038/nrgastro.2009.35
  • Heston M, et al. Association of Intestinal Inflammation With Alzheimer Disease Pathology and Memory Decline. JAMA Neurol. 2023;80(2):141-149. doi:10.1001/jamaneurol.2022.3756

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