Skip to main content

Allenamento alla creatività

Il pensiero narrativo e strategie per potenziare la creatività

Torniamo a parlare di neuroscienza della creatività, un’area di studio sempre più esplorata dal mondo della ricerca. Se è possibile indagare su quello che succede nel cervello durante questi processi creativi, e scoprire quali aree cerebrali o meccanismi sono coinvolti, vuol dire che è anche possibile “allenarli” in modo da stimolare la creatività stessa? Sia il mondo del business che quello della didattica cercano di elaborare stratagemmi per incentivare la creatività, ma con obiettivi e approcci differenti.

La creatività per le neuroscienze

Si tende a definire “creatività” quei processi che portano alla creazione di idee con due caratteristiche fondamentali:
  1. devono essere in qualche modo nuove e originali
  2. e devono allo stesso tempo soddisfare una necessità in base al contesto.

Aree chiave del cervello coinvolte durante la creazione di nuove idee (o la valutazione di quelle altrui) sono la corteccia prefrontale, l’ippocampo e le reti cerebrali del Default Mode Network. Tuttavia, proprio come molti altri processi mentali più trasversali, il pensiero creativo coinvolge il cervello nella sua interezza: la convinzione, ancora radicata, che la creatività “risieda” esclusivamente nell’emisfero destro del cervello non sarebbe altro che un mito basato su teorie superate.

Questo rende difficile isolare con precisione dove la creatività si origini e si sviluppi a livello cerebrale: le stesse aree sono infatti coinvolte nella memoria, nelle emozioni, nella percezione e in molto altro. Per stimolare la creatività, quindi, si tende più a concentrarsi su una delle sue due caratteristiche fondamentali: originalità e risoluzione dei problemi.

Come stimolare la creatività nei bambini

C’è una vastissima letteratura sui metodi usati per stimolare la creatività nei bambini e adolescenti, sia in ambiente didattico che in quello domestico. Anche se molti educatori preferiscono un approccio meno coinvolto, in cui si lascia loro tempo e spazio per poter sviluppare le proprie tendenze e talenti naturali, a volte i ragazzi beneficiano nell’essere guidati nei processi creativi.

Alcune tecniche per allenare la creatività nei più giovani sono:

  • visualizzare il risultato finale
  • mettere a disposizione diversi materiali
  • mostrare esempi di opere altrui per scatenare la scintilla
  • porre l’attenzione sul processo creativo
  • favorire la collaborazione di più ragazzi allo stesso progetto
  • e soprattutto, non aver paura di sbagliare: il “fallimento” aiuta infatti a riflettere sul processo svolto ed è una fondamentale occasione di apprendimento. Abituarsi all’idea di poter fallire sviluppa la resilienza emotiva agli esiti negativi e l’antifragilità, con la tendenza a intraprendere rischi. Proprio da questi rischi, a volte, scaturiscono le idee più originali e interessanti.

 



  • COME FAR
    EMERGERE I TALENTI

    Compila il form
    e guarda subito il video

    "*" indica i campi obbligatori

    Dati Anagrafici*

 

Pensiero divergente e problem solving

Un altro approccio, quasi diametralmente opposto a quello impiegato nel mondo dell’istruzione, è quello invece legato al mondo del business e marketing. Il valore della creatività in quel caso viene quantificato in base al potenziale di innovazione delle idee, e di conseguenza della loro commercializzazione.

La creatività quindi viene stimolata non in quanto tale, ma con un obiettivo preciso: risolvere un problema, creare un nuovo prodotto, elaborare una strategia produttiva. Per questo motivo, in questo ambiente vanno molto in voga pratiche per allenare il pensiero divergente, una modalità di pensiero che sviluppa connessioni inaspettate e inusuali alla ricerca di soluzioni fuori dagli schemi.

Sessioni di brainstorming, tenere dei diari, praticare la meditazione mindfulness, fare delle pause a contatto con la natura e creare delle mappe concettuali sono tutte tecniche per sviluppare il pensiero divergente. Nel mondo del business, tuttavia, il tempo è denaro e la creatività sperimentale risulta meno incentivata quando non ci si può concedere il lusso di sbagliare, provare e riprovare.

Il pensiero narrativo

Secondo gli scienziati cognitivi Angus Fletcher e Mike Benveniste, questa dicotomia nell’allenare la creatività ha portato a una separazione paradossale tra i due approcci. Da un lato, i bambini sono in media più creativi degli adulti, ma dall’altro lato il pensiero divergente, considerato il motore della creatività nel cervello da dover allenare, si basa su memoria e associazioni mentali, capacità nelle quali i bambini sono carenti rispetto agli adulti. Inoltre, bambini e artisti tendono a non utilizzare quelle tecniche che promuovono il pensiero divergente (brainstorming, journaling etc) nei loro processi creativi.

Per questo motivo, Fletcher e Benveniste propongono un’alternativa al pensiero divergente, il cosiddetto pensiero narrativo. Immaginando in termini di azioni, cause e conseguenze, il cervello si approccerebbe al processo creativo, non come un problema da risolvere, ma come una storia da raccontare.

Le sperimentazioni con training basato sul pensiero narrativo, a detta dei due, avrebbero la capacità non solo di stimolare la creazione di opere d’arte, ma anche di risolvere problemi, inventare nuove tecnologie. Si tratterebbe quindi di un modo per rendere i processi creativi negli adulti più simili a quelli usati da bambini e artisti, e di unificare approcci metodologici tenuti troppo spesso separati.

 


  • Sostieni la ricerca
    che cambia la vita

    Scegli l'importo della tua donazione

 

Bibliografia
  • Smith, S., and Henriksen, D. Fail Again, Fail Better: Embracing Failure as a Paradigm for Creative Learning in the Arts. Art Education, 2016, 69(2), pp. 6-11.
  • Plambech, T., and Konijdendikj van den Bosch, C.C. The impact of nature on creativity – A study among Danish creative professionals. Urban Forestry & Urban Greening, 2015, 14(2), pp. 255-263.
  • Kaufman, S.B. The Neuroscience of Creativity: A Q&A with Anna Abraham, Scientific American, 2019
  • Angus Fletcher, Mike Benveniste, A new method for training creativity: narrative as an alternative to divergent thinking, Annals of the New York Academy of Sciences, 2022, https://doi.org/10.1111/nyas.14763
Immagini

Sii parte del cambiamento. Condividere responsabilmente contenuti è un gesto che significa sostenibilità

Iscriviti alla newsletter

NEWSLETTER GEN

Modulo per l'iscrizione alla newsletter FPP

Nome(Obbligatorio)
Email(Obbligatorio)
Privacy Policy(Obbligatorio)
Questo campo serve per la convalida e dovrebbe essere lasciato inalterato.