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Il decadimento cognitivo lieve

L’importanza dell’autonomia

Il decadimento cognitivo lieve (MCI) si riferisce allo stato di transizione tra i cambiamenti cognitivi del normale invecchiamento e la demenza molto precoce. Più precisamente, il decadimento cognitivo lieve è una sindrome definita come un declino cognitivo superiore a quello atteso per l’età e il livello di istruzione di un individuo, ma che non interferisce in modo significativo con le attività della vita quotidiana. Si distingue quindi dalla demenza, in cui i deficit cognitivi sono più gravi e diffusi e hanno un effetto sostanziale sulle funzioni quotidiane.

La Global Deterioration Scale

Il termine decadimento cognitivo lieve è stato utilizzato per la prima volta nella GDS Global Deterioration Scale, una scala che identifica sette stadi clinici, di cui quattro vanno dalla normalità alla demenza lieve. Gli individui allo stadio 1 della GDS sono privi di deficit clinici soggettivi e oggettivi. Il decadimento cognitivo lieve è associato allo stadio 3 della scala. In questo stadio, le persone presentano deficit lievi nella cognizione e possono avere una certa compromissione del funzionamento esecutivo, che influisce sulle attività occupazionali e sociali complesse.

 


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Il decadimento cognitivo lieve amnestico

Il decadimento cognitivo lieve può essere accompagnato anche da disturbi e deficit della memoria. Si parla, in questo caso, di decadimento cognitivo lieve amnestico. Questo ha dimostrato di essere correlato a un rischio elevato di progressione verso la demenza, in particolare quella di tipo Alzheimer.

Nonostante sia una condizione molto importante da monitorare, l’effetto del decadimento cognitivo lieve sull’autonomia e sulla vita di tutti i giorni risulta relativamente minimo, se paragonato alla demenza. È comunque vero che non stiamo parlando di “invecchiamento sano” e che il decadimento cognitivo lieve, specialmente quello con sintomi collegati alla memoria, è un importante fattore di rischio per lo sviluppo di demenza e Alzheimer.

L’importanza degli stili di vita

Affrontando il naturale processo di invecchiamento e anche le sfumate difficoltà del decadimento cognitivo lieve, è fondamentale preservare il più possibile l’autonomia, che è un fattore fondamentale per la salute globale dell’anziano. Contribuire a proteggere il nostro cervello è possibile, adottando sani stili di vita, tra cui:

Fondazione Patrizio Paoletti punta sull’integrazione dei saperi e sull’interdisciplinarietà, per progetti a favore della salute del cervello, come AIDA Alzheimer patients Interaction through Digital and Arts, che intreccia ricerca clinica, museale, artistica e tecnologica per l’inclusione sociale di pazienti e caregiver. L’obiettivo è coltivare felicità, ottimismo e benessere, partendo da forti basi scientifiche e orientamento etico, per favorire la salute globale a tutte le età.

 


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Bibliografia
  • Gauthier, S., Reisberg, B., Zaudig, M., Petersen, R. C., Ritchie, K., Broich, K., … & Winblad, B. (2006). Mild cognitive impairment. The lancet, 367(9518), 1262-1270.
  • Petersen, R. C., & Negash, S. (2008). Mild cognitive impairment: an overview. CNS spectrums, 13(1), 45-53.
  • Reisberg, B., Ferris, S. H., De Leon, M. J., & Crook, T. (1982). The Global Deterioration Scale for assessment of primary degenerative dementia. The American journal of psychiatry, 139(9), 1136-1139.
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