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Cosa sappiamo del Brain Training nell’Alzheimer?

L’efficacia degli interventi cognitivi e multicomponenti

La malattia di Alzheimer (AD) è una delle condizioni mediche croniche più prevalenti che colpiscono la popolazione anziana. Attualmente, non sono disponibili farmaci approvati in grado di modificare sostanzialmente la malattia. L’intervento cognitivo sembra essere un approccio terapeutico emergente, che potrebbe aiutare nella prevenzione e nel trattamento di questa malattia. Le ricerche suggeriscono che l’attivazione regolare di vari network cerebrali tramite stimolazione cognitiva e/o fisica potrebbe contribuire notevolmente alla salute del cervello e allo stato cognitivo.

Attività fisica, dieta e allenamento cognitivo

Rispetto al trattamento farmacologico dell’AD, gli interventi cognitivi sono probabilmente meno costosi e più efficaci in termini economici. Inoltre, si ritiene che l’intervento cognitivo non causi eventi avversi. Una recente revisione sistematica del 2018 ha però dimostrato come, invece, le prove sull’efficacia degli interventi di sola attività fisica si siano rivelati insufficienti. La stessa revisione ha però dimostrato come un intervento basato su attività fisica, dieta e allenamento cognitivo, che affrontava contemporaneamente diversi fattori di rischio, abbia riscontrato effetti positivi sulle funzioni cognitive. Inoltre è stato evidenziato come, per essere efficace, l’attività fisica regolare potrebbe dover iniziare prima nell’arco dell’esistenza e essere mantenuta come vero e proprio stile di vita.

 


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Benefici specifici

Interventi a breve termine iniziati dopo decenni di comportamenti ad alto rischio sono probabilmente insufficienti per ridurre l’incidenza della demenza. In aggiunta, un’altra ricerca del 2014 ha dimostrato come sia possibile per i pazienti con AD reimparare significative attività strumentali della vita quotidiana e mantenere questi miglioramenti per almeno 3 mesi, ma senza altri benefici, dimostrando come i benefici associati all’allenamento cognitivo siano specifici al materiale allenato.

Interventi cognitivi e multicomponenti

La malattia di Alzheimer (AD) continua a rappresentare una sfida significativa per la popolazione anziana e le attuali opzioni farmacologiche non sono in grado di modificare sostanzialmente la sua progressione. Tuttavia, gli interventi cognitivi e multicomponenti basati su attività fisica, dieta e allenamento cognitivo emergono come strategie promettenti per la prevenzione e il trattamento della malattia. Questi approcci, se avviati precocemente e mantenuti nel tempo, potrebbero offrire benefici significativi per la salute cognitiva, anche se i loro effetti restano specifici al materiale allenato e richiedono ulteriori ricerche per comprenderne appieno l’efficacia e le applicazioni a lungo termine.

Tra le varie strategie possibili per contrastare l’impatto della malattia nella vita dei pazienti e dei caregiver, ci sono anche gli interventi culturali e artistici, per esempio in AIDA Alzheimer patients Interaction through Digital and Arts coordinato da Fondazione Patrizio Paoletti. Il progetto integra innovazione digitale, museale, clinica e tecnologica ed è stato riconosciuto con il Premio Inclusione 3.0 dell’Università di Macerata.

 


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Bibliografia
  • Buschert, V., Bokde, A. L., & Hampel, H. (2010). Cognitive intervention in Alzheimer disease. Nature Reviews Neurology, 6(9), 508-517.
  • Brasure, M., Desai, P., Davila, H., Nelson, V. A., Calvert, C., Jutkowitz, E., … & Kane, R. L. (2018). Physical activity interventions in preventing cognitive decline and Alzheimer-type dementia: a systematic review. Annals of internal medicine, 168(1), 30-38.
  • Thivierge, S., Jean, L., & Simard, M. (2014). A randomized cross-over controlled study on cognitive rehabilitation of instrumental activities of daily living in Alzheimer disease. The American Journal of Geriatric Psychiatry, 22(11), 1188-1199.
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