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Salute mentale

Self-Compassion

Cos’è la Self Compassion?

La self-compassion è un concetto psicologico che si riferisce alla capacità di trattare sé stessi con gentilezza, comprensione e indulgenza, specialmente durante momenti di difficoltà o sofferenza. Si basa sull’idea di applicare la compassione e la tolleranza verso sé stessi. La self-compassion non implica autocommiserazione o autoindulgenza e non è sinonimo di mancanza di responsabilità personale: al contrario, comporta una prospettiva equilibrata e realistica su sé stessi, promuovendo il benessere psicologico e la resilienza emotiva. Esiste un corpus crescente di evidenze scientifiche che supportano l’importanza e i benefici della self-compassion per la salute mentale e il benessere generale. Numerosi studi condotti negli ultimi anni da ricercatori nel campo della psicologia hanno esaminato gli effetti della self-compassion su vari aspetti della vita individuale.

 

Chi ha introdotto negli studi psicologici la Self Compassion?

La self-compassion è stata introdotta negli studi psicologici da Kristin Neff, psicologa e ricercatrice americana. Neff è stata una pioniera nel portare l’attenzione sulla self-compassion come concetto psicologico e ha sviluppato un modello teorico approfondito per comprenderne la natura e l’importanza. Attraverso il suo lavoro, Neff ha identificato i pilastri fondamentali della self-compassion e ha condotto numerose ricerche per esaminare i suoi effetti sulla salute mentale, sulle relazioni interpersonali e sul modo in cui le persone affrontano lo stress e le sfide quotidiane. Il suo contributo ha giocato un ruolo significativo nel promuovere la consapevolezza e l’importanza di trattare sé stessi con gentilezza e compassione come parte integrante del benessere psicologico.

 

Quali sono le principali componenti della Self Compassion?

La self-compassion, secondo il modello teorico di Kristin Neff, si compone di tre elementi principali:

Gentilezza verso sé stessi: comportarsi con dolcezza e comprensione anziché giudicarsi severamente o criticamente. Questo implica offrire a sé stessi lo stesso tipo di gentilezza che si riserverebbe a un amico caro in momenti di difficoltà.

Umanità condivisa: riconoscere che il dolore, le difficoltà e le imperfezioni fanno parte dell’esperienza umana condivisa. Ciò significa non sentirsi isolati o anormali per le proprie sfide, ma invece comprendere che le difficoltà sono parte integrante della vita di ognuno.

Mindfulness (consapevolezza): essere consapevoli e accettare le proprie emozioni senza giudicarle o reprimere. La mindfulness nella self-compassion implica una consapevolezza equilibrata delle proprie esperienze emotive, senza identificarsi completamente con esse.

 

Quali sono gli effetti della Self Compassion sul benessere psicologico?

La self-compassion, secondo numerose ricerche, ha diversi effetti positivi sul benessere psicologico:

Riduzione dello stress. Individui con elevata self-compassion tendono a gestire meglio lo stress, riducendo le risposte fisiologiche e psicologiche associate.

Minore ansia e depressione. La pratica della self-compassion è correlata a minori livelli di ansia e depressione, poiché promuove una prospettiva più equilibrata e gentile verso sé stessi.

Maggiore resilienza. Essere auto-compassionevoli aiuta a recuperare più rapidamente da eventi stressanti o da fallimenti, promuovendo una maggiore resilienza emotiva.

Migliore autostima. La self-compassion favorisce un’autostima più stabile e sana, non basata sulla performance o sulle critiche interne, ma sull’accettazione di sé.

Gestione delle emozioni. La capacità di accettare gentilmente le emozioni, senza giudicarle negativamente, aiuta a gestire meglio le proprie reazioni emotive e a sviluppare una maggiore consapevolezza delle stesse.

Migliori relazioni interpersonali. Essere più compassionevoli verso sé stessi può influenzare positivamente il modo in cui ci si rapporta agli altri, favorendo una maggiore empatia e compassione nelle relazioni.

Maggiore benessere generale. Gli individui che praticano la self-compassion spesso sperimentano un senso generale di benessere psicologico, trovandosi in uno stato emotivo più equilibrato e contento.

Questi effetti sulla salute mentale e il benessere psicologico hanno reso la self-compassion un’area di interesse crescente nella ricerca psicologica e nella pratica clinica, poiché può essere coltivata attraverso esercizi specifici e pratiche quotidiane per migliorare la qualità della vita emotiva delle persone.

 

Come possiamo sviluppare maggiore Self Compassion?

Lo sviluppo della self-compassion può avvenire attraverso diverse pratiche e approcci:

-1. Consapevolezza delle proprie critiche interne: prestare attenzione ai propri pensieri e al dialogo interno critico è il primo passo. Riconoscere quando ci si giudica duramente è fondamentale per cambiare questa dinamica.

-2. Auto-compassione nel linguaggio: scegliere parole gentili e incoraggianti quando si parla di sé stessi. Evitare autoinganni o auto-denigrazioni.

-3. Coltivare la gratitudine verso sé stessi: riconoscere i propri pregi, successi e sforzi è importante per alimentare una visione più equilibrata e positiva di sé.

-4. Esplorare e accettare le imperfezioni: accettare la propria umanità e comprendere che nessuno è perfetto. Le imperfezioni fanno parte della condizione umana e non invalidano il proprio valore.

-5. Journaling: è una pratica che coinvolge la scrittura regolare e consapevole su pensieri, emozioni, esperienze o riflessioni personali in un diario o quaderno.

Anche pratiche come la meditazione della compassione e la partecipazione a gruppi di sostegno possono essere utili per sviluppare e coltivare la self-compassion. La pratica costante e la gentilezza verso sé stessi sono fondamentali: come qualsiasi abilità, la self-compassion richiede tempo e impegno per essere integrata nella vita quotidiana.

 

Bibliografia
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Sitografia
 

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