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Come mangia la Generazione Z

Come mangia la Generazione Z?

Vincono semplicità, socialità e sostenibilità. Ma il rapporto con l’immagine corporea e col cibo è ancora da migliorare

La Generazione Z è nata immersa nella tecnologia e nel turbinio della rivoluzione digitale, fin dall’infanzia. Seppur sotto il rischio dell’iperconnessione, i dati statistici la descrivono come sempre più consapevole, impegnata e attenta all’ambiente e alla sostenibilità. Un’indagine Ipsos ha indagato anche il rapporto della Gen Z col cibo, scoprendo che i giovani valorizzano la salute, la semplicità e la dimensione sociale dell’alimentazione. Ma un ragazzo su 5 ancora non accetta il proprio corpo e uno su 4 ha un rapporto sregolato col cibo, sottolineando l’importanza dell’educazione alimentare, come anche delle competenze interiori e dell’autostima.

Qual è la Generazione Z?

La Gen Z – Generazione Z è quella dei giovani nati tra il 1997 e il 2012, caratterizzata dall’essere cresciuta fin dalla prima infanzia a contatto con le nuove tecnologie digitali. Sono i ragazzi che, secondo i dati Ipsos, sono usciti dalla pandemia da Covid-19 più riflessivi (41%) ma anche più sfiduciati (41%) e con un certo senso di esclusione dalla società (44%). Eppure, è una generazione che non si arrende e mostra il doppio del coraggio e della profondità dei genitori, secondo i dati Ipsos, e una grande voglia di mettersi in gioco, con il 74% dei ragazzi che desidera impegnarsi per cambiare la realtà.

La Gen Z a tavola: vince la semplicità e la sostenibilità

Un’indagine Ipsos del 2023 ha indagato il rapporto della Gen Z col cibo e il proprio corpo, scoprendo che per i giovani il cibo deve essere:

  • semplice (36%) senza ricette complicate o ingredienti troppo complessi
  • un momento di svago (24%) per imparare a conoscere nuove ricette, ingredienti e culture
  • uno strumento per migliorare la salute (22%)
  • un modo per ricaricare le energie (20%).

La sostenibilità ambientale è rilevante per il 91% dei giovani della Generazione Z, che prediligono cibi:

Il cibo come elemento di socialità, tipico della dieta mediterranea

Dall’indagine emerge l’importanza della dimensione sociale del cibo, che aiuta a tessere e coltivare relazioni. Il 66% dei giovani mangia fuori almeno una o due volte la settimana, spesso per incontrare i propri amici (34%) o il partner (26%). La Gen Z sembra sempre più consapevole che la dimensione conviviale dei pasti nutre il corpo ma anche una sana socialità, che è parte integrante della nostra salute globale.

Una review italiana del 2024 sottolinea la centralità della socialità nella dieta mediterranea, che contribuisce, proprio grazie alla sua dimensione conviviale, a contrastare l’isolamento e la solitudine, a promuovere la longevità e a ridurre l’incidenza di patologie oncologiche e cardiovascolari. Secondo i ricercatori, potrebbe essere proprio il rilascio di sostanze neurochimiche, come l’ossitocina e le endorfine, nella condivisione dei pasti, a spiegare alcuni di questi importanti benefici.

 


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La Gen Z allo specchio e l’irrisolto col cibo

L’indagine Ipsos rileva anche che il 73% dei giovani è soddisfatto del proprio peso e il 67% della forma del proprio corpo. Per mantenersi in forma, il 29% pensa siano necessari fatica e sudore, mentre il 26% è più interessato a praticare sport senza esagerazioni. Il 20% si sente pienamente a proprio agio con il proprio corpo, considerando anche i pregi e difetti.

Tuttavia, il 20%, ossia un giovane su cinque, non è mai soddisfatto di sé: nonostante l’impegno, guardandosi allo specchio trova sempre qualcosa da cambiare o migliorare, in una tendenza che potrebbe condurre, in alcuni casi, a un vero dismorfismo corporeo. Il rapporto irrisolto col proprio corpo si affianca a quello col cibo: dai dati emerge che il 56% dei giovani della Gen Z ha una relazione non serena e distesa col cibo. Fra questi, il 25%, ossia un giovane su quattro, ha un rapporto sregolato col cibo, complesso e conflittuale.

L’importanza dell’educazione alimentare e dell’intelligenza emotiva

Per sostenere i giovani nel loro benessere, è essenziale un’educazione alimentare che promuova sani stili di vita a tavola. Risulta importante continuare a coinvolgere la Generazione Z, particolarmente sensibile ai temi di salute e sostenibilità, sull’importanza di valorizzare la stagionalità e freschezza degli alimenti ma anche la regolarità dei pasti, necessaria per mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue, ottimizzare il metabolismo e garantire un apporto costante di energia e nutrienti essenziali, contribuendo così al benessere generale e alla prevenzione di disturbi metabolici, come il diabete e l’obesità.

Parallelamente, è centrale il potenziamento delle risorse interiori e dell’intelligenza emotiva, a partire dall’autoconsapevolezza e dalla capacità di autoregolazione emotiva, che sostengono un rapporto sereno ed equilibrato col cibo. Pratiche come la meditazione e il mindful eating possono aiutarci a divenire consapevoli dei nostri bisogni, a livello fisico ed emotivo, e a imparare a rispondervi in modo funzionale ed efficiente, migliorando l’allineamento corpo-mente e coltivando il benessere e una salute globale anche a tavola.

 



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Bibliografia
  • Bernardi, E., & Visioli, F. (2024). Fostering wellbeing and healthy lifestyles through conviviality and commensality: Underappreciated benefits of the Mediterranean Diet. Nutrition Research.
  • Savonardo, L. (2020). GenerAzioni Digitali: Teorie, pratiche e ricerche sull’universo giovanile. Italia: Egea.

Sitografia
  • https://www.thelancet.com/series-do/adolescent-nutrition
  • https://www.ipsos.com/it-it/generazione-z-rapporto-cibo-attenzione-sostenibilita-semplicita-made-italy
  • https://www.ipsos.com/it-it/caratteristiche-generazione-z-mito-realta

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