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Il silenzio per la salute e la comunicazione

L’intelligenza emotiva ascolta e comunica oltre le parole

Nell’epoca della connessione e reperibilità digitale costante, che collega il mondo in una rete espansiva e capillare, spesso satura di parole, qual è il ruolo del silenzio? La scienza dice che il cervello è in grado di ascoltare il silenzio. L’intelligenza emotiva può decodificarne le infinite sfumature di significato e imparare a comunicare nel silenzio, per la nostra salute globale e per relazioni empatiche e di qualità.

Il rumore digitale

Oggi, viviamo in un mondo estremamente rumoroso e affollato di stimoli. L’iperconnessione rischia di farci naufragare in un mare di notifiche digitali. La parola si moltiplica, di media in social media, pronta ad accavallarsi nei dibattiti televisivi e accodarsi in commenti sotto i post, in un’urgenza di comunicazione, che non sempre onora lo strumento della parola facendosi foriera di costruttività e gentilezza.

Questo “rumore” è particolarmente pericoloso per gli adolescenti, che sperimentano una delicata fase evolutiva di transizione. Gli adolescenti rischiano di sviluppare una vera e propria dipendenza dal web. Secondo l’indagine HBSC 2022 dell’Istituto Superiore di Sanità, il 13,5% degli adolescenti fa un utilizzo problematico dei dispositivi digitali e social network, con importanti rischi per la salute fisica e mentale, anche a lungo termine. Sviluppare resilienza digitale, ricavando salubri momenti di disconnessione e di intenzionale silenzio rigenerante, diventa fondamentale per proteggere il benessere psicosociale dei più giovani, ma anche degli adulti.

 


  • SALUTE DIGITALE

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Ascoltare il silenzio

Uno studio del 2023 dimostra che percepiamo il silenzio proprio come se fosse un suono. Nell’assenza di suoni, il nostro cervello non è in uno stato di semplice impossibilità di sentire, ma ascolta letteralmente il silenzio. Prima di diventare un ascolto cognitivo, con interpretazioni sul messaggio e significati, quello del silenzio è quindi un ascolto anche percettivo. Il silenzio non è concepito dai nostri sensi e cervello come “un vuoto” ma, semmai, come una pienezza, tutta da attenzionare.

Il silenzio è salute

La ricerca scientifica ha dimostrato i profondi benefici del silenzio per la nostra salute globale. Questi si traducono in miglioramenti nella regolazione del sonno, pressione sanguigna, frequenza respiratoria, crescita neuronale, ma anche prestazioni scolastiche, consapevolezza e capacità di adattamento. Fondazione Patrizio Paoletti dal 2019 vi dedica I.C.O.N.S. la Conferenza Internazionale sulla Neurofisiologia del Silenzio, che unisce ricercatori e scienziati da tutto il mondo e che quest’anno si è declinata in una trilogia di eventi per esplorare le connessioni tra silenzio, attenzione, meditazione in movimento, pace e resilienza.

Il silenzio è comunicazione

Per il nostro cervello, il silenzio non è assenza di suoni e di certo non è assenza di comunicazione. Al contrario, il silenzio è parte della comunicazione, raffinata ma intuitiva, molto sfaccettata, come una pausa in una canzone o in una poesia, come un lembo di stoffa tra un ricamo e l’altro.

A livello di contenuti e significati, a seconda del contesto, il silenzio può comunicare diverse emozioni e pensieri o risultare impenetrabile e ambiguo. Può testimoniare attenzione non giudicante oppure disinteresse o, ancora, sorpresa, diplomazia, imbarazzo o dubbio. La percezione di accordo o disaccordo tra gli interlocutori può influire sull’interpretazione del silenzio in termini di vicinanza oppure di divergenza di idee e pareri. Fondamentale è anche il contesto culturale che, in alcuni casi, valorizza il silenzio mentre, in altri, lo percepisce come un segno di carenza di interesse o impegno.

Nell’ambiguità e comunicatività del silenzio gioca tutta la comunicazione paraverbale e non verbale, che può rivelare i significati del silenzio attraverso la postura, i gesti, i movimenti e soprattutto l’espressività del volto, con le tipiche microespressioni facciali delle emozioni. Puoi scoprire queste microespressioni facciali nelle varie voci delle emozioni nel Glossario di Intelligenza Emotiva di Fondazione Patrizio Paoletti. Il Glossario, arricchito con immagini e video creati con il supporto dell’intelligenza artificiale, fa parte del più ampio progetto di alfabetizzazione emotiva come elemento di prevenzione e salute globale della Fondazione, che quest’anno comprende anche una collana dedicata interamente alle emozioni in tutto l’arco della vita, con EduKit e videolezioni gratuite.

Intelligenza emotiva e silenzio

L’intelligenza emotiva ci permette di imparare a decodificare il silenzio al meglio e a usarlo a vantaggio delle relazioni. Grazie alle competenze emotive e interpersonali, possiamo apprezzare e valorizzare il silenzio da diversi punti di vista, per esempio come:

  • un’occasione di ascolto attivo, in cui l’altra persona possa sentirsi libera di esprimersi, senza interruzioni e senza giudizio, e in cui parallelamente poter ricevere informazioni preziose;
  • un ponte per l’empatia, attraverso il quale poter entrare in profonda sintonia emotiva con l’interlocutore;
  • un tempo per la riflessione, la consapevolezza e l’introspezione, che permette un’elaborazione più profonda di contesti, pensieri ed emozioni, una maggiore chiarezza nel mondo interiore, fra paure e motivazioni, e infine una decisionalità più consapevole e orientata;
  • uno strumento di autoregolazione per prepararsi a rispondere, piuttosto che a reagire impulsivamente o frettolosamente, migliorando la gestione delle situazioni più complesse;
  • un modo per rafforzare la comunicazione non verbale e paraverbale, valorizzando l’espressione del volto, i gesti e la postura, che possono comunicare molto meglio delle parole;
  • uno spazio di privacy, protezione, cura e rispetto di sé, per tutelare la propria intimità emotiva e cognitiva con limiti e confini sani, senza l’urgenza a tutti i costi di riempire il vuoto di parole o rispondere immediatamente.

In quest’epoca rumorosa, davvero il silenzio è sempre più importante. Esso è una via di centratura, di approfondimento, un antidoto alla superficialità e alla reattività, una strada per tornare alla casa del cuore e ritrovarsi negli occhi degli altri. Il silenzio è salute e lucidità, un respiro a pieni polmoni, uno sguardo alla giusta distanza che rende nitidi i contorni del mondo, esteriore e interiore.

 

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Bibliografia
  • Goh, R. Z., Phillips, I. B., & Firestone, C. (2023). The perception of silence. Proceedings of the National Academy of Sciences120(29), e2301463120.
  • Müller, N., Tavares, P., & Simão, J. (2024). Silence in qualitative communication studies: How to interpret?
Sitografia
  • https://www.psychologytoday.com/us/blog/evolution-of-the-self/202401/silence-as-communication-isnt-always-golden
  • https://www.sumizeit.com/blog/how-emotionally-intelligent-people-use-silence-to-their-advantage#:~:text=Silence%20allows%20emotionally%20intelligent%20individuals,others%20on%20a%20deeper%20level.
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